Versione originale in latino
Nepotatus sumptibus omnium prodigorum ingenia superavit, commentus novum balnearum usum, portentosissima genera ciborum atque cenarum, ut calidis frigidisque unguentis lavaretur, pretiosissima margarita aceto liquefacta sorberet, convivis ex auro panes et obsonia apponeret, aut frugi hominem esse oportere dictitans aut Caesarem. Quin et nummos non mediocris summae e fastigio basilicae Iuliae per aliquot dies sparsit in plebem. Fabricavit et deceris Liburnicas gemmatis puppibus, versicoloribus velis, magna thermarum et porticuum et tricliniorum laxitate magnaque etiam vitium et pomiferarum arborum varietate; quibus discumbens de die inter choros ac symphonias litora Campaniae peragraret. In extructionibus praetoriorum atque villarum omni ratione posthabita nihil tam efficere concupiscebat quam quod posse effici negaretur. Et iactae itaque moles infesto ac profundo mari et excisae rupes durissimi silicis et campi montibus aggere aequati et complanata fossuris montium iuga, incredibili quidem celeritate, cum morae culpa capite lueretur. Ac ne singula enumerem, immensas opes totumque illud Ti. Caesaris vicies ac septies milies sestertium non toto vertente anno absumpsit.
Traduzione all'italiano
Le sue prodigalità superarono tutte quelle immaginate fino a lui: inventò un nuovo genere di bagni, costosissimi tipi di cibi e di pasti, sia immergendosi in essenze calde e fredde, sia sorbendo perle preziosissime liquefatte nell'aceto e facendo servire ai suoi commensali pani e alimenti d'oro, perché ripeteva continuamente che doveva essere o un uomo frugale o un Cesare. Per di più stanziò una somma considerevole da far cadere, per più giorni, dall'alto della basilica Giulia sul popolo. Fece anche costruire navi liburniche a dieci ordini di remi, con le poppe ornate di pietre preziose, le vele a colori cangianti, sulle quali si trovavano terme, portici, ampie sale da pranzo e perfino diverse qualità di vigne e di piante fruttifere: con queste navi, sedendo a banchetto, in pieno giorno, tra danze e concerti, veleggiava lungo le coste della Campania. Quando si faceva costruire palazzi o case di campagna ciò che in lui superava ogni altra considerazione era il desiderio di vedere eseguito quello che veniva considerato irrealizzabile. Così furono gettate dighe in un mare pericoloso e profondo, furono tagliate rocce di pietra durissima, furono innalzate pianure, con terra di riporto, all'altezza dei monti e, mediante scavi, furono livellate le cime delle montagne, tutto con una rapidità incredibile, perché ogni ritardo veniva punito con la morte. Insomma, senza scendere nei particolari, in meno di un anno, sperperò somme enormi e tutto il famoso patrimonio di Tiberio che ammontava a due miliardi e settecento milioni di sesterzi.