Pillaus
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Versione originale in latino


Ex militaribus copiis legiones et auxilia provinciatim distribuit, classem Miseni et alteram Ravennae ad tutelam Superi et Inferi maris conlocavit, ceterum numerum partim in urbis partim in sui custodiam adlegit dimissa Calagurritanorum manu, quam usque ad devictum Antonium, item Germanorum, quam usque ad cladem Varianam inter armigeros circa se habuerat. Neque tamen umquam plures quam tres cohortes in urbe esse passus est easque sine castris, reliquas in hiberna et aestiva circa finitima oppida dimittere assuerat.
Quidquid autem ubique militum esset, ad certam stipendiorum praemiorumque formulam adstrinxit definitis pro gradu cuiusque et temporibus militiae et commodis missionum, ne aut aetate aut inopia post missionem sollicitari ad res novas possent. Utque perpetuo ac sine difficultate sumptus ad tuendos eos prosequendosque suppeteret, aerarium militare cum vectigalibus novis constituit. Et quo celerius ac sub manum adnuntiari cognoscique posset, quid in provincia quaque gereretur, iuvenes primo modicis intervallis per militaris vias, dehinc vehicula disposuit. Commodius id visum est, ut qui a loco idem perferunt litteras, interrogari guoque, si quid res exigant, possint.

Traduzione all'italiano


Per ciò che si riferisce alle forze armate, distribuì nelle varie province le legioni e le truppe ausiliarie, dislocò una flotta a Miseno e un'altra a Ravenna per la difesa sia del Mare Adriatico, sia del mar Tirreno; il resto degli effettivi lo pose a guardia sia della città, sia della sua persona, dopo che ebbe licenziato le truppe dei Calagurritani, che aveva avuto come guardia del corpo fino alla disfatta di Antonio, e quella dei Germani, suoi armigeri fino al disastro di Varo. Pertanto non permise mai che a Roma vi fossero più di tre coorti e per di più senza accampamento; tutte le altre forze le mandava abitualmente a prendere quartiere, d'inverno e d'estate, nei dintorni delle città vicine. Per tutte le truppe, dovunque fossero, stabilì con precisione la durata del servizio e l'ammontare dei premi, determinando secondo i gradi, il tempo da passare sotto le armi e i vantaggi connessi con il congedo, in modo che i soldati, dopo il servizio, non fossero più tentati, o per l'età o per la miseria, di fare delle rivoluzioni. Per trovare sempre e senza difficoltà i soldi necessari al mantenimento e al pagamento dei soldati, creò una cassa militare, alimentata da nuove imposte. Perché poi si potesse più facilmente e con più rapidità comunicargli e fargli conoscere ciò che avveniva in ogni provincia, collocò lungo le strade militari, prima delle giovani staffette a brevi intervalli, poi dei veicoli. La seconda soluzione gli parve più pratica, perché così, in caso cli bisogno, poteva interrogare di persona colui che aveva portato il messaggio dal luogo di partenza.

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