Pillaus
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Versione originale in latino


Ordo et summa rerum, quas deinceps gessit, sic se habent. Picenum Umbriam Etruriam occupavit et Lucio Domitio, qui per tumultum successor ei nominatus Corfinium praesidio tenebat, in dicionem redacto atque dimisso secundum Superum mare Brundisium tetendit, quo consules Pompeiusque confugerant quam primum transfretaturi. Hos frustra per omnis moras exitu prohibere conatus Romam iter convertit appellatisque de re publica patribus validissimas Pompei copias, quae sub tribus legatis M.
Petreio et L. Afranio et M. Varrone in Hispania erant, invasit, professus ante inter suos, ire se ad exercitum sine duce et inde reversurum ad ducem sine exercitu. Et quanquam obsidione Massiliae, quae sibi in itinere portas clauserat, summaque frumentariae rei penuria retardante brevi tamen omnia subegit.

Traduzione all'italiano


Questo è l'ordine cronologico e il sunto delle imprese che compì in seguito: occupò il Piceno, l'Umbria e l'Etruria; accettata la resa di Lucio Domizio, che, in mezzo a una gran confusione, era stato nominato suo successore e teneva Corfinio con una guarnigione, lo lasciò libero di andarsene; seguendo la litoranea adriatica, si diresse verso Brindisi, dove si erano rifugiati i consoli e Pompeo per attraversare il mare al più presto. Dopo aver cercato invano di impedire la loro partenza con tutti i mezzi possibili, ritornò verso Roma, dove illustrò ai senatori la situazione politica, quindi mosse verso le ben addestrate truppe di Pompeo che si trovavano in Spagna al comando di tre luogotenenti: M. Petreio, L. Afranio e M. Varrone. Ai suoi amici, prima di partire, disse che andava contro un esercito senza comandanti e che poi si sarebbe mosso contro un comandante senza esercito. Quantunque l'assedio di Marsiglia, che durante il viaggio gli aveva chiuso le porte in faccia, e una pericolosa penuria di frumento gli imponessero dei ritardi, tuttavia in breve tempo sistemò ogni cosa.

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