Versione originale in latino
Recidit rursus in discrimen aliud inter socios Catilinae nominatus et apud Novium Nigrum quaestorem a Lucio Vettio indice et in senatu a Quinto Curio, cui, quod primus consilia coniuratorum detexerat, constituta erant publice praemia. Curius e Catilina se cognovisse dicebat, Vettius etiam chirographum eius Catilinae datum pollicebatur. Id vero Caesar nullo modo tolerandum existimans, cum inplorato Ciceronis testimonio quaedam se de coniuratione ultro ad eum detulisse docuisset, ne Curio praemia darentur effecit; Vettium pignoribus captis et direpta supellectile male mulcatum ac pro rostris in contione paene discerptum coiecit in carcerem; eodem Novium quaestorem, quod compellari apud se maiorem potestatem passus esset.
Traduzione all'italiano
Ma incorse ancora in un altro inconveniente quando venne denunciato come complice di Catilina, prima davanti al questore Novio Negro, su delazione di Lucio Vettio, poi davanti al Senato, su delazione di Quinto Curio. A costui erano stati assegnati premi pubblici perché aveva svelato per primo i piani dei congiurati. Curio sosteneva di aver saputo da Catilina la complicità di Cesare e Vettio arrivava a promettere di mostrare un biglietto autografo, scritto da Cesare per Catilina. Pensando di non dovere in nessun modo sopportare una simile accusa, Cesare dimostrò, invocando la testimonianza di Cicerone, che proprio lui aveva svelato al console alcuni dettagli della congiura e fece in modo che nessuna ricompensa fosse assegnata a Curio. Quanto a Vettio, gli si inflisse un sequestro, si presero i suoi mobili, fu maltrattato e quasi messo alla berlina, in piena assemblea, davanti ai rostri; dopo di che Cesare lo fece mettere in prigione. Con lui vi cacciò anche il questore Novio, perché aveva permesso che davanti a lui venisse accusato un magistrato di grado superiore.