Carla Ardizzone
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Versione originale in latino


Qui rei publicae instituta defendunt, optimates sunt, cuiuscumque ordinis sunt. Qui autem praecipue suis cervicibus tanta munia atque rem publicam sustinent, hi semper habiti sunt optimatum principes, auctores et conservatores civitatis. Huic hominum generi fateor multos adversarios, inimicos, invidos esse, multa proponi pericula, multas inferri iniurias, magnos experiendos et subeundos labores. Sed ego de virtute, non de desidia, loquor, de dignitate non de voluptate, de iis qui se patriae, qui suis civibus, qui laudi, qui gloriae, non qui somno et conviviis et delectationi natos arbitrantur.
Nam, si qui voluptativus ducuntur et se vitiorum illecebris et cupiditatum lenociniis dediderunt, missos faciant honores, neve attingant rem publicam, patiantur se otio suo perfrui vivorum fortium labore. Qui autem bonam famam apud bonos cives, quae sola vera gloria nominari potest, expetunt, aliis otium et commoda quaerere debent, non sibi. Sudandum est iis pro communibus commodis, adeundae inimicitiae, subeundae saepe pro re publica tempestates, cum multis audacibus, improbis, nonnumquam etiam potentibus, dimicandum est.

Traduzione all'italiano


Coloro che difendono le istituzioni dello stato sono gli optimates, di qualsiasi ceto siano. Coloro che invece sostengono particolarmente sulle proprie spalle il peso dello stato e così grandi doveri, questi sono stati sempre considerati i primi fra gli optimates, fautori e salvatori dell'ordinamento cittadino. Ammetto che questo genere di uomini ha molti avversari, nemici, invidiosi, (gli) vengono minacciati molti pericoli, (gli) vengono recate molte offese, grandi pene da affrontare e sopportare. Ma io parlo del valore e non della pigrizia, dell'onore e non del piacere, di quelli che si reputano destinati alla patria, ai loro cittadini, al merito, alla gloria e non di quelli che (si reputano destinati) al sonno, non di quelli che (si reputano destinati) ai banchetti e al piacere. Infatti, se alcuni sono trasportati dai piaceri e si sono abbandonati alle attrattive dei vizi e agli allettamenti delle passioni, questi rinuncino alle cariche, e non si occupino di politica, si accontentino di godere del proprio tempo libero grazie alle fatiche degli uomini forti. Coloro che invece desiderano una buona fama tra i cittadini onesti, la qual cosa si può considerare / chiamare la sola vera gloria, devono riservare l'ozio e gli agi agli altri, non a se stessi. Essi devono faticare per gli interessi comuni, devono affrontare le inimicizie, devono sobbarcarsi spesso le sciagure in favore dello stato, devono combattere contro molti temerari, disonesti, talvolta anche potenti.

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