Versione originale in latino
Atque in hac pernicie rei publicae ne illam quidem consequuntur, quam putant, gratiam. Nam cui res erepta est, est inimicus; cui data est, etiam dissimulat se accipere voluisse et maxime in pecuniis creditis occultat suum gaudium, ne videatur non fuisse solvendo. At vero ille, qui accipit iniuriam, et meminit et prae se fert dolorem suum, nec, si plures sunt ii, quibus inprobe datum est, quam illi, quibus iniuste ademptum est, idcirco plus etiam valent. Non enim numero haec iudicantur, sed pondere. Quam autem habet aequitatem, ut agrum multis annis aut etiam saeculis ante possessum qui nullum habuit habeat, qui autem habuit amittat?
Traduzione all'italiano
In questa rovina dello Stato essi non conseguono neppure quella popolarità che si aspettano. Infatti è loro nemico colui al quale i beni sono stati strappati; colui al quale è stato elargito, finge anche di non aver mai voluto accettare, e soprattutto nel caso del condono dei debiti nasconde la sua gioia, perché non sembri che egli non era stato in grado di pagarli. Ma colui che ha ricevuto l'ingiustizia, la ricorda e porta ben manifesto il suo risentimento, e, se sono più quelli ai quali è stato dato ingiustamente di quelli ai quali si è tolto ingiustamente, non per questo hanno più forza: queste cose non si giudicano dal numero, ma dalla gravità. E poi quale giustizia c'è nel fatto che un campo posseduto per molti anni o anche per secoli lo abbia chi non ne ha mai avuto uno e lo perda chi l'ha sempre avuto?