Versione originale in latino
Sed quoniam de extis et de fulgoribus satis est disputatum, ostenta restant, ut tota haruspicina sit pertractata. Mulae partus prolatus est a te. Res mirabilis, propterea quia non saepe fit; sed si fieri non potuisset, facta non esset. Atque hoc contra omnia ostenta valeat: numquam, quod fieri non potuerit, esse factum; sin potuerit, non esse mirandum. Causarum enim ignoratio in re nova mirationem facit; eadem ignoratio si in rebus usitatis est, non miramur. Nam qui mulam peperisse miratur, is quo modo equa pariat, aut omnino quae natura partum animantis faciat, ignorat. Sed quod crebro videt non miratur, etiamsi cur fiat nescit; quod ante non vidit, id si evenit ostentum esse censet. Utrum igitur cum concepit mula an cum peperit, ostentum est? Conceptio contra naturam fortasse, sed partus prope necessarius.
Traduzione all'italiano
Ma poiché abbiamo discusso a sufficienza quanto alle viscere e ai lampi, per portare a termine la trattazione di tutta l'aruspicìna rimangono i prodigi. Hai rammentato il parto di una mula. È un fatto straordinario, perché non accade spesso; ma se non fosse potuto accadere, non sarebbe accaduto. E questo argomento valga contro tutti i prodigi: ciò che non sarebbe potuto accadere non è mai accaduto; se invece è potuto accadere, non c'è motivo di stupirsi. L'ignoranza delle cause produce meraviglia dinanzi a un fatto nuovo; se la medesima ignoranza riguarda fatti consueti, non ci meravigliamo. Colui che si meraviglia che una mula abbia partorito, ignora egualmente in che modo partorisca una cavalla e, in generale, quale processo naturale produca il parto di qualsiasi essere vivente. Ma siccome vede che questi fatti avvengono di frequente, non si meraviglia, pur non sapendone il perché; se invece avviene una cosa che egli non ha ancora visto, ritiene che sia un prodigio. Il prodigio si è dunque verificato quando la mula ha concepito, o quando ha partorito? Il concepimento potrebb'essere contro natura, forse; ma il parto è pressoché necessario.