Versione originale in latino
Ab his qui pecudum ritu ad voluptatem omnia referunt longe dissentiunt, nec mirum; nihil enim altum, nihil magnificum ac divinum suspicere possunt qui suas omnes cogitationes abiecerunt in rem tam humilem tamque contemptam. Quam ob rem hos quidem ab hoc sermone removeamus, ipsi autem intellegamus natura gigni sensum diligendi et benevolentiae caritatem facta significatione probitatis. Quam qui adpetiverunt, applicant se et propius admovent ut et usu eius, quem diligere coeperunt, fruantur et moribus sintque pares in amore et aequales propensioresque ad bene merendum quam ad reposcendum, atque haec inter eos sit honesta certatio. Sic et utilitates ex amicitia maximae capientur et erit eius ortus a natura quam ab imbecillitate gravior et verior. Nam si utilitas amicitias conglutinaret, eadem commutata dissolveret; sed quia natura mutari non potest, idcirco verae amicitiae sempiternae sunt. Ortum quidem amicitiae videtis, nisi quid ad haec forte vultis.
Fannius: «Tu vero perge, Laeli; pro hoc enim, qui minor est natu, meo iure respondeo.»
Traduzione all'italiano
Dissente radicalmente da tale opinione chi riporta tutto al piacere, come le bestie. Niente di strano, perché chi ha abbassato ogni pensiero a un livello così terra terra e spregevole non può levare lo sguardo a nulla di alto, di magnifico, di divino.
Perciò teniamo questa gente al di fuori dal nostro discorso e cerchiamo di capire, da parte nostra, che il sentimento di affetto e stima deriva dalla natura, ogni volta che appaia un segno di onestà. Chi vi aspira, si avvicina e si stringe sempre più per godere della presenza e del carattere di colui che ha iniziato ad amare: vuole rendere il proprio affetto in tutto reciproco, essere propenso a rendere servigi più che a richiederne, competere in una gara di virtù. Così l'amicizia procurerà i maggiori vantaggi e, derivando dalla natura e non dalla debolezza, avrà un'origine più nobile e più vera. Infatti, se fosse la convenienza il cemento delle amicizie, cambiati interessi il legame si scioglierebbe. Ma, dal momento che la natura è immutabile, ne consegue che le amicizie vere sono eterne. Ecco l'origine dell'amicizia, a meno che non abbiate qualche obiezione da fare.
FANNIO. «No, continua tu, Lelio. A nome di Scevola, che è più giovane, rispondo io a buon diritto.»