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Libro VII - La guerra con Annibale
IV
Τοῦτο τέλος ἦν τῆς ἐπὶ Κάνναις Ἀννίβου τε καὶ Ῥωμαίων μάχης, ἀρξαμένης μὲν ὑπὲρ ὥραν δευτέραν, ληξάσης δὲ πρὸ δύο τῆς νυκτὸς ὡρῶν, οὔσης δ' ἔτι νῦν ἀοιδίμου Ῥωμαίοις ἐπὶ συμφορᾷ: [...]
[...] I Romani finché a loro Emilio e Servilio rimasero in vita, facendo e subendo molte gesta, resistevano in ordine: ma dopo che i loro comandanti caddero, premuti in mezzo ai nemici molto violentemente, fuggirono in diverse direzioni, alcuni dove quelli prima di loro si erano rifugiati, negli accampamenti, che erano due;e tutti questi furono circa quindicimila, ai quali Annibale impose un presidio. Altri, circa duemila, a Canne, e questi duemila consegnarono se stessi ad Annibale. Pochi si precipitarono a Canosa, ed i restanti a gruppi si dispersero nelle selve.
Questa fu la fine della battaglia di Canne tra Annibale ed i Romani, cominciata intorno all'ora seconda, finita due ore prima delle ore della notte, e che è ancora oggi presso i Romani famigerata per la disfatta.[...]