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IA.
I dati utilizzati per addestrare gli algoritmi autonomi possono, ad
esempio, non essere di qualità ottimale, cosicché gli algoritmi stessi
potrebbero fornire risposte meno accurate di quanto sarebbe lecito
attendersi; oppure i dati utilizzati per l’addestramento potrebbero
essere viziati da errori umani, con la conseguenza che l’algoritmo
potrebbe trarre le proprie conclusioni mediante dati fuorvianti.
34 Proia L., ICub, un robot al servizio degli anziani. Presentato oggi dallo Spi Cgil:
www.quotidianosanita.it
35 Di Martino A., Intelligenza artificiale e responsabilità civile in ambito sanitario, Giuffrè,
2022, pag. 18. 13
Dal punto di vista operativo, le AI self-learning, ovvero i sistemi
maggiormente capaci di adattarsi all’ambiente e dotati di un’elevata
capacità di autoprogrammazione e autoapprendimento, sono quelli
maggiormente in grado di garantire le migliori performances, ma di
converso scontano una maggiore imprevedibilità: è stato infatti
correttamente rilevato che “il carattere trasformativo, la capacità cioè
di generare profondi e dirompenti cambiamenti, dell’IA, è connesso ai
36 .
suoi gradi di autonomia”
Una delle maggiori criticità è costituita dal rischio che, nel tempo, i
medici possano sviluppare un ingiustificato ed eccessivo affidamento
nelle capacità dell’automazione, con conseguente rischio di
dipendenza dai sistemi di IA e connessa dequalificazione dell’atto
37
medico, dovuta alla sua progressiva automatizzazione .
Nel momento attuale, dunque, l’IA deve necessariamente essere
concepita quale strumento complementare all’attività medico-
sanitaria; il professionista potrà pertanto delegare al sistema di IA
unicamente le operazioni ed i calcoli sui dati raccolti ma spetterà a lui,
e a lui soltanto, il compito di interpretare tali dati e di individuare le
possibili soluzioni al problema posto alla sua attenzione.
Il personale sanitario che si avvale dei sistemi di IA dovrà quindi
continuare ad utilizzare le proprie capacità di astrazione, intuizione e
flessibilità per approcciare tali sistemi in modo costruttivamente
critico, considerandone le enormi potenzialità ma anche gli indubbi
36 Comandé, G., Intelligenza artificiale e responsabilità tra liability e accountability. Il
carattere trasformativo dell’IA e il problema della responsabilità, An. giur. econ., 2019, p. 173.
Tuccillo P., in Intelligenza artificiale nell’attività sanitaria: quale paradigma di responsabilità
civile?, European Journal of Privacy Law & Technologies, n. 1/2024
https://universitypress.unisob.na.it/, osserva che “Il grado di autonomia del macchinario è
invero determinante al fine della individuazione del modello di responsabilità civile da
applicare”.
37 Murone F.G., Responsabilità medica e intelligenza artificiale nel diritto unionale e italiano.
www.iusinitinere.it 14
limiti che, qualora sottovalutati, potrebbero addirittura condurre a
38 .
gravi errori diagnostici e terapeutici
Tali fattori di rischio hanno determinato l’Unione Europea a vagliare
l’adeguatezza della vigente normativa in materia di sicurezza dei
prodotti e di responsabilità dei produttori rispetto alla specificità dei
sistemi di IA e robotica, partendo dal presupposto che tali sistemi
debbono essere sostenuti e incrementati in quanto recano indubbi
benefici al progresso della società, ma necessitano allo stesso tempo
di un quadro giuridico chiaro e aggiornato, in grado di adeguarsi al
costante progresso della tecnologia.
Per tale motivo, il 19 febbraio 2020 la Commissione ha presentato al
Parlamento Europeo la “Relazione sulle implicazioni dell'intelligenza
artificiale, dell'Internet delle cose e della robotica in materia di
39 , analizzando il quadro normativo
sicurezza e di responsabilità”
attuale e sottolineando l’esigenza di interventi correttivi capaci di
colmare le lacune derivanti dal mancato adeguamento della
normativa di settore al progresso tecnologico.
Nella Relazione si pone l’accento sui temi della connettività e delle
minacce informatiche; sulle questioni derivanti dall’autonomia dei
sistemi di IA, con conseguente impossibilità di determinare a priori il
comportamento di tali sistemi prima della loro immissione sul
mercato; sul rischio che gli esiti non intenzionali di tali sistemi
possano arrecare danno agli utilizzatori degli stessi; sull’opacità
innata a tali sistemi, che impedisce di determinare a posteriori il
processo decisionale effettuato dai sistemi stessi (c.d. effetto black
box).
L’utilizzo sempre più capillare dell’IA attraverso sistemi pressoché
indipendenti dall’apporto umano pone altresì questioni di carattere
38 Cabitza F., Alderighi C., Rasoini R., Gensini G.F., Potenziali conseguenze inattese dell’uso di
sistemi di intelligenza artificiale oracolari in medicina, Recenti Prog Med 2017; 108: 397-401
39 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52020DC0064 15
40 , che pervadono ogni campo del diritto, da quello penale a
etico
quello civile, dall’ambito pubblicistico a quello internazionalistico.
Non sono altresì trascurabili i rischi derivanti dalla circolazione dei dati
sanitari utilizzati come materiale di supporto per la ricerca, sia per i
pericoli di accesso non autorizzato a dati sensibili e di eventuale
manomissione degli stessi, sia per le incertezze sull’effettiva esistenza
del consenso esplicito del paziente all’elaborazione dei predetti dati in
caso di impiego a fini di cura o di ricerca.
L’accesso dell’IA ai dati sanitari (ad esempio, a quelli contenuti nel
Fascicolo Sanitario Elettronico), se da un lato garantisce l’interesse
collettivo alla salute sancito dall’art. 32 Cost., dall’altro crea rilevanti
problematiche in ordine alla tutela del diritto alla privacy del paziente
41 .
quale soggetto interessato al trattamento dei dati
Al legislatore s’impone pertanto l’obbligo di considerare le implicazioni
sia etiche che giuridiche dell’IA, creando un equilibrio tale da non
porre ostacoli all’innovazione tecnologica.
L’utilizzo dei sistemi di IA in ambito sanitario è, insomma, in costante
evoluzione e la formazione dei professionisti sanitari su come
utilizzare tali sistemi in modo sicuro ed efficace è di vitale importanza
al fine di evitare errori e di minimizzare i rischi derivanti dall’utilizzo di
questa tecnologia, con evidenti ripercussioni sulla valutazione della
42
responsabilità medico-sanitaria .
Essenziale è inoltre la collaborazione tra professionisti sanitari ed
ingegneri clinici al fine di garantire che l’IA venga utilizzata in modo
responsabile e sostenibile; ciò favorisce lo scambio di competenze e
conoscenze, garantendo altresì che i risultati della ricerca vengano
40 Biancardo A., Problematiche etico-giuridiche relative all’utilizzo dell’intelligenza artificiale in
ambito sanitario, cit., pag. 116.
41 Ciancimino M., Protezione e controllo dei dati in ambito sanitario e intelligenza artificiale,
ESI, Napoli, 2020, pagg. 108-151 .
42 Ruffolo U., Artificial Intelligence e nuove responsabilità nel settore medico e farmaceutico,
in La nuova responsabilità medica, a cura di Ruffolo U., Giuffrè, Milano, 2018, pag. 258. 16
utilizzati in modo sicuro e che i nuovi sviluppi tecnologici siano
43 .
integrati nella pratica clinica in modo equilibrato
Va inoltre tenuto presente quanto previsto al punto 22 della
Risoluzione del Parlamento europeo del 3 maggio 2022
44 , secondo cui “l'uso
sull'intelligenza artificiale in un'era digitale
dell'IA nel settore sanitario dovrebbe essere ancorato a rigorosi
requisiti di carattere etico come l'accesso all'assistenza sanitaria, la
privacy, l'affidabilità, la trasparenza, la spiegabilità, l'inclusività e la
rappresentatività dei set di dati, nonché la costante sorveglianza
umana (…). La progettazione di sistemi basati sull'IA deve affrontare
il rischio che le risorse siano erroneamente assegnate alle persone
sulla base di (…) una tecnologia non correttamente funzionante,
comportando diagnosi errate, trattamenti non corretti o la scelta di
non trattare affatto (…)”, concludendo che “le più elevate norme
etiche debbano essere applicate a tutte le tecnologie sanitarie”.
Il Parlamento Europeo sottolinea infine che “il processo decisionale
automatizzato nelle applicazioni sanitarie può comportare rischi per il
benessere dei pazienti e i diritti fondamentali”, quindi “l'IA deve (…)
avere un ruolo di sostegno in ambito sanitario”, nonché preservare “il
rapporto tra paziente e medico”.
Risulta infine di vitale importanza “proteggere gli operatori sanitari
come utenti dei sistemi di IA nonché i pazienti come destinatari finali,
fornendo loro informazioni sufficienti e trasparenti”.
Le problematiche sopra esposte, unitamente al modesto ma non
irrilevante margine di errore proprio di ogni sistema complesso, che
può concretamente determinare una diagnosi o un intervento
terapeutico errati, mettono infine in risalto l’attualità e l’utilità
dell’approfondimento del complesso tema inerente la responsabilità
43 Chiarini G., Intelligenza Artificiale e responsabilità medica, cit.
44 https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2022-0140_IT.html 17
per danni da malfunzionamento dei sistemi di IA, che rappresenta
l’oggetto della presente trattazione. 18
CAPITOLO 2 – La responsabilità medico-sanitaria per danni
cagionati tramite l’utilizzo dei sistemi di IA
2.1. Il danno da utilizzo di sistemi di IA come illecito multi-
agente.
Come già accennato nel capitolo precedente, a seguito della vera e
propria rivoluzione che l’IA sta apportando al mondo sanitario, riveste
carattere di assoluta urgenza l’individuazione del regime di
responsabilità applicabile nel caso di danni prodotti da decisioni in
merito alla salute del paziente assunte dagli esercenti una professione
45 .
sanitaria mediante l’ausilio dei sistemi di IA
La fattispecie in esame presenta peraltro un particolare livello di
complessità, dal momento che il malfunzionamento di un sistema di
IA può dipendere da fatti distintamente attribuibili ad una pluralità di
soggetti: da una parte il progettista e/o il costruttore del sistema
hardware, dall’altra il produttore