Estratto del documento

La prima importante legge costituzionale del regime fu quella del dicembre 1925 che rafforzava i poteri del

capo del governo sia rispetto agli altri ministri sia rispetto al Parlamento e nell’aprile del 1926 una legge

sindacale proibì lo sciopero e stabilì che solo i sindacati legalmente riconosciuti, quindi quelli fascisti,

avevano il diritto di stipulare contratti collettivi.

Infine, nel novembre del 1926, vi fu una vera e propria raffica di provvedimenti repressivi: furono sciolti i

partiti antifascisti e soppresse le pubblicazioni contrarie al regime, furono dichiarati decaduti dal mandato i

deputati aventiniani e fu reintrodotta la pena di morte per i colpevoli di reati contro la sicurezza dello

Stato.

NB fu istituito per giudicare questi reati un tribunale speciale per la difesa dello Stato, composto da ufficiali

delle forze armate della milizia

La costruzione del regime sarebbe stata completata successivamente con la legge elettorale del 1928 che

introduceva il sistema della lista unica e lasciava gli elettori solo la scelta di approvarla o respingerla in

blocco.

Si tratta di un regime che si differenziava da quelli antichi assolutistici perché non si accontentava di

reprimere e controllare le masse ma voleva anche inquadrarle in proprie organizzazioni.

La caratteristica essenziale del regime era la sovrapposizione di due strutture e di due gerarchie parallele:

quella dello Stato che aveva conservato l’impalcatura del vecchio stato monarchico, e quella del partito con

le sue numerose ramificazioni.

NB Al di sopra di tutti si esercitava incontrastato il potere di Mussolini che riuniva in sé la qualifica di capo

di governo e di Duce del fascismo

Rispetto agli altri regimi totalitari, nel fascismo italiano l’apparato dello Stato è quella del partito venivano a

sovrapporrorsi ma fu la prima ad avere la prevalenza—> la funzione del partito era quella di occupare la

società civile.

Per trasmettere la sua volontà dal centro alla periferia, Mussolini si servì dei prefetti molto di più rispetto

agli organi locali per controllare l’ordine pubblico, invece, per reprimere il dissenso provvedeva la Polizia di

Stato

NB la milizia fu confinata una funzione decorativa di corpo ausiliario

Una funzione importante nella fascistizzazione del paese fu svolta da alcuni organismi come l’opera

nazionale dopolavoro, che si occupava del tempo libero dei lavoratori organizzando gare sportive e gite, e

le numerose organizzazioni giovanili tra cui i fasci giovanili, i gruppi universitari fascisti e soprattutto

l’opera nazionale balilla nata nel 1926.

NB Attraverso queste organizzazioni di massa, il fascismo cercava di occupare insieme con lo stato la

società, plasmandola dalle fondamenta.

Tuttavia il fascismo incontrò diversi ostacoli ed il maggiore era rappresentato dalla chiesa, infatti Mussolini

cercò un’intesa con il Vaticano—> Le trattative fra governo e Santa Sede cominciarono nel 1926 e si

conclusero nel 1929 con la stipula dei patti lateranensi, i quali si articolavano in tre parti distinte:

1. un trattato internazionale con cui la Santa Sede poneva fine alla questione romana riconoscendo lo

stato italiano e la sua capitale, e a sua volta vide riconosciuto il potere temporale sullo stato della

Chiesa del Vaticano

2. Una convenzione finanziaria con cui l’Italia si impegnava a pagare al papà un’indennità a titolo di

risarcimento per la perdita dello Stato pontifici

3. Un concordato che regolava i rapporti interni fra la chiesa e il Regno d’Italia e stabiliva che i

sacerdoti fossero esonerati dal servizio militare, che i preti spretati fossero esclusi dagli uffici

pubblici, che il matrimonio religioso avesse effetti civili; che l’insegnamento della dottrina

cattolica fosse considerato fondamento e coronamento dell’istruzione pubblica e che le

organizzazioni dipendenti dall’azione cattolica potessero continuare a svolgere la propria attività

NB Per il regime fascista i patti lateranensi rappresentavano un notevole successo propagandistico poiché

Mussolini si presentava come l’artefice della conciliazione, consolidando la sua area di consenso

Le prime elezioni plebiscitarie si tennero nel 1929 e registrarono un afflusso alle urne senza precedenti—>

L’elettore non aveva libertà di scelta e mancava qualsiasi controllo sulla veridicità dei dati

Se il fascismo trasse dai patti lateranensi immediati vantaggi politici, fu il Vaticano a cogliere i successi più

significativi in quanto la chiesa acquisto una posizione di privilegio nei rapporti con lo stato e ha rafforzato

notevolmente la sua presenza nella società

Mantenendo intatta, seppur limitata nelle sue attività, la rete di associazioni e circoli facente capo

all’azione cattolica, la gerarchia ecclesiastica si assicurava un largo margine di autonomia ed entrava in

concorrenza col fascismo nel settore delle organizzazioni giovanili.

La chiesa non costituì l’unico ostacolo per le aspirazioni del fascismo, infatti un altro limite insuperabile era

il potere della monarchia poiché restava pur sempre il re l’alta autorità dello Stato e a lui spettavano il

comando supremo delle forze armate, la scelta dei senatori e il diritto di nomina e revoca del capo di

governo

NB Si trattava di poteri teorici e destinati a stare tali finché il regime fosse rimasto forte e compatto attorno

al suo capo

Osservando l’Italia del ventennio fascista, essa ci appare, attraverso l’abbondante materiale

propagandistico, largamente fascistizzata.

I ritratti di Mussolini erano esposti non solo nelle scuole ma anche negli uffici, per le strade, ed infine gli

edifici pubblici, monumenti e le copertine dei libri e cartoline presentavano l’emblema del fascio littorio.

In occasione della ricorrenza e fasciste si mobilitavano le grandi folle e gli scolari sfilavano in formazione

militare i vestiti in camicia nera armati di fucili di legno.

Nonostante ciò, anche durante il periodo fascista l’Italia continuò a svilupparsi con estrema lentezza

rispetto al ventennio precedente, Infatti, alla vigilia della seconda guerra mondiale l’Italia è un paese

ancora fortemente arretrato.

L’arretratezza economica e civile della società fu per certi aspetti funzionale al regime e all’ideologia

fascista poiché esso predicò il ritorno alle campagne lanciando la ruralizzazione e tentando di scoraggiare

l’afflusso dei lavoratori verso i centri urbani.

Il fascismo inoltre difese ed esaltò alla funzione del matrimonio e della famiglia come garanzia di stabilità e

base per lo sviluppo demografico quindi cercò di incoraggiare l’incremento della popolazione

NB Inoltre il regime ostacolò il lavoro delle donne e più in generale il processo di emancipazione femminile

anche se in realtà, le donne, durante il fascismo, ebbero le loro strutture organizzative chiamate fasci

femminili, ma si trattava di organismi la cui funzione principale stava nel valorizzare le virtù domestiche

della donna

Il fascismo non era solo un regime conservatore immobilista poiché se da un lato voleva mantenere in vita

le strutture sociali e le tradizioni del paese e dall’altro modo era proiettato verso il futuro e la creazione

dell’uomo nuovo—> sistema totalitario moderno in cui l’intera popolazione fosse inquadrata nelle

strutture del regime

NB non fu facile far raggiungere il messaggio fascista nei piccoli paesi sperduti dove non arrivavano le

strade carrozzabili, non c’erano scuole e non si sapeva cosa fossero le radio e il cinema—> Fu soprattutto la

scarsezza delle risorse a disposizione della collettività che impediva al fascismo di attuare una politica

economica e salariale tale da coinvolgere le classi lavoratrici

I maggiori successi in termini di partecipazione e consenso, il regime gli ottenne presso la media e piccola

borghesia. I ceti medi infatti, non solo furono favoriti delle scelte economiche dei regime, ma videro

realizzarsi la possibilità di nuovi canali di ascesa sociale

NB le classi popolari videro invece diminuire i loro salari e consumi

IL fascismo dedicò un’attenzione particolare al mondo della cultura e della scuola, la quale era già stata

ristrutturata nel 1923 con la riforma gentile —> cercava di accentuare la severità degli studi e sanciva il

primato delle discipline umanistiche

Una volta consolidato il regime, esso si preoccupò di fascistizzare l’istruzione attraverso una più stretta

sorveglianza sugli insegnanti attraverso il controllo dei libri scolastici e l’imposizione nel 1930 di testi unici

per l’elementari.

Rispetto alla scuola elementare e media, l’università godette di un’autonomia molto maggiore ma non la

utilizzò per contestare le scelte culturali e del fascismo

NB In generale gli ambienti dell’alta cultura si allineavano su una posizione di adesione—> tra gli

intellettuali più illustri della cultura italiana troviamo il Pirandello e Guglielmo Marconi

Molto più diretto fu il controllo esercitato del regime nel campo della cultura e dei mezzi di comunicazione

di massa poiché tutto il settore della stampa politica fu sottoposto a un controllo sempre più stretto e

soffocante—> venne affidata istituzionalmente ad un apposito ufficio dipendente dalla Presidenza del

consiglio anche se in realtà era esercitata personalmente da mussolini

Al controllo sulla carta stampata il regime univa quello sulle trasmissioni radiofoniche, affidato nel 1927 ad

un ente di Stato chiamato Eiar progenitore dell’attuale Rai.

Tuttavia; come mezzo d’ascolto privato, la radio ebbe una diffusione limitata in confronto a quella dei

paesi più sviluppati e solo dopo il 1935 si affermò come essenziale canale di propaganda

NB Come la radio anche il cinema fu oggetto privilegiato delle attenzioni del regime e ne ricevette generose

sovvenzioni, tuttavia, il regime esercitò un controllo abbastanza elastico —> Per la propaganda bastavano i

cinegiornali d’attualità, prodotti da un apposito ente statale chiamato istituto luce e proiettati

obbligatoriamente nelle sale cinematografiche all’inizio di ogni spettacolo

Il fascismo italiano individuò la sua terza via nella formula del corporativismo —> l’idea corporativa si

nutriva di suggestioni da parte dei movimenti dal nazionalismo e dal sindacalismo rivoluzionario.

NB corporativismo avrebbe dovuto significare gestione diretta dell’economia da parte delle categorie

produttive, organizzate in corporazioni, distinte per settori di attività e comprendenti sia gli imprenditori sia

i lavori dipendenti —> tuttavia questo sistema non trovo mai vera attuazione

Nei primi anni di governo, il fascismo adottò una linea liberistica

Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 10
Italia fascista Pag. 1 Italia fascista Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 10.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Italia fascista Pag. 6
1 su 10
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Acquista con carta o PayPal
Scarica i documenti tutte le volte che vuoi
Dettagli
SSD
Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher olivia.beretta04 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Scarabelli Laura.
Appunti correlati Invia appunti e guadagna

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community