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D.P.R. 462/01. Questa tipologia di rischio deriva dal contatto diretto o indiretto con un
conduttore sotto tensione. Le misure preventive per cercare di evitare il rischio elettrico sono
dispositivi di protezione individuale DPI, come guanti e attrezzature isolanti.
- Rischio per la movimentazione manuale dei carichi MMC: riguarda le manovre di carichi di
diverso peso per un determinato tempo. Le normative di riferimento sono Titolo VI del D.Lgs
81/08 che disciplina come deve essere svolta la MMC e gli obblighi del datore di lavoro. Poi
l’UNI 11228-2 dove sono descritti i metodi di calcolo dei rischi
- Rischio chimico: esposizione dell’uomo ad agenti chimici tossici. Tutti gli elementi utilizzati,
smaltiti, compresi i ri uti possono creare un pericolo per i lavoratori. La normativa ( CAPO I,
Titolo IX del D.Lgs 81/08) prevede l’utilizzo di idonei DPI come respiratori e maschere facciali
con ltri studiati appositamente per il campo di applicazione , visiere occhiali etc
- Rischio Biologico esposizione dell’uomo ad agenti chimici e tossici. La normativa di riferimento
Titolo X del D. Lgs 81/08 che classi ca gli agenti biologici a seconda del rischio dando
indicazioni su come gestirli
- Luminosità ambiente: tratta l'illuminazione dell'ambiente di lavoro deve essere tale da soddisfare
una buona visibilità, comfort visivo e sicurezza: l'illuminazione deve sempre consentire
sicurezza, facilità di movimento e una pronta e sicura rilevazione dei pericoli.
- Rumore: il rumore è un suono indesiderato di origine naturale o arti ciale. La perdita dell’udito è
il danno da rumore più conosciuto. Il rumore ha un effetto complesso anche su altri organi. Il
rumore crea anche un effetto di mascheramento che impedisce la comunicazione e il rilevamento
dei segnali acustici di sicurezza. La legislazione richiede l’uso di dispositivi di protezione
individuale adeguati, come tappi per le orecchie, quando il pericolo non può essere eliminato.
- Vibrazioni: riguarda le vibrazioni meccaniche ad alta frequenza e ampiezza delle attrezzature e
macchinari. La normativa di riferimento Capo III, titolo VIII del D.lgs 81/08 indica i valori limite
di esposizione giornalieri
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- Rischio Meccanico: riguarda il non corretto utilizzo e guasti delle attrezzature meccaniche.
Normativa di riferimento UNI EN ISO 12100-1:2005 che de nisce i metodi generali di
progettazione delle macchine; Capo I titolo III del D.Lgs 81/08 per le misure di protezione ;
Direttiva Macchine 42/2006/ce per la conformità.
3) Il candidato discuta liberamente di un argomento del corso che lo ha colpito (assegnare
un titolo a tale elaborato).
La valutazione del rischio: il caso del rischio biologico
La valutazione dei rischi derivanti dall’attività lavorativa è un compito fondamentale per il datore di
lavoro, non soltanto per garantire la sicurezza dei lavoratori, ma pure in adempimento di un obbligo
normativo sancito dalle disposizioni contenute nel D.lgs. 81/08 e s.m.i.. ha infatti l’obiettivo di
identi care, valutare e comunicare i rischi connessi alle lavorazioni, tra i vari rischi ci sono quelli
legati al rischio biologico.
Il rischio biologico si riferisce alla probabilità di contrarre infezioni, o di manifestare reazioni
allergiche per effetto di agenti biologici quali batteri, virus, funghi, parassiti e simili. Questo tipo di
rischio è dif cile da valutare perché gli agenti “infettanti” sono spesso microscopici e non
facilmente misurabili.
Per poter effettuare una valutazione adeguata è necessario essere a conoscenza dell’epidemiologia,
delle vie di contagio e dei meccanismi di trasmissione dato che gli agenti biologici non presentano
tutti le medesime caratteristiche ma possono variare in base al contesto e al luogo di esposizione.
Altro fattore da tener presente è il tempo di esposizione: tanto maggiore sarà il tempo di durata in
un ambiente indirizzato da mezzi biologici, tanto maggiore sarà il rischio di radicarvisi
nell'individuo attraverso colonizzazione. Un elemento fondamentale è il tempo di esposizione
perché maggiore è il tempo trascorso a contatto con agenti biologici, maggiore sarà il rischio che il
soggetto sia infetto. In sintesi la valutazione del rischio biologico è una s da ricca di dif colta, in
cui il Datore di lavoro, sostenuto dal rspp dovrà raccogliere dati, studiarne le variabili e de nire le
misure preventive e protettive. Questo si traduce nella stesura del Documento di Valutazione dei
Rischi (DVR), quale documento basilare che illustra i pericoli e i presidi da attuare. Il DVR
introdotto dal D.Lgs. 626/1994 e dopo rinnovato al D.Lgs. 81/2008, rappresenta una strategia di
gestione dei rischi basata su:
- Valutazione dei rischi
- Gestione dei rischi: attuazione di misure preventive e controllo
- Comunicazione: informare i lavoratori dei rischi a cui si va incontro
La valutazione del rischio biologico non può non tener conto delle caratteristiche degli agenti
biologici e degli individui coinvolti, poiché ogni ambiente ha le sue speci cità e il DVR deve deve
tener conto di queste caratteristiche per adattarsi a tutte le variabili che in uenzano il rischio
biologico.
In conclusione la gestione el rischio biologico richiede competenze, esperienza e attenzione ai
dettagli con l’obiettivo di proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori.
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