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Dati relativi al terremoto del 21-04-2023
Terremoto a Catania, Ingv: scossa di magnitudo 4.4
L'epicentro è stato localizzato in mare, di fronte ad Aci Castello. Il sisma avvertito fino a Siracusa.
A rilevarlo è stato l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, secondo l'evento sismico è accaduto alle 14:06 di venerdì 21 aprile. L'evento è stato avvertito dalla popolazione a Catania e provincia, ma anche nel Siracusano. Persone si sono riversate in strada. A Catania alcuni centri commerciali sono stati evacuati per precauzione.
L'evento è stato localizzato in mare, a circa 6 chilometri dalla costa ionica all'altezza di Aci Castello, a una profondità di circa 20 km. Si tratta di una magnitudo contenuta per un sisma di natura tettonica.
La scossa è stata avvertita in tutta la Sicilia orientale e nelle zone interne fino a Caltagirone per la profondità e vicinanza alla costa.
Si tratta di un evento di natura tettonica legato molto probabilmente al lungo sistema di faglie che dal centro del mar Ionio si estende verso la Sicilia nella zona dell'Etna e di Aci Castello.
USGS
Dati relativi al 13-04-2023
Terremoto 4.3 nel sud-est della Turchia
A circa 100 km dal confine siriano
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.3 è stata registrata nella città di Adiyaman nel distretto di Sincik nel Sud Est della Turchia. Lo rende noto l'osservatorio sismico di Kandilli spiegando che l'epicentro è stato verificato a una profondità di 6,2 chilometri. L'Autorità per la gestione dei disastri e delle emergenze del ministero dell'Interno ha confermato l'entità del terremoto riferendo che è avvenuto a una profondità di 7 chilometri.
CPTI15 v4.0 - Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani
Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti in Italia.
finestra temporale 1000-2020. Catalogo dei terremoti italiani di riferimento utilizzato per gli Italiani studi di pericolosità sismica in Italia. Fornisce un set omogeneo di intensità macrosismiche provenienti da diverse fonti relative ai terremoti con intensità massima ≥ 5 ed è di interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Il database di osservazioni macrosismiche utilizzato per la compilazione del catalogo CPTI.DBMI15 v4.0 - Database Macrosismico Archivio Storico Macrosismico Italiano ASMIL è l'archivio di dati storico macrosismici considerati per la compilazione del Database Macrosismico dei Terremoti Italiani (DBMI) e del Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI). Terremoto Irpinia-Basilicata 1980 Terremoto dell'Aquila 2009 Terremoto dell'Emilia 2012 Rintraccia cataloghi di terremoti recenti per una specifica area geografica e costruisci una carta tematica della distribuzione degli epicentri con relativa magnitudo. I quadrati sullaLa mappa indica la posizione e l'intensità di tutti i terremoti registrati nelle Marche dal 9/10/2022 al 9/11/2022. Più è grande la dimensione dei quadrati e più è forte l'intensità registrata.
La ricerca include sia i parametri edilizi antisismici sia il materiale relativo alle attività di prevenzione del rischio sismico.
La prevenzione sismica può essere realizzata attraverso l'utilizzo di due strumenti:
- Classificazione sismica: suddivisione del territorio della Repubblica italiana in specifiche aree, caratterizzate da un comune rischio sismico.
- Normativa sismica: con la quale si indicano i criteri da dover seguire per garantire la costruzione di strutture maggiormente stabili, in grado di ridurre la tendenza delle stesse a subire danni in seguito ad un evento sismico.
Per la classificazione sismica si è proceduto ad individuare 4 zone con simili caratteristiche di rischio sismico:
Zona 1: comprende i territori esposti ad una
maggiore pericolosità, potendosi verificare eventi molto forti, finanche catastrofici;
Zona 2: indica i siti in cui gli eventi sismici, seppur di minore intensità, possono comunque causare ingenti danni;
Zona 3: è caratterizzata da una bassa sismicità, sebbene in alcuni contesti geologici può vedere ampliati i propri effetti;
Zona 4: racchiude i Comuni che presentano il minor rischio sismico, in cui sono possibili scosse lievi e sporadiche, in ogni caso con bassa dannosità.
L'attuazione del Decreto n.3274 del 2003 ha portato alla progettazione e realizzazione di edifici nuovi, più sicuri e aperti all'utilizzo di tecnologie innovative.
Le novità introdotte da tale regolamento sono state integralmente recepite e ulteriormente affinate, anche grazie alla ricerca svolta dal Centro di Competenza.
Il nuovo studio di pericolosità fornisce alle regioni strumenti aggiornati per classificare i propri territori, introducendo
intervalli accelerati (ag) con probabilitàsuperiore al 10% in 50 anni, riconducibili a 4 zone sismiche.
Il Building Technology Standard 2008 (DM 14 gennaio 2008) modifica il ruolo della classificazione sismica nella progettazione: ogni area ha un valore di accelerazione di picco; quindi, l’aspetto della risposta elastica viene utilizzato per calcolare l’azione sismica. Pertanto, ogni punto del territorio nazionale è definito su una griglia quadrata di 5 km per lato, indipendentemente dai confiniamministrativi comunali. La classificazione sismica è utile solo per la pianificazione, gestione e controllo del territorio da parte delle autorità competenti (regioni, ingegneria civile, ecc.).
La revisione della norma NTC08 è entrata in vigore nel 2008 con l’entrata in vigore del Decreto del 17 gennaio 2008, che sancisce il definitivo abbandono del metodo delle tensioni ammissibili: dal 22 marzo 2018, con l’entrata in vigore della NTC2108, non
È più probabile che utilizzi questo metodo e i riferimenti alle zone sismiche in NTC2018 sono stati rimossi. Quanto alla normativa, si stabilisce che per ciascuna zona sismica gli edifici devono rispettare diversi parametri di sicurezza legati alla valutazione della pericolosità dell'area. I fenomeni sismici sono imprevedibili in qualsiasi regione, quindi indipendentemente dall'orientamento regionale di riferimento, l'obiettivo è sempre quello di realizzare strutture antisismiche. I progettisti devono sempre osservare le seguenti misure di sicurezza: 1. Verificare in quale zona verrà realizzata la struttura; 2. Analizzare le caratteristiche geologiche del terreno su cui sono sopraelevate le strutture; 3. Dotare l'edificio di un sistema strutturale che garantisca rigidità e resistenza sismica; 4. Assicurarsi che la struttura sia duttile ed evitare rotture fragili e imprevedibili; 5. Verificare che i materiali utilizzati per la struttura siano adeguati e resistenti.- Le fondamenta dell'edificio devono essere solide e ben costruite;
- Le pareti e i muri devono essere realizzati con materiali resistenti;
- Le connessioni tra le diverse parti dell'edificio devono essere robuste;
- Tutti i materiali utilizzati nella costruzione devono essere affidabili e certificati;
- La forma dell'edificio deve essere il più possibile regolare in pianta e in altezza;
- Le dimensioni delle strutture portanti quali pilastri, travi, solai e fondazioni devono essere adeguate.
La legislazione antisismica vigente è essenzialmente basata sull'apparato normativo costituito dalla legge 2 febbraio 1974, n. 64, recante Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche, che ha integralmente sostituito la legge 25 novembre 1962, n.
In Italia l'attuale normativa antisismica viene raccolta nelle NTC 2018 (Norme Tecniche Costruzioni 2018), che fissa tutti i criteri per costruire una struttura in modo da prevenire danni a persone e cose. Le NTC 2008 classificavano il territorio italiano in diverse zone soggette ad un differente rischio sismico, si andava da quelle più pericolose della zona 1, a quelle con un rischio ridotto della zona 4.
Zona 1: zona con elevato rischio
sismico e altamente pericolosa.
Zona 2: rischio sismico moderato con forti terremoti
Zona 3: basso rischio sismico con forti terremoti
Zona 4: rari eventi sismici, zona meno pericolosa.
Nella cartina sottostante le diverse aree sismiche divise per pericolosità. In viola la zona 1, in rosso la zona 2, in arancione la zona 3, in azzurro la zona 4.
La normativa prevede che per ogni zona le costruzioni debbano rispettare parametri di sicurezza differenti, in base alla valutazione di pericolosità del territorio. Un fenomeno sismico è imprevedibile, a prescindere dalla zona in cui ci si trova. La scelta è quindi di costruire sempre e in ogni caso case antisismiche.
Il progettista che realizza edifici o case antisismiche, deve eseguire queste misure di sicurezza:
Confronta per un'area a tua scelta la carta geologica e la carta sismica individuando le strutture sismogenetiche (faglie).
Tra la Campania settentrionale e la zona del Pollino, la fascia più interna
dell'Appennino(zona peritirrenica) risulta interessata da una estensione che attiva soprattutto struttureantiappenniniche che di solito si estinguono verso NE contro lineamenti appenniniciereditati ed a tratti riattivati. Nella depressione dell'alta valle del Volturno l'estensionelongitudinale sembra essere penetrata più all'interno ed aver interagito con le faglie didirezione appenninica che interessano il massiccio del Matese (alcune delle quali sonoattive durante il colmamento della depressione).Nella zona del vulcano Roccamonfina si osservano faglie orientate E-W di modesto rigettoed assumono rilevanza faglie ad andamento meridiano che appaiono localizzate solo aquesto settore: per esse appare ipotizzabile una origine legata a fenomeni divulcanotettonica che riattivano faglie del substrato di diversa età ed orientazione. Casisimili sono quelli di Ischia e dei Campi Flegrei (che hanno ritmi di sollevamento efagliazione tardoquaternaria fino a
centimetri per anno come medie millenarie) nonché dell'area vesuviana.
Nella Campania centrale assumono evidenza faglie circa E-W che controllano la Valle del Calore beneventano e guidano collassamenti nella fascia peritirrenica tendendo ad allargare verso oriente, oltre il limite interno della Piana Campana, l'area subsidente. In particolare, nell'area ad est del limite meridionale della Piana Campana, questa tendenza è continuata anche dopo l'eruzione dell'Ignimbrite Campana, avvenuta intorno a 36 ka.
Disturbi tettonici di analoga orientazione si osservano anche nell'area dell'ex avanfossa, dove condizionano il reticolo di dissezione fluviale sul plateau dei Conglomerati di Irsina e dislocano il riempimento mediopleistocenico del bacino di Venosa.
Tra queste possiamo citare le principali (estratte dal Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), v