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DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, CHIMICA, AMBIENTALE E
DEI MATERIALI
M ’ C
ETODI NUMERICI PER L INGEGNERIA IVILE
A.A. 2016-2017
RELAZIONE ESERCIZIO 3
Docente studenti
Prof. A. Custodi Francesco Tamaro 819687
Francesco De Santis 805231
LISTATO DEGLI ELABORATI ALLEGATI
In allegato a tale relazione inerente lo studio della trasmissione del calore della piastra assegnata si
forniscono i file MatLab e Straus7 utilizzati per la risoluzione del problema. Oltre al materiale fornito
dal docente segue il listato dei file:
Ø Progetto_discretizzazione_1_q0.m
Ø Progetto_discretizzazione_1_qpositivo.m
Ø Progetto_discretizzazione_1_qnegativo.m
Ø Progetto_discretizzazione_2_q0.m
Ø Progetto_discretizzazione_2_qpositivo.m
Ø Progetto_discretizzazione_2_qnegativo.m
Ø Progetto_discretizzazione_3_q0.m
Ø Progetto_discretizzazione_3_qpositivo.m
Ø Progetto_discretizzazione_3_qnegativo.m
Ø Progetto_discretizzazione_4_q0.m
Ø Progetto_discretizzazione_4_qpositivo.m
Ø Progetto_discretizzazione_4_qnegativo.m
Ø Progetto_discretizzazione_5_q0.m
Ø Progetto_discretizzazione_5_qpositivo.m
Ø Progetto_discretizzazione_5_qnegativo.m
Ø convergenza_q0.m
Ø convergenza_qpositivo.m
Ø convergenza_qnegativo.m
Ø err_dis.m
Ø vel_conver.m
1. SVOLGIMENTO
Lo scopo finale dello studio condotto in questo esercizio per la seconda parte del corso di Metodi
Numerici per l’Ingegneria Civile è quello di calcolare le temperature nodali e i flussi di calore
che si generano in una piastra quadrata avente sui lati orizzontali due temperature costanti, in alto
100° C mentre in basso 0° C. Le combinazioni oggetto di studio sono in totale tre così definite:
• Area quadrata in ferro e area tratteggiata in rame con carico termico nullo;
• Area quadrata in ferro e area tratteggiata in rame con carico termico unitario positivo;
• Area quadrata in ferro e area tratteggiata in rame con carico termico unitario negativo;
La discretizzazione della piastra oggetto di studio e il calcolo dei risultati sono stati redatti in
ambiente di calcolo MatLab con gli script e le Function fornite ad hoc dal docente e i risultati
ottenuti sono stati confrontati e verificati con la soluzione calcolata attraverso il programma di
.
calcolo Straus 7
1.1 INTRODUZIONE TEORICA AL CASO DI STUDO
Si vogliono introdurre, brevemente, i concetti teorici che rappresentano il background dello
svolgimento dell’esercizio. In generale le operazioni svolte riguardano il caso della trasmissione
del calore bidimensionale, causata da una differenza di temperatura data tra il lato superiore della
piastra e il lato inferiore orizzontale. Il trasferimento di calore nel corpo considerato dipende dalla
geometria e dalle sue caratteristiche oltre che dalla differenza di temperatura nelle varie regioni
interessate dallo scambio di calore. Per la risoluzione dell’esercizio è stato utilizzato un approccio
FEM - Metodo degli elementi finiti che consiste nell’approssimare la funzione incognita tramite
una discretizzazione (divisione) della regione andando a creare una griglia chiamata mesh nella
quale è possibile ricavare localmente l’approssimazione della funzione incognita per poi
estenderla all’intero dominio rappresentato, nel nostro caso, dalla piastra. Gli elementi nel quale
la mesh è stata suddivisa sono detti elementi finiti che possono essere definiti come entità
geometriche triangolari o quadrangolari descritte da un numero di nodi variabile a seconda del
tipo di elemento. Su ciascun elemento caratterizzato da questa forma elementare, la soluzione del
problema è espressa dalla combinazione lineare di funzioni dette funzioni di base o funzioni di
forma (shape functions). In base al numero di nodi che descrivono la forma geometrica si ottiene
una soluzione più o meno accurata.
1.2 REALIZZAZIONE DELLE MESH
Nello svolgimento del problema si sono realizzate ben cinque discretizzazioni differenti:
• Una prima discretizzazione di massima molto semplice composta da un numero limitato di
elementi lineari a tre e quattro nodi per riuscire ad inquadrare il problema; (figura 1)
• Una seconda discretizzazione realizzata sullo schema della prima ma utilizzando elementi
quad8 e tri6; (figura 2)
• Una terza discretizzazione realizzata raffittendo la seconda mesh che era stata realizzata con
elementi quad8 e tri6;(figura 3)
• Una quarta discretizzazione realizzata raffittendo ulteriormente la terza composta da quad8 e
tri6; (figura 4)
• Una quinta discretizzazione realizzata sullo schema della quarta ma raffittendo nella zona
centrale dove è presente l’interazione ferro – rame; (figura 5)
Figura 1: Discretizzazione 1
Figura 2: Discretizzazione 2
Figura 3: Discretizzazione 3
Figura 4: Discretizzazione 4
Figura 5: Discretizzazione 5
Per approssimazione della soluzione si è voluto valutare in quali punti del dominio il gradiente
di temperatura subisce grandi sbalzi, partendo in primis dalla soluzione iniziale della prima
mesh. Gli sbalzi sono dovuti al cambio di conducibilità del materiale, proprio per questo
motivo in quei punti sono stati raffittiti gli elementi fino ad avere una buona approssimazione
della soluzione. Discretizzando è stata prestata particolare attenzione nel controllare la
compatibilità di ogni elemento utilizzato, pertanto elementi a otto nodi con elementi a sei nodi
o elementi a quattro nodi con elementi a tre nodi, questo perché ad
ogni tipologia di elemento corrisponde una funzione di forma, lineare
per elementi a tre e quattro nodi, quadratica per elementi a sei e otto
nodi. Inizialmente, per le prime tre discretizzazioni si sono voluti
inserire manualmente in vnodi, che rappresenta il vettore posizione
rispetto al sistema di riferimento, le coordinate dei nodi. Per
supportare questa fase iniziale di inserimento si è voluto utilizzare
come supporto il programma Geogebra il quale è un sistema
di geometria dinamica: permette la costruzione di punti, vettori,
segmenti, rette, coniche e funzioni, modificandoli in tempo reale. Per
altro verso, equazioni e coordinate possono essere inserite
direttamente. In questo modo, Geogebra ha la possibilità di trattare
variabili numeriche, vettori e punti.
Figura 6: inizializzazione con programma Geogebra
L’iter logico di costruzione delle mesh è stato quello, inizialmente, di disegnare su Geogebra,
leggere le coordinate dei punti e copiarle a mano su MatLab confrontandole con i modelli
realizzati in Straus7. Questo, in particolare, per la prima e la seconda mesh.
Per realizzare, invece, le restanti discretizzazioni si sono volute
realizzare inizialmente in Straus7 per poi importarle su MatLab. In
particolare in MatLab bisogna prestare attenzione alla fase di
connessione. In particolare la connessione degli elementi viene
descritta dalla matrice di connettività LCOG, avente numero di
righe pari al numero di elementi che compongono la piastra e
numero di colonne pari ai nodi che compongono il singolo
elemento. La connessione dei nodi con l’elemento viene definita
rigorosamente in senso antiorario facendo attenzione a non partire
dai nodi centrali. Pertanto definiti vnodi e LCGO MatLab è in
grado di calcolare e restituire la prima stampa contenente la
rappresentazione della geometria della piastra nel grafico intitolato
“Discretizzazione”. Per la risoluzione del problema della
trasmissione del calore, è necessario generare una matrice che
contenga le conducibilità e carico termico del materiale rispetto
agli elementi finiti corrispondenti. Queste proprietà vengono inserite nella matrice che ha
exe
numero di righe uguale al numero di elementi che costituiscono la piastra e due colonne:
la prima colonna indica la conducibilità del materiale;
• la seconda colonna indica il carico termico applicato all’i-esimo elemento;
• q
Nel caso in esame sono stati attribuiti si seguenti coefficienti di
conducibilità:
• k = 0.73 W/(cm°C );
ferro
• k = 3.86 W/(cm°C);
rame
In seguito si sono volute definire le condizioni al contorno (che
riguardano la temperatura) attraverso ncv che sta ad indicare il
numero di nodi in cui sono imposti i vincoli. Allo stesso modo in
seguito è stata definita la matrice BL che ha rispettivamente: numero
di righe corrispondenti al numero di nodi in cui sono imposte le
condizioni al contorno e due colonne, in cui nella prima è indicata
la numerazione dei nodi vincolati e nella seconda la direzione dello
“spostamento bloccato”. Infine le condizioni al contorno
(temperature) vengono inserite all’interno della matrice Uimp che
presenta un numero di righe pari al numero di nodi in cui viene
imposta la temperatura e due colonne rispettivamente:
• prima colonna: viene indicato il numero del nodo vincolato;
• seconda colonna: la direzione vincolata;
Una volta inserite le proprietà geometriche, le proprietà dei materiali e le condizioni al
contorno, attraverso il programma heat2d si possono calcolare le temperature in ogni punto
del dominio e graficarne l’andamento nel plot:
Figura 7: Andamento temperatura caso carico zero
Nella Figura è stato rappresentato l’andamento della temperatura rispetto alla prima
discretizzazione andando a considerare la superficie rettangolare in ferro e la superficie
tratteggiata in rame con carico nullo. Il risultato ottenuto è il seguente: la temperatura è
massima nel bordo superiore e minima in quello inferiore. All’interno dello script si è
specificata la posizione dei tre punti di controllo nella matrice u (matrice delle temperature
nodali) in modo da avere in output i valori delle temperature nei punti. Il flusso, invece, viene
calcolato con la funzione sostituendo a seconda del flusso che si vuole calcolare (x o
SFEM
y) la direzione in valore 1 per il flusso in x e 2 per il flusso lungo y. In output sono
comp:
restituiti due grafici: Figura 8
Figura 9
-Flusso X che indica l’andamento del flusso in direzione X (figura8);
-Flusso Y che ne indica l’andamento in direzione Y (figura9).
Nello script abbiamo inserito alcune righe di comando dove, in input sono stati definiti i flussi degli
elementi che condividono il punto di controllo e in output vengono restituiti i valori di flusso_x e
flusso_y nei punti di controllo. In particolare l’output viene calcolato come media dei flussi calcolati
negli elementi circostanti:
disp('Flusso nei punti di controllo');
disp('flusso nel punto A = 4')
fl_x_a1=SFEM(2,NP,NP,1);
fl_y_a1=SFEM(2,NP,NP,2);
fl_x_a2=SFEM(9,NP,NP,1);
fl_y_a2=SFEM(9,NP,NP,2);
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