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PASSAGGIO DA LINGUA FRANCA A LINGUA STANDARD
Il kiswahili è una lingua parlata in molti paesi dell'Africa Orientale, fa parte delle lingue Bantu ed è appartenente al ramo delle lingue Niger-Congo, ma comprende anche molte influenze lessicali arabe. Può essere definita lingua franca, in quanto usata da molti parlanti quando interagiscono per un specifico interesse comune, come il commercio. Infatti, nell'epoca pre-coloniale, molti parlanti di lingue diverse erano uniti dal cosiddetto "commercio islamico" e per comunicare utilizzavano il kiswahili. Anche in ambito religioso questa lingua ebbe un ruolo unificatore in quanto, nonostante i legami siano più forti con l'islam, i missionari utilizzarono lo swahili come lingua di evangelizzazione. Nel periodo post-coloniale, solo la Tanzania contava ben 120 lingue diverse, ma con l'introduzione dei lavori pubblici e dei piani industriali da parte del presidente Nyerere, il kiswahili divenneL'unica lingua che univa i vari gruppi etno-linguistici. Il passaggio dalla lingua franca a lingua standard, è ben visibile quando, con la dichiarazione di Arusha, il kiswahili iniziò a svilupparsi lessicalmente. Per il progetto di standardizzazione venne istituito il Bakita (consiglio nazionale dello swahili) e negli anni successivi iniziarono ad essere pubblicati i primi opuscoli contenenti glossari dei termini. Possiamo ricordare che, a cura di Rajmus Ohly, venne compilato il primary-technical dictonary english-swahili. Quando a metà degli anni '80 il bakita subì un arresto, l'istituto di ricerca di Kiswahili, denominato Tuki, si sostituì nel compito dello sviluppo lessicale. Questo fenomeno di una lingua in evoluzione, prevede due varianti che vengono considerate standard: il kisahili sanifu (nato dal processo di standardizzazione portato avanti dal Bakita dal '74) e il kiswahili fasaha (gestito da Bakiza che dal 1983 si occupa di).
promuovere lo swahili tra le isole di Zanzibar). Le varianti di queste lingue sono considerate non-standard e vengono chiamate spesso "chafu wa lugha", sporcizia delle lingue. 2. LETTERATURA POPOLARE SWAHILI è un genere tendenzialmente nuovo che si è andato a contrapporre alla letteratura d'élite, ovvero quella accademica. In swahili il termine di riferimento è "fasihi pendwa", ovvero "letteratura amata", corrispettivo occidentale della letteratura di massa. Gli scrittori popolari sono scrittori emergenti che attraverso un linguaggio spesso "lugha ya mitaani", si rivolgono ad un pubblico molto ampio, i cui testi trovano posto per strada. Negli anni '70 in Tanzania si vide il fiorire dell'industria libraria e parallelamente sorsero alcune piccole case editrici locali come la black star agencies. Successivamente negli anni, le opere popolari non vennero considerate letterarie, i personaggi considerati superficiali e trame troppo semplici.alcuni critici gli argomenti trattati sono connessi al capitalismo e questo sarebbe il risultato di un'imitazione occidentale che macchia la tradizione. La divisione che si venne a creare tra scrittori intellettuali e popolari, assunse un significato ideologico: i letterati, membri dell'unione scrittori Tanzania, sono considerati gli unici detentori del gusto e della cultura. A differenza, gli scrittori di città, oltre ad essere considerati coloro che scrivono sulla città, vengono investiti da una visione negativa: coloro che scrivono e descrivono solo ciò che vedono, perché altro non possono inventarsi. In particolare, il genere emergente fu il giallo swahili la cui caratteristica principale è la serialità, e uno degli scrittori più brillanti è Ben Mtobwa che diede vita alla serie dedicata all'investigatore privato Joram Kiango.
CODESWITCHING è un fenomeno di alternanza linguistica che sorge dalla combinazione tra
Due o più lingue all'interno di una società. Il codeswitching avviene a due livelli: le variazioni possono riguardare intere frasi di uno stesso periodo che vengono condotte interamente in inglese o interamente in swahili, oppure le variazioni avvengono all'interno della frase. Quest'ultima tipologia prevede anche il codeswitching all'interno della stessa parola. Di questo fenomeno possiamo riconoscere 5 modalità: influenza dell'inglese nelle tag questions (frasi condotte in swahili che però presentano un'interrogativa in inglese, così da tenere legato l'interlocutore al proprio discorso), il codeswitching all'interno della frase prima swahili e poi inglese o viceversa, il codeswitching alternato, il codeswitching all'interno di verbi o espressioni verbali ed infine il codeswitching all'interno di sostantivi. Questo fenomeno tra inglese e swahili ha creato delle sotto-forme della nuova espressione.
linguistica che possono essere raggruppate entro alcuni modelli linguistici: il campus swahili, lo shengkeniano, il kiswaenglish e alcuni aspetti di codeswitching possiamo ritrovarli anche all'interno della lugha ya mitaani.
4. CITTÀ COME SPAZIO LETTERARIO
Nella letteratura popolare, la città assume un ruolo fondamentale. È una nuova dimensione culturale urbana a cui possiamo attribuire diverse interpretazioni: può rappresentare la libertà in contrasto alle rigide regole e costumi della comunità rurale, può essere considerato uno spazio pubblico in cui le differenze si incontrano oppure anche luogo di segregazione. La città è dunque il luogo principale in cui si diramano le trame delle storie e soprattutto, oltre ad essere analizzata come luogo che funge da strumento narrativo, è uno spazio in cui rappresentare i fatti. Ben presto questo spazio territoriale, a causa del caos che lo caratterizza, diventa un ambiente urbano degradato.
centro di pericolo e paura, simbolo di minacce per la società, in cui verranno introdotti temi come sesso, droga e alcool, rimanendo però l'emblema della modernità e sfondo per trattare problematiche sociali.
Scenario prediletto è il centro abitativo più sviluppato della Tanzania, Dar es Salaam.
La città è comunque concepita come lo spazio economico prettamente dominato dalla figura maschile, la dimensione femminile compare episodicamente e in maniera accidentale come nel banale contatto visivo tra prostituta e strada, dove la donna offre se stessa.
RUOLO DELLA DONNA
La donna ha sempre e solo avuto il ruolo riproduttivo, ma durante il ventennio dopo l'indipendenza ha iniziato ad interpretare diversi ruoli. In rapporto con la città nello scenario letterario, vengono trattati i temi della prostituzione e il nuovo territorio urbano per le donne diventa un labirinto, un luogo in cui si affrontano le prove, un luogo di immagine di
Corruzione morale e pericolo, ma anche luogo di incontri e opportunità. Emerge una sessualità urbana permissiva che da un lato sottolinea il carattere commerciale e strumentale dei numerosi scambi sessuali, dall'altro la distanza tra valori del passato e i comportamenti attuali. Possiamo ricordare il romanzo di Ben Mtobwa: "Dar es Salaam usiku" in cui la protagonista Rukia è una giovane prostituta. Detto questo, storicamente le donne in Tanzania hanno avuto un ruolo attivo nella battaglia per la libertà, anno fondamentale è stato il 1959 in cui acquisirono il diritto di voto.
6. TEATRO POPOLARE DELLO SVILUPPO
Negli anni 70/80 vennero avviati grandi progetti per diffondere informazioni e conoscenze attraverso il teatro. La città di Bagamoyo fu scelta per il college of arts nel 1981. Possiamo ricordare il Jipomoyo project, realizzato in cooperazione con l'accademia in Finlandia alla cui base c'era la comprensione che la cultura
indigena e le tradizioni dovessero essere alla base per l'innovazione e lo sviluppo con la diretta partecipazione della popolazione. L'università di Dar es Salaam stabilì contatti con le radici della comunità, raggiungendo anche le aree più remote del paese, attraverso il teatro itinerante. Nel decennio successivo si instaurarono progetti di teatro con l'agente, in cui i partecipanti usavano le proprie performance per sollevare