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Il sistema immunitario e le molecole MHC
T8 Gli anticorpi: Riconoscono antigeni nella loro forma nativa
T9 Le FDC: Riconoscono antigeni opsonizzati attivando i linfociti B
T10 I linfociti T: Necessitano dell'attivazione mediata dalle APC per dare inizio all'espansione clonale
T1 Le molecole MHC sono: Proteine di membrana
T2 Ciascuna molecola MHC: Può presentare un grande varietà di antigeni
T3 La sigla HLA indica: Antigeni leucocitari umani
T4 La base della "tasca" presente nella struttura delle molecole MHC: Costituisce la regione che lega i peptidi antigenici
T5 Antigeni extracellulari: Vengono presentati da molecole MHC di classe II
T6 Antigeni citoplasmatici: Vengono processati dal sistema ubiquitina-proteasoma
T7 Le molecole MHC di classe II: Posseggono una tasca che ospita peptidi composti da 10-30 residui amminoacidici
T8 Le molecole MHC di classe I: Vengono stabilizzate dal riconoscimento di un peptide adatto
T9 La processazione di antigeni extracellulari: Avviene all'interno di vescicole endosomiali
T10 I geni per...
MHC:Presentano molti alleli diversi1 I recettori dell'immunità adattativa :Sono distribuiti in maniera clonale, dove ciascun clone è dotato di una specificità particolare2 I recettori per l'antigene dei linfociti T e B:Riconoscono antigeni strutturalmente e chimicamente differenti3 La regione Fab di un anticorpo:Contiene la regione di riconoscimento dell'antigene4 Le regioni variabili (V) di un recettore:Sono responsabili del riconoscimento dell'antigene5 Il TCR:Presenta regioni ipervariabili nella regione V6 Le funzioni di un recettore :Sono svolte dal recettore e da proteine a esso associate7 Il riconoscimento dell'antigene da parte del TCR:Avviene da parte di entrambe le catene (α e β)8 Le immunoglobuline:Vengono secrete e possono essere attive nella fase effetttrice della risposta umorale9 I ponti disolfuro:Legano una catena leggera a una pesante10 Le Ig di membrana:Presentano un tratto C-terminale più lungo1 Le tappe principali dellamaturazione dei linfociti:Riguardano siano linfociti B che T, anche se la loro maturazione avviene in organi differenti
Gli eventi di selezione dei linfociti:Preservano linfociti aventi recettori con specificità utili
Le diversità tra i recettori è determinata da:Eventi di ricombinazione
La configurazione ereditaria dei geni per Ig e TCR:Presenta pochi geni per le regioni costanti C
I progenitori più immaturi dei linfociti T:Si espandono grazie alla produzione di IL-7 da parte del timo
Le ricombinazione dei geni per le Ig:Prevede inizialmente la produzione della catena pesante α e delle catene leggere surrogate
La selezione negativa di linfociti T:Elimina i linfociti che possono determinare risposte autoimmuni
I segmenti D sono presenti:Nei loci che codificano per le catene pesanti delle Ig
Il primo punto di controllo della maturazione dei linfociti B:È rappresentato dalla presenza di una catena pesante μ funzionale
La diversità combinatoriale:É limitata
dal numero dei segmenti genici V, D e J disponibili- I virus:
Hanno la possibilità di replicarsi nel citoplasma dellacellula ospite
- Le fasi della risposta mediata dai linfociti T:
Prevedono un aumento dei linfociti T antigene-specifici
- Le molecole accessorie:
Sono coinvolte nell'attivazione del recettore per l'antigene
- Le proteine B7:
Sono un esempio di molecole costimolatorie
- Le molecole di adesione:
Stabilizzano l'interazione tra APC e linfociti
- I linfociti T naive:
Una volta incontrato l'antigene intraprendono il processo di differenziazione
- Il riconoscimento del complesso peptide-MHC:
Richiede l'azione dei corecettori
- Le integrine:
Possono aumentare l'affinità dopo il riconoscimento dell'antigene
- Il TCR:
È associato a proteine con funzione di trasduzione del segnale
- Il processo di differenziazione:
Consente ai linfociti di diventare in grado di eliminare l'antigene
- Le funzioni effettrici dei linfociti T CD4 e CD8:
Possono essere entrambe
- L'immunità innata: Direziona la risposta adattativa verso la produzione di linfociti TH1
- La differenziazione dei linfociti T naïve: Avviene parallelamente all'espansione clonale
- L'interleuchina-2: Induce l'entrata nel ciclo cellulare dei linfociti T attivati
- I linfociti TH2: Possono inibire l'attività macrofagica
- Per migrare al sito di infezione: I linfociti T attivati producono recettori per le selectine
- Le perforine: Sono delle proteine che mediano l'uccisione della cellula infettata
- I linfociti TH1: Utilizzano l'interazione CD40-CD40L per attivare i macrofagi
- Al termine della risposta immunitaria: La maggior parte delle cellule che hanno risposto all'antigene va in apoptosi
- Le cellule della memoria centrale: Sono responsabili della rapida espansione clonale in risposta all'antigene
- L'attivazione dei linfociti B: È determinata dal riconoscimento dell'antigene specifico
naïve è costituito da: IgM e IgD
La risposta anticorpale T-indipendente: Può essere mediata da antigeni multivalenti
Il recettore CR2: È espresso sui linfociti B e riconosce il C3d
Le risposte secondarie: Mostrano un aumento di maturazione dell'affinità perl'antigene
In seguito alla loro attivazione, i linfociti B: Aumentano l'espressione di CXCR7
La maturazione dell'affinità: Avviene nei centri germinativi
La risposta anticorpale T-dipendente: È innescata da antigeni proteici
La trasduzione del segnale dei linfociti B: È mediata da Igα e Igβ
Il termine cross-linking indica: La modalità di interazione tra recettori
Gli anticorpi: Possono agire anche lontano dal sito di produzione
L'acquisizione di anticorpi nei neonati: Può avvenire a livello dell'epitelio intestinale
I meccanismi effettori degli anticorpi: Richiedono funzioni mediate sia da Fab che Fc
La via classica di attivazione del complemento: È mediata da
opsonizzazione dei microbi da parte delle Ig5 Il recettore neonatale: Può proteggere le Ig endocitate da degradazione6 La ADCC: È un tipo di citotossicità che coinvolge i recettori Fc delle NK7 La neutralizzazione: Neutralizza le molecole che i microbi utilizzano per infettare le cellule8 Deficit di C2 e C4 del complemento: È associato a sindromi immunitarie complesse9 L'attivazione dei fagociti: È mediata dalle regioni Fc degli anticorpi10 Le IgA: Sono prodotte dai tessuti linfoidi associati alle mucose1 Tolleranza immunologica: È la mancanza di risposta ad antigeni self2 Il mimetismo molecolare: Si verifica quando un antigene microbico è strutturalmente simile a un antigene self3 L'interazione di Fas con il suo ligando: Attiva la via apoptotica dei recettori di morte4 Gli antigeni immunogenici: Determinano l'attivazione e il differenziamento dei linfociti5 La bassa secrezione di molecole costimolatorie: Determina lo stato di anergia dei linfociti6 Le malattieautoimmuni: Sono in genere multifattoriali7La tolleranza centrale: Si sviluppa in linfociti immaturi8
La tolleranza periferica dei linfociti B: Comporta l'esclusione dei linfociti B dai follicoli9
CTLA-4: Determina una situazione di tolleranza immunologica10
La selezione negativa: Comporta la morte di linfociti che riconoscono antigeni self nel timo1
Un tumore è: Una massa di cellule che proliferano in maniera incontrollata2
CTLA-4 e PD-1: Possono essere usati dal tumore per evadere la risposta immunitaria3
La teoria dell'immunosorveglianza sostiene che: Il sistema immunitario può attaccare le cellule trasformate4
Il principale meccanismo messo in atto dal sistema immunitario contro i tumori: È mediato dai linfociti CTL5
Il bilancio tra divisione e differenziamento nel tumore: È alterato perché comporta un aumento del numero di cellule in divisione6
Gli antigeni tumorali: Possono essere prodotti di oncogeni mutati7
L'immunoterapia antitumorale: Può essere basata su approcci
- Le anomalie nella proliferazione cellulare: Possono essere legate ad anomalie nel controllo del ciclo cellulare
- La vaccinazione contro il tumore: Può prevedere l'utilizzo di proteine ricombinanti
- I virus oncogeni: Possono dare origine ad antigeni tumorali
- Il rigetto dei trapianti: È una reazione infiammatoria che danneggia il tessuto trapiantato
- Il riconoscimento diretto degli alloantigeni: Avviene quando i linfociti T riconoscono complessi MHC non self-antigene allogenico
- Il rigetto acuto: È mediato prevalentemente da linfociti T
- Gli antigeni principali che determinano il rigetto dei trapianti: Sono altamente polimorfici
- La terapia immunosoppressiva: Inibisce l'attivazione dei linfociti T
- La via diretta del riconoscimento di alloantigeni: È importante per il rigetto acuto
- Sono definiti allogenici: Trapianti tra individui della stessa specie ma outbred
- Il riconoscimento indiretto degli alloantigeni: Avviene quando i linfociti T riconoscono complessi
MHCself-antigene allogenico9 Il rigetto cronico:Induce la fibrosi dell'organo trapiantato10 Sono definiti xenoreattivi:Anticorpi diretti contro antigeni di trapianti tra speciedifferenti1 Le reazioni di ipersensibilità:Sono dovute a risposte immunitarie eccessive2 L'ipersensibilità di tipo IV:È diretta contro antigeni tissutali3 I superantigeni:Attivano un ampio repertorio di linfociti T4 Le malattie da immunocomplessi:Sono caratterizzate da immunocomplessi che si depositanoa livello dei vasi5 L'attivazione dei mastociti:È mediata dalle IgE6 La diffusione dell'epitopo:Indica una risposta che si estende ad un numero sempremaggiore di antigeni7 Le allergie:Sono reazioni mediate da IgE8 Le malattie causate dai linfociti T:In genere sono organo specifiche9 La febbre reumatica:È una conseguenza dell'infezione da streptococco10 IL-13:Agisce sui linfociti B stimolandone la differenziazione1 Le immunodeficienze congenite:Derivano da anomalie genetiche2 Una
ere causato da una mutazione genetica che porta alla produzione insufficiente o alla disfunzione del fattore C3 del complemento. Questo deficit compromette la capacità del sistema del complemento di svolgere correttamente le sue funzioni di difesa immunitaria, aumentando il rischio di infezioni ricorrenti e di malattie autoimmuni.