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Le conseguenze della modernità
REUD* N . Sia per le sue ricerche sul processo di civilizzazioneORBERT ELIASI sia per i suoi lavori di taglio epistemologico. In particolare per i temiL LAVORO TEORICO DI7 G di interdipendenza individuo e società e per la relativa giovinezzaIDDENS degli studi sull’umano e il sociale.* E G : per la capacità di osservare e teorizzare le situazioniRVIN OFFMANdi interazione sociale. Le conseguenze della modernità è un libro di G. che sviluppa una teoriadella modernità che si contrappone alla maggior parte delle teorie del XX°8 I ÀDENTIT secolo. La modernità di G. restituisce alla storia o all’attore, uno spessoresociologico che li rende degni di attenzione, osservazione e comprensione. 9 C La modernità viene intesa da G. come una conquista come un luogo diARATTERE ORDINATO DELLA espansione della soggettività umana, della umana capacità di riflettere sulVITA QUOTIDIANA mondo sociale. G. sottolineaL'importanza del bisogno di sicurezza che emerge molto presto nella vita del bambino. G. riesce ad integrare la sua teoria della modernità contemporanea con una teoria del soggetto, della formazione e dello sviluppo riflessivo dell'attore sociale. G. elabora un nuovo concetto, quello di identità del sé. L'identità presuppone una continuità attraverso il tempo e lo spazio, è soprattutto una narrazione. È il sé, come viene concepito riflessivamente dalla persona nei termini della propria biografia. Ciò significa che l'individuo è in grado di integrare nella narrazione della sua vita gli eventi del mondo esterno man mano che avvengono. Per G. anche il sogno è importante, perché rappresenta una selezione inconscia dei ricordi che avviene alla fine di ogni giorno.
Nelle società tradizionali la narrazione del sé era
Quasi automatica e il presente era collegato al passato e al futuro della stabilità dell'autorità. Nelle società moderne, la narrazione del sé acquisisce rilevanza non solo per gli attori sociali pubblicamente prominenti, bensì per tutti gli attori sociali. G. giunge a caratterizzare il sé della nostra modernità come un eroe che non si limita ad attraversare la vita, ma è costretto a compiere delle scelte e a costruire il proprio stile di vita, deve fronteggiare rischi, ansie e incertezze che caratterizzano la modernità. G. ci offre, quindi, l'opportunità per sviluppare la nostra riflessività e concepire paritariamente i rapporti con l'altro, attivando quelle strategie di comunicazione costruite attraverso l'ascolto e la comprensione, che potranno contribuire a dare vita ad un ordine sociale meno rischioso e a costruire una democrazia adeguata alla complessità della modernità contemporanea.
E al suo incessante mutare.
3° C L V ?AP A RIVOLUZIONE COMUNICATIVA ERSO UNA SOCIETÀ DELLA COMUNICAZIONEE’ con l’arrivo degli Etruschi in Italia che prende avvio tra l’8° e il 7° a.c. lastoria dell’Occidente con l’incontro tra le civiltà dell’oriente e le terre e iS :VOLTA ETRUSCA popoli dell’occidente. E’ dall’incontro di popoli di origine diversa che nasce1 , ,OCCIDENTE MUTAMENTO la comunicazione come problema e risorsa. Attraverso la comunicazione siCOMUNICAZIONE formano le figure sociali e le istituzioni centrali. In quel lontano avvio dellamodernità, fioriscono 3 grandi civiltà: greca, romana e etrusca.Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 con l’invenzione e la diffusione delgiornalismo popolare e della pubblicità, telefono e cinema, nascono primanegli USA e poi in Europa le comunicazioni di massa.Le tre tappe dello sviluppo delle comunicazioni di massa sono:
L'espressione comunicazione di massa viene inventata dopo la 1° guerra mondiale (anni '20-'30), con la diffusione della radio, la crescita del cinema hollywoodiano e l'affermarsi negli USA delle relazioni pubbliche e marketing. COMUNICAZIONE DI MASSA E2 2. Nella seconda metà del '900, negli anni '60, la televisione diventa il primo medium di comunicazione capace di raggiungere tutta la popolazione delle nazioni industrializzate. La comunicazione di massa viene percepita come problema e come risorsa. 3. Negli anni '90, con l'affermarsi delle TV commerciali e con la rapida diffusione dei telefoni cellulari, si diffonde l'idea che la società contemporanea stia diventando una società dell'informazione. Affinché il 2000 divenga il millennio della comunicazione, è necessario che si sviluppino le capacità d'uso, le conoscenze e le disposizioni soggettive. DalIl punto di vista delle tecnologie della comunicazione, il millennio è stato caratterizzato dall'invenzione della stampa a caratteri mobili. 2 autori sono stati importanti: M M L: che ha intravisto per primo i molteplici intrecci tra le tecnologie della comunicazione e le configurazioni delle culture e delle società umane.3 I L MILLENNIO TIPOGRAFICO E E: che ha condotto una pluriennale e minuziosa ricerca sugli effetti prodotti da quell'invenzione sulle élites intellettuali europee. La rivoluzione della stampa è rimasta inavvertita per tanto tempo. La rivoluzione tipografica rappresenta il trionfo della razionalità, il trionfo della parola sulla cosa, sull'immagine e su qualsiasi altro medium della comunicazione.4 C La denominazione millennio tipografico al millennio che si chiude, trovaENTRALITÀ DELLA 5Data ultima stampa 29/05/2006 8.18 O5/p5 giustificazione per i seguenti motivi:* Non esiste una specifica
La comunicazione è una branca del sapere che si propone di studiare l'essere umano dal punto di vista della comunicazione. C'è una discrasia temporale tra l'avvento di certi fenomeni e la capacità delle opinioni pubbliche e degli stessi studiosi di coglierne la portata e la rilevanza. Queste due considerazioni consentono di affermare che l'attività di comunicare si presenta con 2 facce: una banale e quotidiana e l'altra complessa e controversa. Purtroppo, però, la banalità quotidiana dell'attività di comunicare ha prevalso sulla complessità. Si tratta di pensare allo sviluppo della comunicazione come abbattimento di barriere ed esplorazione di frontiere. Occorre fare propria una visione evoluzionistica che valorizzi le capacità degli esseri umani di apprendere, modificando se stessi e l'ambiente (Kroeber affermava che l'umano non ha bisogno di modificarsi...).
Occorre pensare alla comunicazione come un agire umano che lasci l'uomo libero di esprimere la propria individualità. La comunicazione così concepita diviene allora una risorsa strategica per aprirsi all'ascolto del diverso, dell'altro. È un ambiente di tolleranza. Non è un caso che le comunicazioni di massa si affermano nei primi del '900, quando si rompe con le vecchie tradizioni.
Attualmente dobbiamo porci il problema di osservare, studiare e valutare la comunicazione come risorsa e come ambiente necessari per la costruzione consapevole dei processi di condivisione dell'ordine sociale e dei significati. La comunicazione è la risorsa strategica necessaria per costruire tale condivisione in modo che gli esseri umani possano costruire un ambiente nel quale poter comunicare condividendo i significati necessari al mantenimento.
dell'ordine sociale. Il millennio che si è chiuso, può essere compreso dal punto di vista della comunicazione solo se facciamo due operazioni intellettuali: * diversa scansione temporale * ampia accezione di due parole chiave: linguaggi e tecnologie. Quarto capitolo - La comunicazione come ambiente. La comunicazione è molto difficile. Ci sono tre difficoltà da considerare: 1. La difficoltà degli esseri umani a comunicare tra loro. 2. La difficoltà di studiare la comunicazione e i suoi linguaggi. 3. La difficoltà a comunicare quella speciale forma di metacomunicazione che consiste nel comunicare l'intreccio, il nesso tra i primi due tipi di difficoltà. A partire dalla messa a fuoco delle tre difficoltà, il compito successivo è: * Cominciare a delineare i tratti distintivi di una cultura della comunicazione * Contribuire a imparare.sia a comunicare nell'attuale contingenza sia a studiare i processi comunicativi. Per cultura della comunicazione si intende sia un sapere teorico, sia un insieme di pratiche discorsive e comunicative. A partire dall'idea di concepire la comunicazione da 3 punti di vista: * Come risorsa * Come ambiente che definisce situazioni e contingenze * Come relazione (conflittuale o cooperativa) A seconda del modo in cui questi 3 punti di vista si integrano tra loro, si costruiscono e riproducono progetti e azioni, culture, mercati. Per capire meglio la comunicazione, bisogna tenere in considerazione il fatto che gli esseri umani vivono in un ambiente caratterizzato dalla presenza di 2 territori: quello del faccia a faccia (relazioni dirette) e quello costituito dai media di comunicazione. Comunicare, quindi, significa utilizzare una risorsa complessa in un ambiente ambivalente con lo scopo di costruire relazioni cooperative. Data ultima stampa 29/05/2006 8.18 O5/p5 La comunicazione nontrae le sue origini dalla comunità della tradizione, dalla supposta comunione tra Dio e gli esseri umani, bensì dal mercato, cioè dalla nascita di un luogo sociale nel quale i diversi, gli sradicati, gli stranieri si incontrano e hanno bisogno di inventare linguaggi, di conoscersi e riconoscersi, per darsi regole e costruire comunità.La centralità e l'ambivalenza della comunicazione
Spesso si afferma che l'interesse per la comunicazione sia aumentato a causa della diffusione delle tecnologie della comunicazione. Questa considerazione è però riduttiva, poiché afferma che il progresso tecnologico è il motore delle trasformazioni e del mutamento sociale. Ma è ormai accertato che non è la tecnologia a guidare il mutamento poiché essa si deve incorporare in un processo economico o politico.