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SULL'ORAZIO SORORICIDA
Si innesta nel periodo storico più antico di Roma in cui i racconti prendono una parvenza leggendaria e in una certa misura mitici ma che vanno a formare la memoria collettiva del popolo romano e suscitano anche un forte valore pedagogico per tutte le generazioni successive.
La vicenda ha come soggetti i 3 Orazi e i 3 Curiazi. È un momento di guerra tra Alba longa e Roma, contrapposizione che vede già gli eserciti posizionati sul campo di battaglia, lungo la Via Appia e tuttavia per scongiurare uno scontro aperto tra due popoli che avevano una connessione con la figura di Romolo, si decide di evitare lo scontro aperto e di risolvere la disputa attraverso uno scontro tra Orazi e Curiazi. Dopo un momento iniziale dove i Curiazi prevalgono su due degli Orazi, il terzo degli Orazi riesce in maniera scaltra a sconfiggere i Curiazi, fuggendo alla volta di Roma e quindi isolandoli e uccidendoli singolarmente, riuscendo a prevalere su di loro.
Raccoglie le
loro spoglie e si dirige vittorioso verso Roma. Nel momento in cui sta per fare l'ingresso in città, si trova nella porta Capena, lo vede la sorella che riconosce uno dei manti delle soglie che questo Orazio vittorioso ha sottratto ai nemici uccisi (ella riconosce il manto che lei stessa aveva cucito per uno dei Curiazi che era il suo promesso sposo). Vedendo ciò, si dispera, scioglie i capelli e geme di sofferenza per la perdita del suo amato invocando il nome del fidanzato. L'Orazio superstite, davanti a questa manifestazione di dolore (si sarebbe aspettato una celebrazione per la vittoria delle sue gesta), reputa intollerabile questo comportamento e estrae la spada trafiggendo la sorella e la uccide. A questo punto, i senatori e i plebei riconoscono che nella condotta dell'Orazio superstite, c'è un atroce delitto che merita di essere perseguito e punito attraverso i meccanismi previsti dalla civitas. Ed è per questo motivo che l'Oraziosuperstite vienetratto in giudizio dal re, Tullo Ostilio, il quale evita di giudicare egli stesso l'Oraziosuperstite (sarebbe stato un successo particolarmente impopolare), decide quindi diconvoca l'assemblea popolare e nomina due magistrati affinché giudichino l'OrazioPerduellio),superstite per il crimine di alto tradimento ( per non aver rispettato i principi di fedeltà verso la civitas e le sue istituzioni cittadine.
La legge che prevedeva questa fattispecie di reato e la sanzione ad essa connessa viene descritta come una legge dal terribile tenore e che prevedeva come sanzione la arbor infelixmorte per percosse subite dopo esser stati appesi su un (albero infelice = quello che non dava frutti).
Duoviri Perdellionis,I chiamati a giudicare la condotta dell'Orazio, non possono far altro, a fronte del dettato legislativo di questa legge, che emettere una sentenza di consapevolezza. Tuttavia, il re, rifacendosi a quella che sembra una disposizione contenuta
nella legge stessa ma che non di meno è derivata da una interpretazione benigna del re stesso di questo dettato legislativo, spinge l'Orazio superstite ad appellarsi al popolo e ad invocare il loro intervento in questa materia. In questo modo, il suo caso viene devoluto al popolo sebbene fosse già stato condannato. Nel corso del nuovo giudizio, Publio Orazio, cioè il padre, prende la parola e assume le difese del figlio attraverso due argomenti: 1. In primo luogo, utilizza delle ragioni giuridiche e dice che lui, cioè il padre, avrebbe fatto lo stesso nei confronti della figlia e sorella. Giustifica la condotta del figlio dicendo che lo avrebbe fatto lui stesso con i poteri che gli spettano Patria Potestà. 2. Implora il popolo di salvare il proprio figlio sollecitandone la pietà, anche perché sarebbe stato l'ultimo figlio superstite e chiede che venga salvato anche per le sue gloriose gesta avendo sconfitto i Curiazi e avendoportato alla vittoria Roma. Il popolo, colpito principalmente da questa seconda argomentazione (quelle che colpiscono la sensibilità e l'eccezionalità delle gesta), assolve l'Orazio superstite determinando una disapplicazione del diritto. L'assassino rimane così impunito e a fronte di ciò, la condotta non veniva cancellata, ma questa sua colpa doveva essere spiata per purificare l'Orazio dalla colpa di cui si era macchiato e proprio per questa ragione viene in qualche modo celebrato un rito nei confronti della divinità per tranquillizzarla e per far tornare la pace nei confronti della civitas. Questo rito consisteva nel far passare il figlio sotto un asse, una trave fissata tra due assi, così, il figlio doveva attraversarlo con il capo velato (segno di un rito di tradizione romana) e questo asse viene detto solarium dicillium. Quali sono le questioni che sollevano questa narrazione: Perduellio Per quale motivo l'Orazio vienegiudicato a titolo di e non di omicidio doloso? ius provocationis
Come mai l'Orazio superstite non ha potuto esercitare lo in un momento in cui non sembrava entrato in maniera sistematica all'interno dell'ordinamento romano (possibilità di provocare davanti al popolo che decide sulla pena capitale è riconosciuto da una legge di epoca repubblicana)?
Quindi perché il re è dovuto intervenire sollecitando questa determinazione dell'Orazio superstite e soprattutto perché c'è stata un'interpretazione benevola del re stesso che ha dato la possibilità all'Orazio di salvarsi invocando l'intervento del popolo?
Alcuni dubbi legati al ruolo del popolo che aveva nell'ambito del procedimento criminale: non ci sono fonti così chiare a determinare una posizione di potere del popolo e poi su che fondamento si trarrebbe questo potere del popolo stesso?
Garofalo tende a dare queste risposte:
Diniego di prestare un bacio (seppur sulla bocca, non era inteso come un bacio tra amanti) veniva riconosciuto come una prerogativa che spettava a tutti i maschi di una certa famiglia rispetto alle donne fino al sesto grado), violava un diritto soggettivo riconosciuto come tale di matrice consuetudinaria che andava ius osculi. Sotto il nome di Quindi la sorella si è sottratta da una condotta riconosciuta nella legislazione romana.
Le conseguenze? Le fonti non sono esplicite sul punto ma spesso nella dottrina si è sostenuto che pater rischiava anche di essere picchiata a morte o dal marito o dal proprio (se questa ius osculi rimaneva all'interno della famiglia d'origine). Questo viene collegato ad una prescrizione che esisteva fin dalla storia più antica del mondo romano che è il divieto per la donna di bere vino, un divieto che risale a Romolo e che valeva per tutte le donne. Già con Catone, viene tracciato un collegamento tra queste due fattispecie: il
bacio era visto come lo strumento attraverso il quale l'uomo della casa poteva capire se la donna avesse bevuto vino o meno e a fronte di ciò poteva punirla. Questo precetto viene collegato anche ad un altro aspetto, ovvero al rischio che il vino potesse portare la donna ad essere più disinibita e quindi favorisse il tradimento. A fronte di questi elementi si potrebbe costruire una congettura secondo cui il diniego del bacio da parte della sorella risulti una presunzione che questa abbia bevuto vino e che dunque sia punibile per questo titolo e anche per tradimento e infedeltà. Alla luce di ciò, essendo tutti questi elementi sottoposti alla stessa disciplina sanzionatoria, sarebbe giustificato il contegno del fratello nei confronti della sorella. Ma questo ragionamento per Garofalo risulta essere fragile, perché è troppo audace il collegamento sanzionatorio con il diniego del bacio (non è detto che lo fosse nato in relazione al)Divieto di bere vino, come emerge anche da alcune fonti di Plutarco). Quindi si interroga sul perché del bacio in bocca, e alcune fonti affermano che il bacio simboleggiava la parentela che sussisteva tra i membri di quella famiglia: è come se una stessa medaglia dei rapporti famigliari avesse due facce. Da un lato il divieto dei maschi di sposare delle parenti che non fossero successive al sesto grado di parentela e dall’altro, che tutte quelle del sesto grado in giù dovessero baciare i ius osculi.maschi della famiglia. Si pensa che questa sia la funzione originaria dell’Nel caso dell’Orazio, il diniego del bacio da parte della sorella nei confronti del fratello significa un sconfessare un legame familiare sussistente con lui.
Ma quali erano i soggetti che potevano reprimere la condotta di diniego della sorella? Pater Familias, Sostanzialmente 2: il se la figlia risultava essere ancora nella sfera d