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Solutreano inferiore: stessi strumenti del protosolutreano
il ritocco tende a divenire bifacciale all'estremità appuntita
Solutreano medio: piena maturità del solutreano
standardizzazione del ritocco piatto bifacciale, legato alla produzione di
“foglie di lauro”, strumenti sottili
Solutreano superiore: si affermano nuovi manufatti, molto specializzati
“foglia di salice” evoluzione del foliato “a lauro”, sottile ma più
slanciato
artigianato osseo scarso
Maddaleniano
dal sito francese La Madeleine scavato da Edouard Lartet nel 1863
Breuil vide un'evoluzione interna
le punte di zagaglia in osso e in corno di renna o di cervo che indicano un'evoluzione dal
Maddaleniano I al Maddaleniano VI
modi di vita
capacità di adattamento ai sistemi ecologici e ambientali
diverse tipologie insiediative( grotta, sotto riparo, gallerie sotterranee, all'aperto)
capacità di gestione del territorio
atteggiamento creativo nella tecnologia (introdotti nuovi e funzionali strumenti)
regionalizzazione dovuta forse a sedentarizzazione, in alcuni contesti però rinvenuti molluschi
ornamentali
Aziliano
dalla grotta di Mas d'Azil su Pirenei francesi
12.000 -10.000 anni fa, Europa occidentale
progressiva riduzione della dimensioni degli strumenti
produzione di strumenti in materia dura animale
impiegati piccoli ciottoletti fluviali, di solito piatti e allungati, decorati con pigmenti colorati o
con incisioni
produzione esportata verso il centro e l'est della Francia e attraverso la Provenza in Liguria, per
giungere fino in Campania,Calabria e Sicilia
non noto l'uso di questi ciottoli
2. l'Epigravettiano: una provincia culturale dell'Europa Mediterranea
clima
nell'area Mediterranea, durante il Secondo Pleniglaciale würmiano (24.000 anni fa) vi fu
l'ampliamento del fronte dei ghiacci dell'arco alpino crea una barriera per le comunicazioni
nel Secondo Pleniglaciale l'Italia resta una regione isolata, l'alto adriatico è in emersione in
seguito alla regressione marina
documentazione dell'isolamento visibile da produzioni litiche, esempio gravettiano adriatico
finale punte a dorso angolari
originalità dell'Epigravettiano
complesso culturale con caratteri originali rispetto Europa centro-occidentale
a questo concorrono frontiere paesaggistiche e pulsazioni intermittenti e saltuarie
epigravettiano mediterraneo abbraccia coste sud est della Francia ai Balcani e Grecia
problemi di tassonomia
1958 Laplace ha introdotto il termine “Epigravettiano” per indicare i complessi posteriori al
Gravettiano, questo termine sostituiva il termine “Epiperigordiano” che aveva in precedenza
coniato e che dopo la caduta delle teorie di Peyrony non aveva più giustificazione
proseguendo le ricerche adottò il termine “Tardigravettiano” per indicare il legame evolutivo
mantenne però il termine per i complessi franco-cantabrici
attualmente vioene
il termine “Tardigravettiano” non ebbe molto credito e si continuò a usare “Epigravettiano”
3.Epigravettiano in Italia
convenzionalmente diviso in fasi, secondo uno schema proposto da Laplace
Epigravettiano antico:
dura quasi 3000 anni
dimensioni medio-grandi dei manufatti
abbondanti gravettes e microgravettes
presenti lame slanciate, sporadici bulini
grattatoi frontali su lama e punte
siti di riferimento: Riparo Mochi, strato C
Grotta Paglicci strato 18 A
grotta delle Arene Candide, focolai 6-4
Grotta delle Veneri di Parabita strato A
rimando all'ambito occidentale
facies a foliati caratterizzata da ritocco piatto unifacciale
Epigravettiano evoluto:
conserva alcuni caratteri della fase antica e ne introduce di nuovi,
va da 16.000 a 14.500 diffusione di modelli tecnologici e tipologici specializzati
siti di riferimento: Grotta dei Fanciulli, Liguria, Palidoro nel Lazio
Grotta Paglicci nel Gargano
innovazioni: dimensioni dei manufatti che tendono a diminuire
laminati slanciati, elaborazione degli strumenti
Epigravettiano finale:
chiude la sequenza Pleistocenea
ultimi millenni del Tardoglaciale, fino 10.000 anni fa
condizioni climatiche postglaciali in miglioramento, vedono una progressiva trasformazione
degli habitat
forse vi furono zone o momenti di degrado ambientale
che contribuirono di nuovo a una regionalizzazione culturale
migliorano condizioni di vita grazie allo sviluppo demografico
come attesta l'alto numero di siti
siti: Riparo Tagliente e Riparo Villabruna in Veneto, Grotta dei Fanciulli, Riparo Mochi
diversificazione regionale
stessi strumenti presentano pluralità di morfologie e dimensioni
si specializzano litostrumenti
esempi: Sicilia strumenti a dorso di dimensioni non microlitiche e molto convessi e grattoi
presentano forme esclusive
Salento e Liguria: produzione di grattatoi circolari
alto versante adriatico: lame ritoccate e strumenti su lama
basso versante tirrenico: ultimi aspetti presentano due filoni
il primo caratterizzato da armature a dorso e da geometrici
il secondo con perdita di strumenti specializzati, tra cui i
dorsi
rito funerario mantiene invece una certa omogeneità, inumazioni e scarso corredo
la provincia epigravettiana
provincia italiana inserita in in un'ampia provincia culturale
presenti aspetti culturali riconosciuti in vaste aree
evidente nel rito funerario, posizione supina, scarno corredo
produzione di oggetti mobili incisi o dipinti
tendenze regionali indicano quindi specializzazioni, non chiusura verso le altre aree
7.La cultura visuale nel Paleolitico superiore
1.Temi, linguaggi, aspetti formali
la nascita dell'arte
compare40.000-35.000 anni fa presso la specie europea sapiens
si tratta di un linguaggio figurativo
le immagini di uomini e animali sulle caverne e la statuaria e rivelano una complessità
concettuale
le esperienze figurative presapiens
Le prime esperienze risalgono alle comunità musteriane del paleolitico medio con linee più o
meno organizzate che testimoniano l'avvio di un'attività simbolica,
già nel Paleolitico inferiore è attestato l'uso del colore su materiali deperibili o sul corpo
l'invenzione del segno lineare
la linea non appartiene al nostro spazio comprensivo, è un espediente per rendere
bidimensionali le discontinuità tridimensionali
è una sorta di espediente del nostro sistema nervoso
il linguaggio iconografico non è omogeneo
serie di incisioni rappresentano l'organo sessuale femminile, raffigurato come tema isolato
piccola statuaria antropomorfa dette “Veneri” enfatizzate parti anatomiche legate alla
gravidanza
gli stili
uno naturalistico attento alle proporzioni e dettagli
uno approssimativo con rigide rappresentazioni di animali visti di profilo, schematico ed
essenziale, con valenza simbolica
lo stile franco-cantabrico
Prima parte del Paleolitico superiore
si diffonde in Francia e nei paesi limitrofi
linguaggio di tipo naturalistico
ha dato origine a produzioni parietali e mobiliari
si diffonde quando ha inizio un processo di regionalizzazione
temi: immagini perlopiù antropomorfe, al contrario del gravettiano
circa 20.000 anni fa vi fu una fase nella quale si prediligeva una visione di profilo, con
rari dettagli anatomici e due soli arti
nel Solutreano il linguaggio diventa più articolato con rappresentazioni zoomorfe con tutti e
quattro gli arti, uso della bicromia, segni geometrici e astratti (scacchiere,
segni quadrangolari, punti)
nel Maddaleniano: produzione di piccole sculture a soggetto zoomorfo, decorativismo
geometrico, policromia, attenzione al verismo, riproduzione dettagli
anatomici
introdotte convenzioni grafiche esempio: corna partono in prossimità
dell'occhio, una linea distingue zona ventrale da quella dorsale
a volte usate formazioni naturali per ispirazioni zoomorfe, esempio
mammut il cui pelame ricordato da morfologie di certe stalagmiti
(Grotta di Pech Merle) oppure la figura di bisonte ferito che sfrutta
cavità naturali (Grotta di Niaux)
2.la cultura visuale nel Paleolitico superiore italiano
arte ruprestre
Grotta di Fumane :in Veneto
messe in luce da Aberto Broglio
su frammenti di calcare staccati dalle pareti del soffitto
risalgono a 36-37.000 anni fa
resta il cosiddetto “sciamano” figura umana schematica con copricpo
munito di corna
Grotta Paglicci: uniche figure di tre cavalli presenti in Italia
presenti anche impronte in positivo di mani
Grotta del Caviglione: presente un'incisione di cavallo, che ricorda le figure di equini del
Maddaleniano
Grotta Romanelli: con un bovide scheamtico, segni fusiformi, e composizione geometrica
Grotta dei Genovesi a Levanzo: incisioni di soggetto zoomorfo e figura umana
arte mobiliare
le più antiche relative al Gravettiano, presenti in numero esiguo
Grotta Paglicci: rinvenuto un osso inciso con una figura di stambecco di profilo
quattro linguaggi
nell'ambito dell'arte mobiliare quattro fenomeni caratterizzano la cultura visuale Gravettiana:
sfera franco-cantabrica: Grotta Paglicci, Riparo Tagliente, Grotta Polesini
attenzione a proporzioni e dettagli anatomici, rappresentate scene
dinamiche
stile naturalistico fluido
stile naturalistico più essenziale: contenuto zoomorfo, eccezionalmente anche zoomorfo
linguaggio codificato e autonomo rispetto Europa
stile schematico: scomposizione dei contenuti antropomorfi e zoomorfi
adotta un linguaggio di traduzione di masse tridimensionali in grafemi
bidimensionali
esempi: Grotta Romanelli e Riparo Villabruna A
ciottoli aziliani: dipinti con punti, linee, segmenti, schemi semplici e standardizzati
Epigravettiano antico:presenza di un unico modello, quello transalpino
ripreso linguaggio franco-cantamrico come ispirazione
Epigravettiano evoluto: tradizionale linguaggio di derivazione transalpina è ancora diffuso
ma non più unico
non si ritrae più l'intera sagoma con i dettagli anatomici
ma i parametri anatomici essenziali
esempio: Grotta Paglicci blocco con cervo e bovino
prive di gusto narrativo
Epigravettiano finale: ispirazione dei linguaggi poliedrica e multiforme
visione non verista della realtà
pochi profili zoomorfi
tendenza all'astrazione e al simbolismo
differenziazione geografica
quadro variato e articolato
stile aziliano ha valenza tirrenica e nel nord est
stile geometrico-lineare perlopiù versante adriatico e sostituisce i canoni franco-cantabrici
analogie area adriatica con produzioni dell'Europa dell'est
cinque domande
funzione delle figurazioni
le immagini antropomorfiche “sciamaniche” o le impronte di mano hanno fatto ipotizzare un