Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Disturbi del linguaggio nel periodo di sviluppo
GENETICA•disfunzioni del processing uditivo•disordine dei processi attentivi e percettiviDisturbi secondariQualsiasi inadeguatezza linguistica (deficit di una opiù delle componenti del linguaggio) che simanifesti durante il periodo di sviluppo in soggettiche presentano uno o più dei seguenti quadri:•Disturbi severi della funzione uditiva•Ritardo mentale•Epilessia•Disturbi pervasivi dello Sviluppo•Disagio socio-ambientale graveDSLtransitori stabilicriterio di clasificazione retrospettivoscarso accordo su indici attendibili di differenziazioneEtà come variabile critica (Witehurst & Fischel, 1994)15% 3%2 anni 5 anni oltreBambini “late talkers”vocabolario espressivo con•meno di 10 parole tra 18 e 23 mesi (Rescorla, 1989)•meno di 50 parole a 24 mesi (Paul, 1991)• nessun enunciato di 2 o più parole tra 18 e 29 mesi(assenza di linguaggio combinatorio a 30 mesi)(Thal et al, 1997, 2000)AttenzioneNon
sottovalutare“stia tranquilla signora, prima o poi parlerà...”“ogni bambino ha i suoi tempi”
- Rischio per successivi disturbi del linguaggio
- Spia di problemi più complessi di altra natura
- Rischio problemi emotivi e comportamentali
Indicatori di rischio
Extra- linguistici
- Familiarità per disturbi del linguaggio edell’apprendimento
- Sesso (M>F)
- Otiti ricorrenti nei primi anni di vita (Roberts, 1998)
Fino a quale età si puòattendere ?
Chilosi, Cipriani et al, 2002
mesi
Ritardo DSL
36
transitorio Età critica
Ricadute operative
Chilosi, Cipriani et al, 2002
24 30 36 Controlli ognicontrolli ravvicinati 3 mesi(ogni tre mesi) Migliora ? Proseguire ilCounseling ai counselinggenitori no siAvviare un trattamentoabilitativo diretto
Disturbi specificidell’apprendimentodislessiadisgrafiadisortografiadiscalculia
Linguaggio orale e linguaggio scritto
Continuità o discontinuità?
Sottili
deficit: recupero lessicale rapido
accesso al lessico su imput fonologico
memoria di lavoro fonologica
consapevolezza fonologica
Conoscenza Consapevolezza
alfabetica fonemica
l'apprendimento dei processi di transcodifica deve obbligatoriamente passare attraverso la conoscenza della parola nella sua veste fonologica
Disturbo di lettura
insufficienza fonologica
rappresentazioni meno chiare della forma fonologica della parola
difficoltà a portarla allo stadio della consapevolezza
Dislessia: FATTORI DI RISCHIO
ritardo nelle acquisizioni linguistiche (anche solo a livello fonologico)
ritardo nelle acquisizioni prassiche più complesse
ritardo o difficoltà nelle competenze grafico-rappresentative
Le ricerche degli ultimi anni hanno sottolineato due principali fattori di rischio:
la presenza di un ritardo o di un deficit del linguaggio (più il disturbo di linguaggio persiste in età prescolare più aumentano i rischi di un successivo deficit di apprendimento)
la
familiarità DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO rendimento scolastico causato:
- Bassa da una bassa potenzialità intellettiva
- Basso livello socioculturale
- Problemi emotivo-motivazionali
- Disabilità sensoriali e cognitive
- Disturbi specifici dell'apprendimento
I Disturbi Specifici di Apprendimento:
Difficoltà nell'acquisizione del controllo del codice scritto (lettura, scrittura, calcolo) in presenza di:
- normodotazione intellettiva
- adeguate opportunità di apprendimento
in assenza di:
- disturbi neuromotori o sensoriali
- disturbi psicopatologici (pre-esistenti)
disturbo settoriale o specifico:
- Disturbo Specifico di Lettura (dislessia)
Si parla di dislessia solo quando il disturbo di transcodifica è isolato e non può essere messo in relazione con altri disturbi di cui la difficoltà di lettura può essere considerata una conseguenza indiretta.
La dislessia evolutiva è un
- Disturbo della lettura che si manifesta in individui in età evolutiva, privi di deficit neurologici, cognitivi, sensoriali, e relazionali e che hanno usufruito di normali opportunità educative e scolastiche. (Principali Sistemi Nosografici)
- DSA: Disturbi Evolutivi Specifici di apprendimento
- Specificità: disturbo che interessa un specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale
- Dislessia = specifico disturbo nella velocità e nella correttezza della lettura
- Disortografia = specifico disturbo nella correttezza della scrittura (intesa come processo di trascrizione tra fonologia e rappresentazione grafemica della parola, da distinguere dalla correttezza morfosintattica)
- Disgrafia = specifica difficoltà nella realizzazione manuale dei grafemi
- Discalculia = debolezza nella strutturazione delle componenti di cognizione numerica (intelligenza numerica basale: subitizing,
Disabilità specifica dell'apprendimento di origine neurobiologica, caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura e nella decodifica:
- inattesa in rapporto ad altre abilità cognitive e alla garanzia di un'adeguata istruzione scolastica
- che influenza negativamente il rendimento scolastico o lavorativo
Il disturbo può compromettere:
- La rapidità/fluidità della lettura/scrittura/calcolo: lettura/scrittura sillabica, pause, riletture, autocorrezioni; non automatizzazione fatti numerici e algoritmi
- La correttezza della lettura/scrittura/calcolo: sostituzioni, elisioni-inversioni-aggiunte, errori ortografici; errori di scrittura, incolonnamento, calcolo
- L'uso cognitivo della lettura/scrittura/calcolo: comprensione, studio; progettazione testo scritto; risoluzione di problemi aritmetici e geometrici
Disturbi specifici di lettura e scrittura
Lettura più lenta e scorretta• Scrittura più imprecisa e scorretta
Sviluppo Comunicativo Relazionale
Il neonato nasce con una predisposizione innata ad agire ed interagire con l'altro• presenta alla nascita una motivazione intrinseca ad entrare in scambio relazionale con l'altro (intersoggettività primaria)• possiede un apparato senso-percettivo-motorio che gli permette di cogliere i segnali sociali e privilegiarli rispetto agli altri
Difficoltà relazionali
AUTISMO
Grave disturbo dello sviluppo, ad insorgenza precoce (entro i 30 mesi), sostenuto da fattori diversi (neurobiologici, neuropsicologici, psichici), e che si esprime con una notevole varietà di sintomi
Patologia a genesi multifattoriale caratterizzata da una perturbazione generalizzata e grave del processo di sviluppo causata da una patologia organica che intacca primariamente il SNC quando esso è in via di organizzazione (Gillberg & Coleman 2000).
Fenomenologia
dell'Autismo
Anormalità della relazione sociale e oggettuale
Fenomeni compulsivi e ritualistici
Alterazioni cognitive e del linguaggio
Disturbo Autistico (DSM-IV)
Esordio entro i 3 anni di età
Compromissione qualitativa delle interazioni sociali reciproche
Menomazione qualitativa della comunicazione
Restrizione marcata del repertorio di comportamenti, interessi e attività
-
Compromissione qualitativa dell'interazione sociale
- compromissione nell'uso di diversi comportamenti non verbali (sguardo diretto, mimica, posture, etc) che regolano l'interazione sociale
- incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei
- mancanza di condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone
- mancanza di reciprocità sociale o emotiva
-
Compromissione qualitativa della comunicazione
- ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato
- in soggetti con linguaggio adeguato, compromissione della capacità di iniziare o sostenere
una conversazione
c) uso stereotipato, ripetitivo ed eccentrico del linguaggio
d) mancanza di giochi di simulazione e d'imitazione sociale
3. Modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati
a) dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi stereotipati e ristretti
b) sottomissione rigida ad inutili abitudini o rituali specifici
c) manierismi motori stereotipati e ripetitivi
d) persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti
BASI NEUROBIOLOGICHE
• TC/RM: segnalate varie anomalie, incostanti
RM funzionale: attivazione atipica delle aree cerebrali
• Neurotrasmettitori: iperserotoninemia in 1/3 dei casi
• Patologia gravidica e perinatale: incidenza modicamente maggiore
• Genetica: - rischio di ricorrenza maggiore nei gemelli, specie in monozigoti (concordanza tra gemelli monozigoti: dal 60 al 93%)
- rischio di ricorrenza maggiore per i genitori con figlio DSA (rischio che un successivo fratello nasca affetto: da
3 a 7%)-familiarità per DSA, tratti DSA e altri disturbi-comorbidità elevata in pi&ug