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TRASFERIMENTO DEI RISCHI AGLI INVESTITORI
che possono quantificare il rendimento atteso con il CAPM
REMUNERAZIONE DI EQUITY RISK E DEBT RISK
mediante il rendimento effettivo di equity e debito
Tale processo non contempla le decisioni di copertura gli investitori apprezzano solo la riduzione del
rischio non diversificabile perché gli investitori con un portafoglio ben diversificato riescono a eliminare il
rischio diversificabile (per coprire un rischio l’impesa sostiene dei costi che però gli investitori hanno già
eliminato)
Quindi perché le imprese fanno operazioni di copertura?
• Non sempre gli investitori sono in grado di diversificare tutto il rischio
• Garantire stabilità dei flussi di cassa per realizzare progetti d’investimento (cioè ci si copre per non
sopportare i costi indiretti dell’esposizione)
Costi diretti dell’esposizione diversificabili
Costi indiretti dell’esposizione non diversificabili
Variabili che incidono sui costi indiretti dell’esposizione:
•
Liquidità ↓liquidità, ↑necessità di copertura (non si può usare cassa per finanziare perdite
inattese)
•
Leva ↑leva, ↑necessità di copertura (non si può usare ulteriore debito per finanziare perdite
inattese)
•
Opportunità di crescita ↑opportunità di crescita, ↑necessità di copertura (il valore delle
opportunità di crescita è incorporato nel valore del titolo quindi “ho più da perdere”)
39
Se non si è in grado di remunerare i rischi si distrugge valore (↓EV) e, di solito, c’è un cambio del
management
RISK CAPITAL
Per la teoria della finanza il capitale economico include solo gli asset operativi (NO strumenti di copertura
usati per finanziare le perdite inattese)
La teoria della finanza ipotizza che le risorse raccolte vengano usate interamente per finanziare asset
operativi
In tal modo la teoria della finanza omette una parte importante del capitale economico, ossia il risk capital
Il risk capital è destinabile al finanziamento delle perdite inattese (↓valore asset ↑valore derivato) e
quindi al sostenimento del valore dell’impresa (è una sorta di “cuscinetto”)
Per la teoria della finanza se ci sono 2 imprese uguali, una con risk capital e l’altra senza, esse valgono
uguali ma è evidente che non sia così
SISTEMA DELLE DECISIONI DI RISK MANAGEMENT
Se la perdita inattesa è rilevante, post-loss è possibile dover ripensare l’intero business
Le decisioni pre-loss e post-loss sono di 2 tipi:
•
Decisioni strategiche decisioni di investimento/finanziamento
•
Decisioni tattiche decisioni riguardanti il risk capital (consentono di “prendere tempo” senza
intervenire su business risk e leverage risk)
Capitale contingente capitale che diventa disponibile solo al verificarsi di certi eventi
Interviene post-loss ma viene negoziato pre-loss 40
DECISIONI TATTICHE: DOTAZIONE E COMPOSIZIONE DEL RISK CAPITAL
Il risk capital viene programmato pre-loss per finanziare le perdite inattese ed è costituito da:
• Liquidità destinata alle perdite inattese (es. fondi rischi e oneri)
• Capacità di raccolta immediata (es. linee di credito non utilizzate)
• Capitale contingente
• Coperture assicurative e finanziarie
In presenza di risk capital, l’equity risk e il debt risk dipendono dal mix tra:
• Asset risk (che a sua volta dipende dal mix tra capitale operativo e risk capital)
• Leverage
RISK CAPITAL E APPROCCIO INTEGRATO AL CRM
Il management dovrebbe:
• Concordare con gli investitori i limiti di tollerabilità che riguardano equity risk e debt risk
• Tarare l’asset mix intervenendo sulla composizione del capitale operativo e del risk capital
• Calibrare il mix di risk capital
• Definire la leva, introducendo il leverage risk 41
11 – I DRIVERS ECONOMICI DEL CFRM
Drivers economici:
•
Monitorare e governare βequity e βdebt garantire l’allineamento tra esposizione effettiva ed
esposizione condivisa con gli investitori
•
Monitorare e governare il sigma, anche a livello di singoli flussi di risultato attesi ovviare
all’incapacità di diversificazione degli investitori + ridurre i costi indiretti dell’esposizione
I costi indiretti dell’esposizione derivano da:
o Variabili fiscali
o Underinvestment
o Asset substitution
o Crowding out
VARIABILI FISCALI
L’aliquota fiscale cresce in modo esponenziale
Se gli utili sono ridotti (A) l’impresa non gode dell’esposizione al rischio
Se gli utili sono elevati (C) il beneficio dell’esposizione è goduto in buona parte dal fisco
c’è un disallineamento e l’impresa non riesce a godere dei benefici derivanti dall’esposizione al rischio,
quindi è preferibile coprirsi e registrare utili “medi” (B)
UNDERINVESTMENT
Se l’impresa è virtualmente già fallita a valore atteso (E[EV]<D) gli azionisti potrebbero rifiutarsi di
finanziare alcuni investimenti perché gli obbligazionisti si approprierebbero di parte del NPV
ASSET SUBSTITUTION
Se l’impresa è virtualmente già fallita a valore atteso (E[EV]<D) gli azionisti potrebbero essere orientati a
intraprendere progetti d’investimento rischiosi (se va bene ci guadagnano, se va male non cambia niente
perché l’impresa era già virtualmente fallita)
CROWDING OUT
Le perdite conseguenti ad un danno possono essere finanziate prima che il danno si verifichi (pre-loss
financing) o dopo che il danno si è verificato (post-loss financing)
La copertura è una forma di finanziamento pre-loss conveniente se:
• Le forme di finanziamento post-loss sono molto costose
• Consente di realizzare il piano degli investimenti programmati
Crowding out se si verifica un danno e l’impresa non è coperta, è possibile che l’impresa sostenga dei
costi indiretti dell’esposizione e non possa realizzare alcuni investimenti il cui NPV era già incorporato
nell’EV, determinando quindi ↓EV 42
12 – IL PROCESSO DI CFRM
PRESUPPOSTO E CONDIZIONI
Il processo di CFRM ha senso solo in determinati casi
Presupposto è rilevante l’esposizione “relativa” ai rischi finanziari (“relativa” cioè rispetto ai concorrenti
e rispetto agli altri rischi aziendali)
Condizione 1 c’è un disallineamento tra esposizione effettiva ed esposizione condivisa
Condizione 2 ci sono elevati costi indiretti dell’esposizione o gli investitori non sono in grado di ridurre
l’esposizione ai rischi diversificando i loro portafogli
ASPETTI ORGANIZZATIVI
È necessario:
• Determinare la tolleranza al rischio e tradurla in linee guida operative per il management
• Redigere una risk policy
• Organizzare un sistema di reporting, accounting e disclosure
• Verificare la compliance regolamentare e contabile
• Dotarsi di competenze tecniche e sistemi di pricing idonei a selezionare una strategia di copertura
adeguata e a implementarla a condizioni fair
FASI DEL PROCESSO DI CFRM
1) Risk exposure misurare l’esposizione ai rischi finanziari + stabilire gli obiettivi del processo di
CFRM e i limiti tollerati di esposizione
2) Risk management garantire il rispetto dei limiti tollerati di esposizione tramite investimenti, leva
e risk capital
3) Risk monitoring & reporting monitorare e documentare i risultati
4) Risk accounting & disclosure contabilizzare e rappresentare in bilancio i derivati + predisporre
tutte le informazioni che riguardano il CFRM che sono riportate in documenti pubblici o privati
RISK EXPOSURE: OBIETTIVI E STRUMENTI DI MISURAZIONE
Gli strumenti di misurazione devono essere coerenti con gli obiettivi, i quali dipendono dal contesto
aziendale
OBIETTIVO: ↓disallineamento tra esposizione effettiva ed esposizione condivisa
β
STRUMENTO DI MISURAZIONE DEL RISCHIO: (rileva solo il rischio non diversificabile)
OBIETTIVO: ↓costi indiretti dell’esposizione o ↓esposizione al rischio degli investitori
STRUMENTI DI MISURAZIONE DEL RISCHIO: Value at Risk (VaR) + sensitivity analysis (rilevano sia il rischio
diversificabile, sia il rischio non diversificabile)
Se ci sono costi indiretti dell’esposizione, i 3 principali obiettivi consistono nel monitorare:
Probabilità di default adatto nelle imprese molto indebitate
Strumento di misurazione dell’esposizione al rischio: Value at Risk (VaR)
Probabilità di cash shortfall (cash flow insufficiente a realizzare gli investimenti programmati) adatto
nelle imprese con poca liquidità e con pochi surplus asset da liquidare
Strumento di misurazione dell’esposizione al rischio: Cash Flow at Risk (CaR)
43
Probabilità di earning shortfall (utili < livello ritenuto adeguato dagli azionisti) adatto nelle imprese
mature e statiche, sensibili alle politiche di distribuzione dei dividendi
Strumento di misurazione dell’esposizione al rischio: Earning at Risk (EaR)
RISK EXPOSURE: IDENTIFICAZIONE DEI LIMITI ALL’ESPOSIZIONE
Il limite massimo di esposizione al rischio tollerata può essere identificato rispondendo a 4 domande:
• L’esposizione al rischio è allineata a quella dei competitor?
• Se si superano i limiti tollerati, cosa succede? (valutazione dei costi indiretti dell’esposizione)
• Se si superano i limiti tollerati, è possibile recuperare? (considerazione di leva, liquidità e capacità
di raccolta inutilizzata)
• Se si superano i limiti tollerati, quanto costerebbe rientrare? (monitoraggio del costo del capitale in
caso di post-loss financing)
RISK EXPOSURE: UTILIZZO DELLE LEVE GESTIONALI
Leve gestionali decisioni che possono esercitare un impatto sull’esposizione effettiva, sull’esposizione
tollerata o sul costo incrementale dell’esposizione
•
Decisioni sugli asset (ristrutturazione degli asset) modifica dell’asset risk + modifica
dell’esposizione effettiva
•
Decisioni sulla leva modifica del leverage risk + modifica dell’esposizione tollerata + modifica del
costo incrementale dell’esposizione
•
Decisioni sulla dotazione/composizione di FRM in particolare:
o Decisioni su liquidità e capacità di credito inutilizzata modifica dell’esposizione effettiva
+ modifica dell’esposizione tollerata