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Classificazione delle intenzioni
INTENZIONI RELATIVE ALLA FASE DI CODIFICA:
- Intenzioni basate su decisioni facili, precedono la formazione dell'intenzione, richiedono un tempo ridotto
- Intenzioni basate su decisioni difficili, richiedono nuova organizzazione di un'attività, tempo di codifica maggiore
- Intenzioni INTRINSECHE, generate da noi stessi, prestazione migliore rispetto a quelle estrinseche, nascono da bisogni personali
- Intenzioni ESTRINSECHE, generate da altri
ALTRI TIPI DI INTENZIONI PER RAGGIUNGERE UNO SCOPO:
- IMPORTANTI
- NON IMPORTANTI
INTENZIONI IN BASE ALL'ASPETTO EMOTIVO:
- PIACEVOLI ricordate quanto quelle spiacevoli
- SPIACEVOLI ricordate quanto quelle piacevoli
- NEUTRE
INTENZIONI RIFERITE ALLA FASE DI IMMAGAZZINAMENTO:
Molta importanza ha l'intervallo tra la formazione dell'intenzione ed il momento del recupero che da inizio all'azione BADDELEY / WILKINS
INTENZIONI A BREVE TERMINE
INTENZIONI A LUNGO TERMINE
All’aumentare del tempo, aumenta la complessità del processo di mantenimento.
EINSTEIN / McDANIEL
INTENZIONI BASATE SUL TEMPO INTENZIONI BASATE SULL’EVENTO
Richiedono che l’azione venga svolta in un necessitano di riconoscimento spontaneo di un momento ben preciso, senza suggerimenti evento e del CUE che da l’avvio all’azione. Il esterni. Recuperate con strategie interne recupero si fonda su suggerimenti esterni (CUE) auto-attivate (SELF-INITIATED)
INTENZIONI EPISODICHE INTENZIONI ABITUALI
Frequenti, ricordate più facilmente intenzioni non frequenti, ricordate meno facilmente
OCCASIONI DI RECUPERO NELLA VITA QUOTIDIANA:
FORMA PURA: basate sul tempo o sull’evento
FORMA COMBINATA: basate sia sul tempo che sull’evento
KVAVILASHVILI / ELLIS
PULSE STEP
Intenzioni ricordate entro un intervallo intenzioni ricordate entro un di tempo molto breve intervallo di tempo lungo
INTERMEDIATE
Intenzioni di durata intermedia
RELATIVE ALLA FASE DI PRESTAZIONE:
2 CLASSI:
I CLASSE
1.1 INTENZIONI MOMENTANEE da pochi secondi a qualche minuto
2.2 INTENZIONI BREVI più di qualche minuto
3.3 INTENZIONI LUNGHE qualche ora, riorganizzazione delle normali attività, più passa il tempo maggiore elaborazione per la codifica
II CLASSE
1.1 INTENZIONI A UNO STADIO relative al numero di volte in cui un soggetto deve
2.2 INTENZIONI A DUE STADI recuperare un’intenzione per portare a termine il compito di memoria prospettica
2.3 Il recupero è fondamentale e l’esito del compito è attribuibile a 3 fattori:
1. livello di attivazione che è sottostante la rappresentazione degli eventi (componente TRACE-DEPENDENT)
2. le caratteristiche dei CUES che danno inizio all’azione intenzionale (componente CUE-DEPENDENT)
3. le risorse attentive del soggetto e le strategie auto attivate durante il compito (componente CAPACITY-DEPENDENT)
La memoria prospettica è guidata dalle
proprietà dell'evento/target, ma anche dalle capacità personali. CAPACITY-DEPENDENT sono quelle strategie auto attivate necessarie se le azioni da fare sono poco frequenti o irregolari.
Una caratteristica delle intenzioni è la PERSISTENZA.
LEWIN: si ispirava al principio dell'OMEOSTASI, quindi:
INTENZIONI
SISTEMA DI TENSIONE
Il sistema si "scarica" quando l'azione viene eseguita.
Le azioni interrotte vengono meglio ricordate di quelle portate a termine, poiché il livello di attivazione dell'attenzione è mantenuto alto fino a quando l'azione è portata a termine. La tensione è stimolo interno (non ci sono CUES esterni) e facilita il riaffiorare spontaneo dell'intenzione.
GOSCHKE / KUHL
EFFETTO DI SUPERIORITÀ DELLE INTENZIONI
La rappresentazione dell'azione intenzionale persiste con aumentata attivazione sottosoglia per maggior tempo rispetto a materiale neutro.
Associazione tra evento/target e
CUE è molto importante. In compiti di memoria retrospettiva il suggerimento è dato dallo sperimentatore, nel caso di memoria prospettica il target o il CUE sono riconosciuti spontaneamente dal soggetto. Importanti sono anche le caratteristiche individuali. Alcuni tratti influenzano la memoria prospettica. Individui con profilo STATE ORIENTATION (orientate verso un particolare stato) tendono a rimuginare (RUMINATION) e mantengono le intenzioni in uno stato più attivato rispetto a individui ACTION ORIENTATION (orientate all'azione). PUNTI RIASSUNTIVI CAPITOLO 2 •1 MEMORIA PROSPETTICA, quei meccanismi che ci permettono di recuperare un'azione intenzionale, precedentemente pianificata, da svolgere al momento opportuno. •2 Processo prospettico in 5 fasi: 1.0 FORMAZIONE DELL'INTENZIONE 2.1 INTERVALLO DI RITENZIONE 3.2 INTERVALLO DI PRESTAZIONE 4.3 ESECUZIONE DELL'AZIONE INTENZIONALE 5.4 VALUTAZIONE DEL RISULTATO 6.1 (CANCELLAZIONE) •2 Portare aIl termine "un compito di memoria prospettica" dipende dalla considerazione delle intenzioni in base alla loro codifica, immagazzinamento, recupero.
- L'esito del compito dipende da 3 fattori che interagiscono:
- Livello di attivazione sottostante la rappresentazione degli eventi (TRACE DEPENDENT)
- Caratteristiche dei CUES che attivano l'azione intenzionale (CUE DEPENDENT)
- Risorse attentive dell'individuo durante il compito e le strategie autoattivate (CAPACITY DEPENDENT)
- INTENZIONI BASATE SUL TEMPO / INTENZIONI BASATE SULL'EVENTO:
- INTENZIONI BASATE SUL TEMPO: recupero con strategie auto attivate (SELF-INITIATED)
- INTENZIONI BASATE SULL'EVENTO: recupero con suggerimenti esterni-(CUES)
Studio scientifico sulla memoria 1880-1885 EBBINGHAUS "MEMORIA: UN CONTRIBUTO ALLA PSICOLOGIA SPERIMENTALE"
- La memoria si può studiare sperimentalmente
- Ebbinghaus portava nuovi risultati per comprendere alcune proprietà
dellamemoria•3 Rispondeva a coloro che ritenevano studiabili solo i fenomeni direttamenteosservabili.
3.1 Lo scopo della ricerca è individuare i fattori / variabili che influenzano le prestazioni di memoria.
Questi fattori si raggruppano in 3 classi:
- 1.1 VARIABILI ORGANISMICHE: le caratteristiche permanenti della persona ( attenzione,intelligenza, salute fisica o psicologica)
- 2.2 VARIABILI ANTECEDENTI: fattori che, se variati di recente, alterano lo statodell'organismo ( quantità e qualità del sonno, medicinali o incentivi che modificano il livellodella motivazione al compito)
- 3.3 VARIABILI RELATIVE AL COMPITO: tipi di istruzioni, modo e tempo della presentazionedegli stimoli, natura degli stimoli, contesto nel quale si svolge il compito.
3.22 classi di compiti di memoria:
- RIEVOCAZIONE
- GUIDATA
- LIBERA
- SERIALE
- RICONOSCIMENTO
- SCELTA MULTIPLA SI / NO
Sia la RIEVOCAZIONE che il RICONOSCIMENTO necessitano che l'individuo sia consapevole di ricordare eventi avvenuti
In un particolare contesto spazio-temporale. Nella rievocazione (RECALL) il soggetto ripete con o senza CUES items di una lista di apprendimento (frasi, numeri, parole ecc).
Se è libero di ripetere senza un ordine fisso parliamo di RIEVOCAZIONE LIBERA (FREE RECALL) e i primi e gli ultimi items verranno più facilmente ricordati, effetti noti come EFFETTO DI POSIZIONE SERIALE.
EFFETTO DI PRIORITÀ (PRIMACY EFFECT): I primi items della lista da rievocare.
EFFETTO DI RECENZA (RECENCY EFFECT): Gli ultimi items della lista da rievocare.
Se si richiede la rievocazione secondo l'ordine appreso si parla di RIEVOCAZIONE SERIALE.
Con suggerimenti per aiutare il ricordo si parla di RIEVOCAZIONE GUIDATA. Il CUE può essere semantico ("è un colore") o fonologico (uso delle rime).
La rievocazione guidata ha prestazioni migliori di quella libera.
SPAN DI MEMORIA: ripetizione di items subito dopo la loro presentazione. La sequenza
viene aumentata progressivamente fino a quando il soggetto non è più in grado di ripeterla. Nel RICONOSCIMENTO il soggetto deve distinguere stimoli appresi durante la fase di studio da stimoli che non erano presenti.
Test più usati:
- TEST A SCELTA MULTIPLA
- RICONOSCIMENTO SI / NO
Il riconoscimento risulta più facile della rievocazione guidata che, a sua volta, risulta essere più semplice della rievocazione libera.
Nei compiti di memoria prospettica spesso abbiamo un doppio compito con un compito primario che ingloba quello prospettico.
3 caratteristiche del compito di memoria prospettica:
- ritardo tra la formazione dell'intenzione e la possibilità di eseguirla.
- assenza di un promemoria per eseguire l'intenzione nel momento giusto.
- necessità di interrompere l'attività corrente per poter realizzare l'intenzione.
Nei compiti di memoria prospettica abbiamo una componente retrospettiva (contenuto dell'azione).
e contesto di recupero – ricordarsi cosa fare a quando fare l'azione) e una componente prospettica (recupero dell'azione che deve essere svolta al momento giusto e derivata da CUES generati internamente – ricordarsi che si deve fare qualcosa). 3.3.2 Compiti: IMPLICITI INDIRETTI INCIDENTALI Nessun riferimento alla vita personale del soggetto, ma importanti effetti sul comportamento. Esempio: COMPITO DI COMPLETAMENTO DI FRAMMENTI DI PAROLE con prestazione migliore se le parole fanno parte di una lista appresa in precedenza, sebbene il soggetto non sia consapevole del recupero. Metodologia fondamentale per la comprensione della complessità e l'eterogeneità delle strutture e dei processi mentali nell'uomo. 3.4 TEST DIRETTI: suggerimenti che fanno parte di uno o più eventi della vita del soggetto (vita personale) TEST INDIRETTI: impegno del soggetto in un'attività motoria e cognitiva con suggerimenti riferiti solo al test e non alla vita.personale. MISURE INDIRETTE DI MEMORIA TEST SULLA CONOSCENZA CONCETTUALE, LESSICALE, PROCEDURALE E PERCETTIVA (PROBLEM SOLVING - PROVE DI ABILITÀ MOTORIA) (utilizzati per analisi delle strutture e dei processi impiegati nel recupero della conoscenza permanente). Viene chiesto di recuperare elementi di conoscenza generale, generare membri di una determinata categoria semantica o