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Uno studio, ritenuto in anticipo sui tempi sia metodologicamente che teoricamente, è il
Paradigma di Psotka (1978): quando molti individui disegnavano un punto di una posizione
da loro scelta all’interno di una forma su un foglio, le posizioni dei punti assomigliavano
all’asse mediale della stessa, come se la posizione scelta venisse elaborata da una
rappresentazione scheletrica interna dell’oggetto.
Lo studio attuale e metodo generale: lo studio si concentra su come influenze
esterne, caratteristiche della forma (confine e superficie) e i processi metacognitivi hanno, o
meno, influenze dirette sul comportamento del soggetto.
Partecipanti Ogni esperimento è stato condotto all’aperto (Times Square, NY). In totale
hanno partecipato 1.480 pedoni, ognuno dei quali ha fornito un singolo tocco (ovunque
desiderassero) di una singola forma geometrica in un singolo esperimento, senza vedere le
posizioni scelte dagli altri partecipanti.
Gruppi separati di 200 persone hanno partecipato agli esperimenti n. 1,3,4 e 5, mentre 400
persone hanno partecipato all’esperimento n. 2, ed infine gruppi separati di 140 persone
hanno partecipato agli esperimenti n. 6 e 7.
Apparati e stimoli gli stimoli sono stati presentati su un tablet da 25,7cm, con una
risoluzione di 1.280x800.
Gli stimoli avevano uno spessore di 0.05cm e riempievano tra l’11% e il 32% dell’area dello
schermo, a seconda della forma. Le forme negli esperimenti da 1 a 5 sono state presentate
in diverse posizioni casuale su sfondo bianco, mentre le forme degli esperimenti 6 e 7 sono
state presentate in modo tale che i bordi superiori si trovassero nel centro dello schermo su
uno sfondo grigio al 50%.
Procedura definito dallo sperimentatore come l’esperimento più veloce della storia, ed i
partecipanti dovevano semplicemente scegliere un punto qualsiasi all’interno della forma
toccandolo. Dopo ogni tocco, una nuova forma è stata scelta a caso dallo stock di forme
registrate e lo schermo pulito da eventuali accumoli di impronte digitali.
Analisi i partecipanti, occasionalmente, hanno frainteso le istruzioni toccando lo
schermo all’esterno del confine della forma. Tocchi errati, maggiori a 0.05cm al di fuori
della sagoma sono stati esclusi (2,7%)
Esperimenti 1 e 2 Esperimento 1 la forma era un triangolo isoscele ed i tocchi si
conformavano all’asse mediale del triangolo (in media ad una distanza 0.39cm), mentre i
tocchi non mediali erano estremamente rari. Lo scheletro nel suo insieme era ben coperto
da tocchi e questo ha costituito la prova iniziale che gli scheletri della forma possono
guidare direttamente semplici risposte comportamentali.
Esperimento 2 la forma era un rettangolo e nuovamente i tocchi dei partecipanti sono di
nuovo conformi all’asse mediale (distanza media 0.50cm) piuttosto che agli assi di
simmetria diagonale.
Esperimento 3 La forma è una chitarra, costituita da un triangolo fuso ad un rettangolo,
per voler dimostrare che il centro della sagoma (nell’esperimento 1.2) “ruba” i tocchi, di
conseguenza usando tale struttura i contorni asimmetrici rendono le sue giunzioni
scheletriche distanti dal centro.
I tocchi andavano ad una distanza media di 0.41cm fino a cica 0.74cm di distanza dall’asse
mediale. Si identificavano una coppia di punti che erano ancora vicini al centro, si può
quindi ancora parlare di un pregiudizio indipendente per il centro che ruba i tocchi dalle
regioni circostanti.
assi mediali e tocchi degli esperimenti 1,2, e 3. Le linee rosse continue rappresentano
Fig.2
gli scheletri della forma dell’asse mediale (non visualizzati ai partecipanti). Sono stati
riportati dati grezzi e dati rilevati da una mappa di calore. Nell’esperimento 2, inoltre, sono
stati visualizzati i tocchi dall’asse mediale e dagli assi di simmetria diagonale. I punti blu
indicano i punti sull’asse mediale meno toccati
Esperimenti 4 e 5 visto le influenze negli esperimenti 1,2 e 3, dove i contorni erano
perfettamente lisci, ma le forme reali spesso hanno imperfezioni, negli esperimenti 4 e 5
sono state presentante delle forme degli esperimenti 1 e 2 ma con l’aggiunta di una tacca
concava rettangolare posta su un bordo.
È stato riscontrato come i tocchi erano meglio catturati dagli assi mediali (e ai rami extra)
delle forme “dentate” piuttosto che delle forme non intagliate, sia per il triangolo che per il
rettangolo. Questo implica come anche una piccola perturbazione del bordo possa
influenzare la rappresentazione della forma scheletrica.
Esperimenti 6 e 7 negli esperimenti finora presentati i contorni delle forme erano
pienamente visibili. Tuttavia, le forme del mondo reale sono spesso parzialmente occluse.
Esperimento 6 i partecipanti hanno visto un trapezio bianco su sfondo grigio e gli è stato
detto di toccare qualsiasi punto all’interno dell’area bianca .
Esperimento 7 stessa forma, eccetto per un adesivo rosso posizionato sullo schermo del
tablet, coprendo solo il bordo più alto del trapezio.
I tocchi del trapezio standard (fig. a) si conformavano sul suo asso mediale, mentre quelli
del trapezio/adesivo (fig. b) erano concentrati sui rami scheletrici condivisi dal triangolo (i
partecipanti erano attratti dall’asse mediale del triangolo pieno anche quando era
irrilevante)
le linee rosse indicano gli scheletri di asse mediale per i trapezi, mentre le linee blu
Fig.4
indicano la porzione di scheletro mediale del triangolo contenuto nell’area trapezoidale