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Sloboda, negli anni ’80, fu uno degli studiosi che spinse di più per far diventare la “cognizione

musicale” un campo di ricerca in espensione. Quando il suo libro The Musical Mind (Sloboda,

1985), iniziò ad avere un certo impatto nel campo, Sloboda si era già spostato ad un altro campo di

ricerca che sarebbe nato all’inizio degli anni ’90: la musica e le emozioni. Inoltre, ricordando la

classica teoria sulle aspettative nella musica di Leonard B. Meyer, Sloboda dimostrò che

“cognizione” e “emozione” potrebbero non essere così distanti come si pensa di solito. Di fatto, le

risposte emozionali alla musica richiedono cognizione (largamente intesa).

Sloboda diventerà uno dei ricercatori che aiutarono a portare in prima linea il tema della “musica e

delle emozioni”, nella psicologia della musica.

Nonostante tutto, oltre al essere un contributore entusiasta e padre della ricerca sulle emozioni nella

musica, Sloboda era anche colui che pose le maggiori sfide alla ricerca stessa. Nel suo commento in

“Current trends in the study of music and emotions”, Sloboda si chiede “in quale misura la ricerca

spiega a incoraggia la comprensione della diversità e della complessità nell’esperienza musicale”.

Se il contesto riguarda quale emozioni sono risvegliate dalla musica, potremmo essere tentati di

chiedere: Le emozioni musicali posso essere addirittura previste in base al contesto? Molti studiosi

hanno notato che le emozioni sprigionate dalla musica potrebbero essere “troppo soggettive” per

essere prevedibili. Per fortuna, dei dati forniti da sondaggi, indicano che le emozioni musicali

possono essere predette in alcuni ambiti grazie a delle informazioni sul contesto. Sono stati definiti

quindici predittori in una analisi discriminante, cinque per ogni maggior fattore (ascoltatore,

musica, situazione). L’analisi si è focalizzata sul predire tre categorie comuni di emozioni in un

campione rappresentativo: felice-gioiso, triste-melanconico, nostalgico-bramoso. I risultati hanno

rivelato che queste emozioni possono essere predette con una percentuale di accuratezza del 70%

corretta. 1

Barbara Somma

Traduzione

Questo successo, per quanto modesto, suggerisce che le emozioni musicali potrebbero non essere

troppo soggettive per essere essere modellate (inteso come “standardizzate” credo). Comunque, le

previsioni erano molto lontane dall’essere perfette, anche se quest’analisi ha incluso molti indicatori

utili alla previsione, sia in musica, sia nell’ascoltatore , che nella situazione. Perché quindi dei

risultati del genere? Potrebbe essere forse perché l’analisi ha lasciato fuori un’altra importante

variabile: il meccanismo responsabile del risveglio delle emozioni. Questo ci porta alla nostra

prossima domanda.

! 4. Come provoca emozioni la musica?

!

Le persone laiche sono di solito perplesse dalle emozioni della musica, e così, sembrano essere

anche i filosofi della musica: “Music provides neither the objects nor, therefore, the belief-

opportunities that would make it possible for musical works to arouse such emotions as anger,

sadness, joy…”.

Le modalità secondo le quali la musica causa emozioni, sono state studiate in due modi diversi: un

modo è stato di mappare i fattori (nell’ascoltatore, nella musica e nella situazione) che, in qualche

modo, influenzano le emozioni. Un altro modo è stato di sviluppare una teoria sugli specifici

meccanismi che mediano gli eventi musicali e le emozioni sperimentate. Io considererò ognuno di

questi approcci uno per volta.

L’approccio più comune è stato di esplorare i fattori causali. La ricerca ha rivelato un certo numero

di fattori nell' individuale, che potrebbero potenzialmente influire sulla risposta emozionale alla

musica, come l’età dell’ascoltatore, il genere, la personalità, la cultura musicale, le preferenze

musicali, e lo stato d’animo durante l’ascolto (Abeles & Chung , 1996). Similmente, Gabrielsson

(2001), ha suggerito molti fattori nella situazione che potrebbero potenzialmente influenzare le

emozioni, come i ‘fattori fisici’ (es. le condizioni di udito e vista, tempo e posto), ‘fattori

sociali’ (es. ascoltare da soli piuttosto che con altri, tipo di audience ecc. ), e ‘circostanze e

occasioni speciali’ (es. una vacanza). In ogni caso, la maggior parte degli studi si è focalizzato sui

fattori causali nella musica in sé. In Sloboda (1991), a 83 partecipanti tra i 16 e i 70 anni (la

maggior parte musicisti), è stato chiesto di indicare pezzi specifici di musica, a cui loro fanno

risalire l’aver provato varie manifestazioni fisiche associate con il provare emozioni. Dopo aver

identificato questi pezzi, che sono stati per lo più di musica classica, ai partecipanti veniva richiesto

di specificare l’esatta parte del pezzo che provocava queste reazioni. La maggior parte dei

partecipanti ha indicato interi pezzi, movimenti, o sezioni di movimenti, che suggerivano una

2

Barbara Somma

Traduzione

risposta emozionale al “complessivo” carattere della musica (Table 3 in Sloboda, 1991). Tale

risposta potrebbe riflettere “la contaminazione emozionale”, basata sulla espressione emozionale

del pezzo stesso (discusso nella sezione sotto). Comunque, circa un terzo dei partecipanti sono stati

capaci di localizzare la loro reazione in un tema o una piccola unità del pezzo musicale. I dati hanno

mostrato che gli eventi musicali associati con le “lacrime” (es. piangere), comunemente

contenevano appoggiature melodiche e sequenze armoniche o melodiche; gli eventi associati con i

“brividi” (es. brividi su per la spina dorsale) di solito contenevano una armonia nuova o

improvvisata; e gli eventi associati con “reazioni di cuore” contenevano sincopi o eventi prominenti

che si presentavano prima di quello che uno si aspetta. Ciò che è particolarmente interessante degli

studi di Sloboda è che al contrario di molti altri studi, non puntano solo ai collegamenti tra fattori

musicali e le risposte emozionali, ma mira anche a relazionare questi collegamenti ad un possibile

meccanismo: il risultati sono collegati alla nozione di Meyer che schematicamente dice che le

aspettative musicali, e le violazioni di queste ultime, giocano un ruolo importante nella risposta

emozionale alla musica. Perciò , l’interesse primario di Sloboda al ruolo dell’aspettativa musicale

può essere visto come un’anticipazione dei più recenti approcci alle possibili cause dell’emozione

in musica che si focalizzano sui meccanismi sottostanti ad essa.

Capire l’importante ruolo dei meccanismi sottostanti alla spiegazione delle emozioni in musica,

richiede una più larga considerazione di come, precisamente, le emozioni vengono evocate.

Le ricerche generali sulle emozioni e lo stress hanno scoperto che era difficile trovare oggettivi

previsori di situazioni che potrebbero (invariabilmente) influenzare differenti persone allo stesso

modo: persone diverse tendono a reagire in modi differenti allo ‘stesso’ stimolo. Questa

affermazione sta alla base di teorie sulla causa dell’emozione: per essere capaci di spiegare le

differenze individuali tra le persone, è necessario descrivere cosa accade tra oggetti e emozioni. Il

termine meccanismo psicologico fa riferimento a questa mediazione, il tipo di ‘elaborazione

dell’informazione’ nel cervello che porta al risveglio di un emozione.

Il meccanismo più comunemente discusso è la valutazione cognitiva ( Scherer, 1999 ). La

valutazione cognitiva allude ad un processo per cui un emozione è evocata in una persone perché un

evento è interpretato in quanto ha importanti implicazioni per gli obbiettivi della persona (in termini

di congruenza dell’obbiettivo, capacità di reagire, o compatibilità con norme sociali). Il problema è

che la musica ha raramente implicazioni con gli obbiettivi della vita. Inoltre, dati preliminari

indicano che la valutazione cognitiva è raramente la causa di un’emozione nella vita di tutti i giorni,

provocando seri dubbi sulla teoria di Scherer e Zentner, che sostengono che le teorie di valutazione

sono ‘meglio indicate per fornire e sostenere teorie per ricerche sulle specifiche emozioni prodotte

3

Barbara Somma

Traduzione

da differenti tipi di musica’ . Quasi oppostamente, sembra necessario studiare altri meccanismi che

sono più rilevanti in caso di musica. Alcuni studiosi hanno discusso possibili meccanismi,

tipicamente incentrati su uno o poche possibilità, ma la più completa mira a delineare i vari

meccanismi che sottostanno alle emozioni musicali, è il modello BRECVEM (Juslin et al, 2010),

che postula sette meccanismi (oltre alla valutazione cognitiva) attraverso i quali la musica può

indurre emozioni: chiamate Brain stem reflexes (riflessi del tronco cerebrale), Rhythmic

entrainment (trasporto ritmico), Evaluative conditioning (condizionamento valutativo), Contagion

(contaminazione), Visual imagery (immagine/immaginazione visuale), Episodic memory (memoria

episodica) , Musical expectancy (aspettativa musicale).

Il punto di partenza è una prospettiva rivoluzionaria sul processo di induzione delle emozioni. Il

meccanismo di induzione delle emozioni è considerato come lo strumento per processare le

informazioni a più livelli del cervello, che usa distinti tipi di informazione per guidare il

comportamento futuro. Come nota Patel, gli umani sono impareggiabili nella loro abilità di capire i

suoni - inclusa la musica. I meccanismi sono concepiti da un numero più o meno distinto di

funzioni cerebrali che si sono gradualmente sviluppate in un ordine specifico durante l’evoluzione.

Siccome i meccanismi dipendono da funzioni di differenti origini evolutive, ognuno avrà

caratteristiche uniche che influenzano il funzionamento complessivo. Alcuni meccanismi operano a

basi livelli ‘subcorticali' : il loro processo è per lo più inconscio, automatico, a indipendente da altri

processi psicologici (questa è anche chiamata ‘modularità’). Altri meccanismi operano a livelli

corticali più alti: il loro processare è più disponibile alla coscienza, e possono essere in un certo

limite influenzati dal volere, a sono facilmente ‘distratti’ da stimoli o processi competenti. I

meccanismi potrebbero interagire tra in un certo grado, che porta a conflitti in certe circostanze, e

perciò all’occorrenza a ‘emozioni miste’ in risposta alla musica. (guarda Sezione 2).

Nessuno dei meccanismi si sono trasformati nell’interesse per la musica , ma potrebbero essere tutti

ingaggiati in i

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
8 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mariabros di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguaggi musicali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Lombardi Vallauri Stefano.