Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
I
La produzione dei poeti di guerra andava oltre i limiti della poesia georgiana e
proprio questo alcuni componimenti dai toni più accesi e tragici furono esclusi
dalle antologie georgiane. Se la poesia di guerra racchiudeva un potenziale
rinnovamento che risultava eccessivo per i georgiani, possiamo cogliere
dunque degli elementi in comune con la poesia modernista, come: il senso
della frammentazione e alcune modalità stilistiche come certe associazioni fra
elementi distanti fra loro, ma uniti da analogie inedite.
Tutta l’Europa aveva osannato la guerra come un’occasione per rendere la
società più equa, ma l’esperienza diretta della guerra con i suoi morti cambiò
l’iniziale entusiasmo patriottico in disillusione e aperta denuncia. Chi
l’establishment
sopravvisse, come Sassoon, attaccò (il governo, la chiesa e
altre istituzioni) e la falsità dei rapporti ufficiali che nascondevano l’orrore della
guerra e la reale portata del dramma umano.
Rupert Brooke
Fu uno dei “war poets” e uno dei rappresentanti della protesta socio-culturale
contro il Vittorianesimo. Condivise l’ideologia del socialismo e fu membro della
Poems
Fabian Society. Esordisce con la raccolta (1911) in cui è palese
l’influenza dei poeti romantici (di Keats in particolar modo). Contribuirà al primo
Geogian Poetry
volume di (1912). Nel 1915 la sua popolarità è legata a
cinque sonetti di guerra animati da un forte senso patriottico di cui il più noto è
The Soldier (sonetto nazionalistico che glorifica gli ideali eroici e in cui
afferma che la morte in terra straniera è valoroso perché equivale ad
un’affermazione nazionalistica. Bravo anche per l’indagine e l’esplorazione
interiore, Brooke era alla ricerca di un linguaggio più colloquiale e realistico,
svincolato da sentimentalismi. Morì in guerra.
Wilfred Owen
Come Brooke, anche Owen morì in guerra. I suoi componimenti non entrarono a
far parte delle antologie georgiane. Come Brooke, anch’egli scrisse sotto
l’influenza dei romantici e di Keats, ma l’esperienza della guerra lo portò alla
ricerca di una nuova forza con cui esprimere nuovi contenuti, abbandonando gli
stilemi della poesia georgiana per prediligere l’assonanza, l’allitterazione e la
Collected Works
precisione per i dettagli. Nella prefazione di (1937) vi è
un’estrema sensibilità e ricchezza cromatica nelle immagini e un’accuratezza
per i particolari, a volte spietata, con cui rendeva l’esperienza di guerra. Anche
per Owen l’iniziale fervore patriottico si tramuta in accusa esplicita. Note è
Dulce et Decorum Est nella quale scrivere gli orrori di guerra e l’insensatezza
del motto latino secondo cui è nobile morire per la propria patria.
Siegfried Sassoon
Sassoon cercò di rendere l’esperienza di guerra attraverso l’uso di un
linguaggio realistico e poco decorativo. L’esperienza di guerra cambiò il suo
modo di fare poesia. Come faceva la poesia modernista, anche Sassoon
impiegava la tecnica della giustapposizione di elementi diversi tra loro,
accostando fatti brutali della guerra con eventi della quotidianità. Il suo è un
realismo asciutto e conciso ottenuto tramite l’uso di ironia e discorso diretto.
Come Owen, anche Sassoon si allontana via via dalla rappresentazione
Glory of
patriottica della guerra che la glorifica e la idealizza. Nel sonetto
Women Poems
(da ) Sassoon evidenzia la realtà infernale della guerra,
l’inevitabilità della ritirata, contrastandola con gli ideali patriottici e con la
visione delle donne che vedono nei loro uomini degli eroi non sapendo la
crudeltà che questi stanno vivendo.
William Butler Yeats (1865 – 1939)
Yeats nasce a Dublino da una famiglia anglo-irlandese. Si formò sia a Londra
che in Irlanda. Fu poeta e drammaturgo. Egli rispecchia la complessità
dell’epoca di passaggio in cui si situa. La sua attività letteraria è sempre in
costante fermento, complessa e spesso modificata dall’insorgere di nuove
Celtic
riflessioni teoriche e sperimentazioni formali. Il suo impegno nel
Revival (la rinascita della cultura irlandese) lo rendono un poeta di rilievo nel
panorama novecentesco. In un contesto di reazione al materialismo della
cultura vittoriana, i fondamenti della sua riflessione e produzione sono:
La speculazione mistico- esoterica
La dimensione del mito, che dalla mitologia irlandese diverrà mitologia
universale
Un senso profondo della dicotomia dell’universo fondato sugli opposti
(fisico e metafisico, sensuale e spirituale, tempo ed eternità)
La sua attività poetica può essere divisa in due periodi.
La poesia del primo periodo
Periodo che va fino al 1914 ed è caratterizzato dall’adesione ad un tardo
romanticismo che segue i precetti dell’estetismo (influenzato dall’incontro a
Londra con O. Wilde), per la tradizione folkloristica e la mitologia irlandese.
Questa prima poesia risponde al materialismo vittoriano con l’evasione nella
contemplazione della bellezza, nel mondo interiore e soggettivo, nella
dimensione fiabesca e leggendaria dei miti della tradizione popolare celtica.
Lontana dall’essere concreta, la poesia di questo periodo tende al
decorativismo e al descrittivismo, risulta evocativa e misteriosa e ricca di
The Rose The
atmosfere nostalgiche. Si ricordano i componimenti: (1893) e
Wind Among the Reeds (1899). Vi si trovano simboli ed espressioni
convenzionali e i ritmi son incantatori e musicali. Nell’ultimo decennio dell’800,
l’interesse per il folklore irlandese sfocia nel poema narrativo sulla mitologia
The Wandering of Oisin The Celtic Twilight
celtica: (1889) e (1893).
Transizione
I segni di un cambiamento nella poesia di Yeats si hanno agli inizi del 900 con
The Seven Woods The green Helmet and Other
opere come: (1904),
Poems Responsibilities
(1910) e (1914) in cui l’autore personalizza l’uso
dei simboli, usa ritmi più colloquiali, un linguaggio improntata più sulla
chiarezza, preferendo l’oggettività e i valori sociali che sfociano nella sfera
individuale in quanto implicano una dimensione collettiva e unitaria Al
visionario si accompagna l’uomo d’azione interessato alle vicende politiche
irlandesi e promulgatore della causa sociale e della cultura irlandese.. Si
ricordano: Il suo rapporto con la realtà contemporanea si intensifica anche sul
versante politico con un certo entusiasmo patriottico durante la sommossa
Easter Rising 1916
irlandese nella pasqua del 1916 che ispirerà la poesia . Si
trovano in questa fase nuovi tempi, dalla scena contemporanea ai temi
personali come la vecchiaia.
La poesia del secondo periodo
Il secondo periodo muove in direzione opposta rispetto al primo: dall’evasione
nel sogno all’immersione nella realtà verso la poetica modernista. Cambia
dunque anche il linguaggio che diviene più realistico con formule colloquiali e
oggettive. La volta verso il secondo periodo fu favorita grazie anche
all0incontro con Ezra Pound, che lo introdusse alle sue teorie sulla chiarezza e
concisione poetica, senza nulla di superfluo, e al teatro Nō giapponese.
Al contempo, Yeats affina le sue conoscenza mistico-esoteriche sviluppando
una sensibilità più inclusiva e consapevole relativa alla complessità
dell’esistenza. Da qui la necessità di ricorrere a forme poetiche inclusive in
grado di coniugare gli opposti che costituiscono la totalità dell’essere. A
differenza dei vorticisti, Yeats non si rivolge alla macchina. The Wild
Dal 1919 al 1939 Yeats scrive la sua poesia migliore. Si ricordano:
Swans at Coole (1919) (raccolta di poesie ispirata alle composizioni
epigrammatiche del XIX secolo e alla poesia metafisica di John Donne),
Michael Robartes and the Dancer (1921) (raccolta di poesia che include
The Tower
Easter 1916 ed è incentrata su temi più intellettuali), (1928),
The Winding Stair and Other Poems Last Poems
(1933), (1939),
Autobiographies A vision
(1926) (scritto autobiografico), (1925; 1937)
(saggio filosofico in prosa sulle sue riflessioni esoteriche e un suo personale
sistema filosofico basato sul principio secondo il quale tutto si interrelaziona:
storia, teologia, arte, biografia).
Il pensiero di Yeats
Yeats sviluppò una filosofia dell’universo basata su varie fonti (derivate dalla
tradizione esoterica, la filosofia di Gianbattista Vico, quella neoplatonica, la
tradizione ermetica e quella dei mistici arabi e indiani) e ideò un complesso
sistema di simboli. Non si può parlare di una vera e propria teoria, ma piuttosto
di un sistema simbolico in costante cambiamento e aggiustamento, volto a
dare un ordine al “fascio di frammenti” che è il mondo, cosa che né la religione
né la scienza riuscivano a dare. Compito del poeta è dunque quello di mostrate
Vacillation
e creare questo ordine. Come afferma Yeats nella poesia (1932)
l’uomo è fatto di opposti e proprio per questo l’artista deve cogliere questi
Ideas of Good and Evil
opposti e conciliarli in unità. In (1901), Yeats afferma
di credere in tre dottrine, incentrate sull’unità delle parti:
1. “molte menti possono confluire in un’altra e creare una singola mente”
2. “gli angoli della nostra memoria sono parte di una grande memoria”
3. “questa grande mente e grande memoria possono essere evocate dai
simboli”
Questa unica Mente e Memori è una sorta di patrimonio universale che
permette il riferimento a simboli e miti condivisi. E’ un credo metafisico che
Yeats coniuga con la magia, l’occultismo e la dimensione del mitologico che va
dalla mitologia celtica che diviene mitologia universale in accordo con “l’unità”
dell’essere. Il mito assume 3 funzioni:
1. È un’interpretazione moderna dell’immaginario collettivo
2. Essendo una dimensione globale e collettiva dà senso e unità
3. Ripristina l’immaginazione e la capacità di visione annientata dal
materialismo.
Il simbolo che per Yeats rappresenta meglio l’unità dell’essere è la spirale
conica (“gyre”). E’ un simbolo che implica, conciliandoli, ripetizione ma anche
sviluppo. Yeats pensa a due spirali coniche che si intrecciano: una che rende il
senso della storia soggettiva e una oggettiva: le età storiche e la vita dell’uomo
ascendono la spirale, raggiungono il culmine e muoiono in una spirale opposta.
Il movimento dunq