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-ENZIMI;
-RECETTORI CHE TRASDUCONO I SEGNALI;
-CANALI E TRASPORTATORI.
Le membrane biologiche hanno la peculiarità di avere un ambiente intracellulare
diverso da quello extracellulare e l’organismo genera e mantiene le differenze di
concentrazione ioniche e di soluti attraverso il lavoro di TRASPORTO.
Il trasporto è descritto dall’equazione di Teorell: che dice che il flusso di una sostanza
(i) in soluzione libera, è direttamente proporzionale alla forza che lo genera.
Ji= Ki x Fi
Le forze coniugate al flusso possono essere espresse come lavoro compiuto per
spostare una mole di soluto in un tratto unitario di percorso.
A tal proposito distinguiamo 2 tipi di trasporto:
TRASPORTO PASSIVO—> quando l’energia che si traduce in lavoro è parte
dell’energia libera del sistema; utilizza inoltre l’energia cinetica posseduta dalle
molecole; queste si muovono infatti secondo il loro gradiente chimico, elettrico o di
pressione.
TRASPORTO ATTIVO—> quando l’energia che si traduce in lavoro è fornita dal
metabolismo.
Un esempio di trasporto passivo è sicuramente la DIFFUSIONE, che a livello dei
liquidi, le molecole si muovono da una zono a maggiore concentrazione verso zone a
bassa concentrazione secondo gradiente. La diffusione è direttamente proporzionale
alla temperatura e inversamente proporzionale alla dimensione molecolare.
La diffusione delle molecole procede fin quando le concentrazioni saranno uguali in
entrambi i lati della membrana, raggiungendo cosi l’equilibrio. La diffusione è
rapida a breve distanza e molto lenta su scala microscopica. La diffusione attraverso
le membrane è un po’ più complicata in quanto la membrana è di natura lipidica,
quindi la diffusione può avvenire attraverso il core lipidico (e la definiremo
(DIFFUSIONE SEMPLICE), altrimenti può avvenire attraverso un poro grazie alle
proteine (DIFFUSIONE FACILITATA) è mediata da specifiche proteine di
membrana:
◦ proteine canali o canali ionici;
◦ proteine vettrici o trasportatori
Per quanto riguarda la diffusione semplice, è permessa solo a sostanze in grado di
attraversala la membrana quindi molecole piccole e non polari, alcuni gas, molecole
liposolubili e piccole molecole polari. Nella diffusione avviene il passaggio della
molecola attraverso il doppio strato fosfolipidico con conseguente aumento della
concentrazione. Esiste un’equazione denominata ‘legge della diffusione di fick’, che
ci permette di calcolare la velocità di diffusione J di una sostanza attraverso un’area
quando sono note le concentrazioni iniziali nei due compartimenti (C1 e C2), e la
permeabilità della molecola attraverso la membrana: J(netto)= P(C1-C2) dove P è il
coefficiente di permeabilità.
Per quanto riguarda invece la diffusione facilitata, è deputata al trasporto di ioni e
piccole molecole organiche quali glucosio o amminoacidi per esempio.
Il trasporto avviene attraverso dei poi creati da proteine di membrana, questi canali
mettono in comunicazione gli ambienti separati dalla membrana e permetto il
passaggio di sostanze da una parte all’altra; gli ioni diffondono attraverso i canali
ionici secondo gradiente elettrochimico, cioè quindi dal gradiente di concentrazione
e dal gradiente elettrico a cavallo della membrana, in entrambe le direzioni.
STRUTTURA DI UN CANALE
In generale, un canale è strutturalmente costituito da:
-un vestibolo piuttosto largo, dove lo ione idratato può accedere facilmente per
diffusione;
-un filtro selettività, più stretto che forma il vero poro e selezione gli ioni in base alla
carica degli amminoacidi che ne rivestono la parete e al diametro dell’apertura;
Gli ioni devono velocemente deidratarsi per poter permeare e, gli ioni deidratati si
spostano saltando da un sito all’altro.
Da un punto di vista funzionale, i canali si distinguono in base alla:
1.SELETTIVITA’
Distinguiamo infatti i canali con alta selettività che sono: canali del Na+, del K+,
del Ca2+ e del Cl- e i canali con selettività intermedia quali: canali del Na+, del
del K+, del Na2+ e del Ca2+.
La selettività di un canale è strettamente determinata dal tipo di cariche terre
(positive o negative) che formano le pareti del foro di permeazione.
2.MODALITA’ DI ATTIVAZIONE
Abbiamo due tipi di canali;
-CANALI APERTI;
-CANALI A CANCELLO—> questi sono generalmente chiusi e si aprono in
risposta a segnali elettrici (potenziale di membrana), chimici (ligandi intracellulari o
extracellulari), meccanici e termici.
Affinché sia possibile la diffusione facilitata, è necessaria la presenza di trasportatori;
le proteine Carrier si legano a substrati specifici e le molecole/ioni che devono essere
trasportati, vengono trasportati attraverso la membrana che cambia conformazione; i
substrati sono piccole molecole, amminoacidi, glucosio, nucleotidi e metaboliti.
Le proprietà del trasporto facilitato sono:
1. LA SATURAZIONE: il flusso infatti è proporzionale alla concentrazione del
substrato fino a quando tutti i trasportatori sono saturati;
2. SPECIFICITA’;
3. COMPETIZIONE: il galattosio ad esempio è un inibitore competitivo che si lega
al trasportatore GLUT nello stesso sito del glucosio e suo essere trasportato al suo
posto;
4. REGOLAZIONE: regola quindi l’affinità per il substrato, modificazioni post-
traduzionali e regola inoltre il numero dei trasportatori.