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Estratto del documento

Abbiamo anche un'asse ottico che è inclinato di

7° rispetto a quello visivo.

Andando dall'esterno verso l'interno abbiamo:

un primo strato che è una tonaca fibrosa che è formata

– da un connettivo con caratteristiche particolari a livello

della cornea per garantire la trasparenza. Quindi

abbiamo una parte anteriore che è la cornea e una parte

posteriore molto robusta che forma il resto dell'occhio

che si chiama sclera.

Una tonaca vascolare che è riccamente vascolarizzata

– che è composta dall'iride che è una formazione con un

foro centrale (pupilla) e presenta una pigmentazione

variabile, un corpo ciliare e la parte più grande che è la

coroide.

Una tonaca nervosa che si chiama retina dove c'è una

– struttura complessa con dei neuroni che sono dei

recettori periferici (coni e bastoncelli) che si

connettono con delle sinapsi a delle cellule nervose che

con i loro assoni formano il nervo ottico.

LA TONACA FIBROSA: Fra la cornea e la sclera c'è un limite in cui cambia il tipo di

tessuto che è detto limbus sclerocorneale. Posteriormente la

sclera è perforata per permettere il passaggio del nervo

ottico.

La sclera è costituita da fibre collagene ed elastiche

intrecciate che formano uno strato piuttosto robusto. E'

scarsamente vascolarizzata.

La cornea invece è trasparente, quindi permette il passaggio

di raggi luminosi; è un po' più spesso alla periferia ed è

rivestito in superficie dalla congiuntiva. La sua faccia

posteriore chiude in avanti uno spazio che si chiama camera

anteriore che contiene un liquido detto umor acqueo; la

camera anetriore è molto maggiore rispetto a quella

posteriore.

Immagine al M.O.a destra: in superficie abbiamo un

epitelio squamoso composto non cheratinizzato, poi

abbiamo al di sotto lo stroma della cornea con cellule

connettivali piccole con nucleo allungato, con delle fibre

collegene e che nel complesso è trasparente e ancora al di

sotto troviamo uno strato di cellule endoteliali che formano

la membrana di Descemet.

Mancano vasi: questo è importante per non interferire con

la visione. Riflesso corneale: chiusura delle palpebre

quando l'occhio aperto viene toccato.

LA TONACA VASCOLARE: è formata da tre componenti diverse.

La prima è l'IRIDE che è un segmento anteriore della tonaca vascolare con una parte perforata, è

come un diaframma della macchina fotografica che cambia diametro in base all'intensità luminosa

variando la profondità di campo. E' pigmentata perchè in profondità ha delle cellule col pigmento

scuro ma la percezione del colore varia in base a dei giochi di riflesso che avvengono sugli strati più

superficiali. Dietro all'iride e davanti alla zonula di Zinn c'è la camera posteriore che comunica

con quella anteriore.

L'iride è vascolarizzata: c'è un endotelio in superficie che è in continuità con quello che si

trova sulla faccia interna della cornea; uno stroma formato da connettivo per la

maggiorparte; e in profondità un epitelio pigmentato che in base a vari fattori da la varietà

dei colori dell'iride.

Lo stroma dell'iride contiene dei fasci molto sottili e due muscoli:

il muscolo sfintere della pupilla che chiude la pupilla (miosi; mentre l'apertura è la

– midriasi) che è disposto con dei fasci di cellule muscolari lisce circolarmente

attorno alla pupilla

muscolo dilatatore della pupilla invece è a contatto con l'epitelio pigmentato ed è

– formato da delle cellule mioepiteliodi disposte radialmente alla pupilla.

Quindi riassumendo, nello stroma

della pupilla troviamo:

1) muscolo dilatatore della

pupilla: innervato

dall'ortosimpatico, dal

ganglio cervicale superiore

2) muscolo sfintere della

pupilla: innervato dal

parasimpatico, dal ganglio

ciliare

La seconda formazione facente parte della

tonaca vascolare è il CORPO CILIARE

che si trova tra l'iride e la coroide, è una

zona che si estende fino all'ora serrata che

è un limite in cui notiamo un cambiamento

(da corpo ciliare a coroide). La sua

componente più importante sono i processi

ciliari: tra un processo e l'altro ci sono delle

vallecule, delle depressioni, dove

s'inseriscono delle fibre facenti parti della

zonula di Zinn che dall'altra parte si

connettono al cristallino. Nello stroma troviamo il muscolo

ciliare e molti vasi.

Il muscolo ciliare è formato da cellule

muscolari lisce che formano fasci

orientati in vario modo e interviene nel

fenomeno di accomodamento

(variazioni di curvatura del cristallino

che permettono la messa a fuoco di

oggetti vicini).

In base all'orientamento di questi gruppi di fibre, la contrazione avrà un effetto diverso.

Contrazione delle longitudinali: rilassa la fibre della zonula di Zinn con

– conseguente avvicinamento del corpo ciliare verso la cornea.

Contrazione delle circolari: sposta il corpo ciliare verso l'asse dell'occhio.

– Il terzo elemento della tonaca vascolare è la

COROIDE: è una parte intensamente

vascolarizzata, ha uno spessore di circa

300micron, e posteriormente è interrotta da un

foro per il passaggio del nervo ottico. Si estende

fino all'ora serrata che è il limite col corpo ciliare

(quindi 2/3 del bulbo oculare).

E' formata da tre strati: 1) lamina sovracorioidea (è quella più vicina

alla sclera ed è quella che vi aderisce, e in

alcuni casi si può staccare)

2) strato dei vasi: contiene i rami più grossi

3) strato coriocapillare: è al limite della

retina e dà dei rami molto sottili agli strati più

profondi della retina che altrimenti non

sarebbero vascolarizzati

TONACA NERVOSA E' formata dalla RETINA che si estende

dall'uscita del nervo ottico al margine

pupillare dell'iride. Ha uno spessore fra i

100 e i 400 micron e si distingue in:

1) retina visiva: è quella dove

vengono registrati gli stimoli

luminosi, arriva fino all'ora serrata

2) retina cieca: con una retina

ciliare e una retina iridea

Nella retina ci sono dei punti importanti: la

papilla ottica è un punto depresso che

rappresenta il punto in cui tutti gli assoni si

associano per formare il nervo ottico; la

macula lutea che è una zona ovalare più

chiara rispetto al resto e in mezzo alla quale troviamo la fovea.

La macula lutea si trova all'estremità posteriore dell'asse visivo.

Nella parte più profonda della retina troviamo i

recettori luminosi: i bastoncelli e i coni.

Salendo troviamo una serie di neuroni, il secondo

neurone della catena è una cellula bipolare questa

possiede un prolungamento che è funzionalmente un

dendrite e un altro che è un assone. Poi abbiamo un

terzo neurone che fa sinapsi col secondo e che con il

suo assone forma il nervo ottico.

Partendo dall'interno verso l'esterno

abbiamo:

strato dei coni e dei bastoncelli

– strato dei granuli esterni (sono i

– corpi cellulari dei coni e dei

bastoncelli)

strato plessiforme esterno dove

– si formano le sinapsi tra i

fotorecettori e le cellule bipolari

strato dei granuli interni:

– contiene i corpi cellulari delle cellule bipolari

strato delle cellule multipolari in cui gli assoni delle cellule formano il nervo ottico.

– Coni e bastoncelli: li distinguo in base alla diversa forma

dell'articolo esterno. In microscopia elettronica l'articolo

esterno si vede essere formato da una serie di dischi che sono

cisterne del Rer strettamente impacchettate, parallele tra di

loro. Tra l'articolo esterno e quello interno c'è un ciglio di

connessione: nell'articolo interno troviamo vari organelli. Poi

scendendo abbiamo un istmo ed infine il pirenoforo che si

trova nello strato dei granuli esterni, un assone o neurite che è

piuttosto corto e ha una terminazioen rigonfia che si trova

nello strato plessiforme esterno.

Da questi assoni nascono dei fasci di assoni che man mano si

riuniscono tra di loro e nel polo posteriore del bulbo oculare

formano il nervo ottico.

Porzioni del nervo ottico:

intrabulbare

– orbitaria

– canicolare

– intracranica

Lo strato coriocapillare della coroide dà i vasi minori, mentre abbiamo dall'altra parte i rami

dell'arteria ottica.

Apparato diottrico dell'occhio: cornea- umor acqueo- cristallino- corpo vitreo

L'umor acqueo è composto principalmente da acqua, sali e proteine e riempe la camera anteriore e

viene secreto tra l'iride e il cristallino dall'epitelio dei processi ciliari e dalla camera posteriore va

in quella anteriore e viceversa dove viene assorbito nell'angolo iridocorneale dove c'è un canale di

Schlem che si getta nel seno venoso della sclera.

Il corpo vitreo ha una consistenza diversa: ha un aspetto gelatinoso, è formato da una zona

periferica che si chiama membrana ialoidea che in avanti presenta una fossa che accoglie la faccia

posteriore del cristallino. Un addensamento del corpo vitreo forma la zonula di Zinn che connette il

corpo ciliare al cristallino. Ha un canale interno molto sottile che è il canale ialoideo che attraversa

dall'avanti all'indietro il corpo vitero e arriva fino alla papilla ottica.

Il cristallino ha la funzione di una lente, è trasparente

e presenta una faccia anteriore che è convessa

(elissoide) ma con un raggio di curvatura maggiore

rispetto alla faccia posteriore (paraboloide).

All'equatore è connesso al corpo ciliare attraverso la

zonula di Zinn. Se facciamo

uan sezione notiamo che il cristallino ha una capsula che

contiene uno stroma che si divide in corteccia e nucleo.

Abbiamo la capsula con un epitelio sottocapsulare, lo

stroma con le due componenti diverse.

Lo stroma è composto dalle fibre: non sono fibre classiche

ma delle vere e proprie cellule che non hanno organelli al

loro interno e sono trasparenti.

Fascia del bulbo o capsula di Tenone: è un connettivo

che riveste tutta la parete dell'orbita.

I muscoli estrinseci oculari li vedo disposti vicino al

corpo adiposo: sono muscolatura striata scheletrica, e

nascono in buona parte posteriormente, all'apice di

quella piramide cava che forma l'orbita troviamo un

anello di connettivo dove s'inseriscono questi muscoli

che dall'altra parte invece si inseriscono sulla sclera.

Abbiamo: il retto superiore, il retto

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
9 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Artemis19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Giacobini Giacomo.