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MOVIMENTO ATTRAVERSO LE MEMBRANE
DIFFUSIONE
Alcune molecole, come acqua, ossigeno, anidride carbonica e lipidi, si muovono facilmente attraverso le
membrane cellulari. Al contrario, ioni, molecole polari e molecole molto grandi, come le proteine, entrano
nelle cellule con maggiore difficoltà o non entrano affatto. Se una molecola passa in qualche modo
attraverso la membrana, diciamo che la membrana è permeabile alla molecola. Al contrario se la
membrana non permette il passaggio si dice che è impermeabile. La permeabilità della membrana è
variabile e può cambiare modificando i lipidi o le proteine di membrana. Tutte le molecole sono
costantemente in movimento. Le molecole gassose e le molecole in soluzione si muovono continuamente
da un punto ad un altro, rimbalzando contro altre molecole o contro le pareti del contenitore in cui si
trovano. Il movimento, anche spontaneo, di queste molecole viene detto DIFFUSIONE.
Energia libera di soluzione = ΔG = R T ln[Soluto]
La differenza di ΔG tra un punto e un altro si dice gradiente chimico e se si parla di membrana :
ΔG =
ΔG = R T ln – R T ln
questo rapporto è definito dalla legge di Van’t Hoff :
ΔG = R T ln /
La differenza di concentrazione di una sostanza tra due compartimenti viene definito gradiente di
concentrazione. Sappiamo che le molecole diffondono lungo gradiente di concentrazione, dalla
concentrazione più alta verso quella più bassa. La velocità di diffusione dipende dall’ampiezza del gradiente
di concentrazione. Quanto maggiore è la differenza di concentrazione, tanto più rapidamente si verifica la
diffusione. La diffusione procede usando solo l’energia cinetica posseduta da tutte le molecole,
quest’energia che ci permette il trasposto, è definito dalla legge di Van’t Hoff vista prima. Ciò che consente
la diffusione dalla zona più concentrata a quella meno è l’energia libera di gradiente; il tutto avviene
spontaneamente perchè inizialmente c’è accumulata un’energia che si libera per far passare la molecola
nella membrana. La diffusione è più lenta a lunga distanza e per molecole più grandi e quando la
concentrazione delle molecole che diffondono è uguale in tutto il sistema, il sistema ha raggiunto
l’equilibrio, e la diffusione si ferma, sebbene il movimento casuale delle molecole continui.
Si può misurare la diffusione grazie alla legge di Fick, che ci indica il flusso, cioè le moli al secondo.
[mol/s]
Δc è una differenza di concentrazione
Δx è la distanza su cui misuriamo il flusso
F è la superficie
D è il coefficiente di diffusione
DIFFUSIONE FACILITATA
Alcune molecole polari sembrano entrare e uscire dalla cellula per diffusione, nonostante per le loro
proprietà chimiche non siano in grado di passare attraverso lo strato lipidico della membrana cellulare. La
maggior parte di queste molecola polari viaggia tramite diffusione facilitata, mediante proteine carrier. La
diffusione facilitata ha le stesse proprietà della diffusione semplice: le molecole si muovono lungo
gradiente di concentrazione, il processo non richiede energia e la diffusione si ferma quando il sistema
raggiunge l’equilibrio. Glucosio e amminoacidi entrano ed escono dalla cellula tramite questo tipo di
trasporto. Se il glucosio avesse sistemi di diffusione semplice, la sua diffusione sarebbe lenta e
l’assimilazione del glucosio a livello intestinale sarebbe veramente lentissima. Quando le proteine sono
tutte impegnate, sature, l’aumento di concentrazione della molecola che diffonde non incrementa
ulteriormente il tasso di diffusione, che rimane costante.
OSMOSI
E’ un particolare tipo di diffusione ed è necessaria una membrana semipermeabile(permeabile al solvente
ma non al soluto, se passasse anche il soluto non avrei osmosi). L’osmosi è simile alla diffusione in quanto
l’acqua si muove da un’area con una concentrazione più alta di acqua ad un’area con una concentrazione
più bassa di acqua. Questa definizione spesso crea confusione, perché l’acqua è il solvente e molti usano la
parola concentrazione solo contro i soluti. Quindi parlando della concentrazione dei soluti, l’osmosi agisce
creando un flusso d’acqua da una zona a minor concentrazione a una zona a maggior concentrazione.
La pressione osmotica si verifica quando c’è una membrana semipermeabile ed integra e nei 2
compartimenti devo avere una soluzione acquosa con soluti a diversa concentrazione. La pressione
osmotica corrisponde alla pressione idrostatica che occorre esercitare per impedire il flusso di solvente da
una soluzione all’altra. La pressione osmotica, come tutte le altre pressioni in fisiologia, è misurata in
atmosfere o mm di mercurio. L’equazione che lega la pressione osmotica di una soluzione alla sua
concentrazione ha la forma dell’equazione del gas ideale (PV=n R T ).
Tuttavia, ricordando che n/V equivale alla molarità M di una soluzione, ottengo:
∏ = M R T
il ∏ è una lettera usata per indicare la pressione osmotica.
La pressione osmotica è una proprietà colligativa, ossia dipendente non dal tipo di molecole in soluzione,
ma dal loro numero.
Le molecole in soluzione che partecipano alla creazione della pressione osmotica e che non attraversano la
membrana sono dette OSMOLITI. Nella formula precedente la concentrazione degli osmoliti è indicata con
M. Quindi da questo posso introdurre il termine di osmolarità che misura il grado di concentrazione degli
osmoliti e quindi la pressione osmotica.
La tonicità esprime la reale pressione osmotica esercitata da una soluzione sulla membrana, cioè quella
degli osmoliti effettivi che non attraversano la membrana. La tonicità è sempre un termine comparativo ma
dipende dalla natura delle particelle e non solo dalla loro concentrazione.
Soluzione isotonica: ha la stessa pressione osmotica della cellula
Soluzione ipertonica: ha pressione osmotica maggiore della cellula
Soluzione ipotonica: ha pressione osmotica minore della cellula
Prendendo come esempio i globuli rossi e inserendoli in ogni tipo delle 3 soluzioni viste, ottengo che nella