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Estratto del documento

LI

movimento dell’acqua per osmosi dal liquido interstiziale al plasma.

La pressione colloido-osmotica costante per tutta la lunghezza dei capillari.

Invece la pressione idraulica capillare (P ) decresce lungo tutta la lunghezza

cap

dei capillari a causa della dispersione di energia che si determina nell’attrito.I

valori medi della pressione idraulica capillare (vedi figura sotto) sono 32

mmHg all’estremità arteriosa di un capillare e 15 mmHg all’estremità

venosa.La pressione idraulica del liquido interstiziale (P ) è molto bassa e può

LI

essere considerata zero.Di conseguenza il movimento dell’acqua determinato

dalla pressione idraulica è diretto al di fuori dei capillari.

Il movimento netto del liquido attraverso i capillari è determinato dalla

differenza tra il gradiente di pressione idraulica ( P) che favorisce la

filtrazione e il gradiente di pressione colloido-osmotica che favorisce il

riassorbimento: ∆

Filtrazione (P ) = P = P - P

uscita idraulica cap LI

Assorbimento (π ) = P = P + π

ingresso colloido-osmotica uscita cap

∆ ∆

Pressione netta = P + P = P + π

idraulica colloido-osmotica uscita ingresso

All’estremità arteriosa P è più grande di π quindi la pressione netta di

uscita ingresso

filtrazione è 7mmHg

All’estremità venosa invece il π è maggiore della P quindi la pressione

ingresso uscita

netta è di 10mmHg e questo favorisce l’assorbimento.

Quindi all’estremità arteriosa si verifica una filtrazione netta mentre

all’estremità venosa un riassorbimento netto.Se il punto in cui la filtrazione

uguaglia il riassorbimento si trovasse a metà del capillare,non ci sarebbe alcun

movimento netto di liquido perché tutto il volume filtrato all’estremità arteriosa

sarebbe riassorbito all’estremità venosa.

La filtrazione invece generalmente è maggiore dell’assorbimento.

I vasi del sistema linfatico interagiscono con altri tre sistemi fisiologici:il

cardiovascolare,il digerente e il sistema immunitario.Le funzioni del sistema

linfatico comprendono:

Il ritorno dei liquidi e delle proteine filtrate dai capillari all’apparato

1. circolatorio;

Il trasporto di grassi assorbiti dall’intestino tenue nel sistema circolatorio;

2. La funzione di filtro che contribuisce a catturare e distruggere agenti

3. patogeni.

Il sistema linfatico permette il movimento unidirezionale del liquido interstiziale

dai tessuti alla circolazione.Il fondo cieco dei vasi linfatici (capillari linfatici) si

trova molto vicino a tutti i capillari sanguigni.I vasi linfatici più piccoli sono

composti da un singolo strato di endotelio piatto che è ancora più sottile

dell’endotelio capillare.

Le pareti dei vasi linfatici sono ancorate al tessuto connettivo circostante da

fibre che mantengono aperti questi vasi sottili.Ampie aperture tra le cellule

permettono ai liquidi,alle proteine interstiziali e al materiale particolato,come i

batteri,di essere trasportati all’interno dei vasi linfatici attraverso un flusso di

massa.Quando si trova all’interno dei vasi linfatici,questo liquido chiaro è

chiamato Linfa.I vasi linfatici nei tessuti confluiscono con altri in vasi linfatici

che progressivamente aumentano di dimensione.Questi vasi sono dotati di un

sistema di valore semilunari,simili a quelle presenti nella circolazione venosa.

I vasi linfatici di maggiori dimensioni si svuotano nella circolazione venosa.A

intervalli lungo il percorso,i vasi entrano nei Linfonodi,noduli di tessuto a

forma di fagiolo con una capsula fibrosa esterna e un insieme interno di cellule

immunologicamente attive,che comprendono linfociti e macrofagi.Il sistema

linfatico non possiede una singola pompa come il cuore.

Il flusso è favorito da fibre contrattili presenti nelle cellule endoteliali,da valvole

unidirezionali e da compressioni esterne esercitate della muscolatura

scheletrica.

Un arto immobilizzato spesso si gonfia per l’accumulo di liquido nello spazio

interstiziale,una condizione nota come Edema.

Il corpo deve mantenere una bassa concentrazione di proteine nel liquido

interstiziale perché la pressione colloido-osmotica è l’unica forza in grado di

contrastare in modo significativo la

pressione idraulica capillare.Se le proteine si spostano dal plasma al liquido

interstiziale il gradiente osmotico che si oppone alla filtrazione diminuisce e

con una minore opposizione alla pressione idraulica capillare,ulteriore liquido

esce nello spazio interstiziale.

L’infiammazione è l’esempio di una situazione nella quale l’equilibrio delle

pressioni colloido-osmotica e idraulica è alterato.Il rilascio di istamina nella

risposta infiammatoria rende le pareti capillari più permeabili e permette alle

proteine plasmatiche di uscire nel liquido interstiziale.

L’edema è un segno che il normale scambio tra sistema circolatorio e linfatico è

alterato.L’edema deriva da una delle seguenti cause:

Drenaggio inadeguato della linfa;

• Filtrazione capillare che supera considerevolmente il riassorbimento.

Un drenaggio linfatico inadeguato si verifica per l’ostruzione del sistema

linfatico,in particolare a livello dei linfonodi.

I fattori che alterano il normale equilibrio tra filtrazione e riassorbimento

capillare comprende:

Aumento nella pressione idraulica capillare,la pressione idraulica

1. aumentata è indice di un’elevata pressione venosa;

Una diminuzione nella concentrazione delle proteine plasmatiche;

2. Un aumento delle proteine interstiziali.

3.

Il sistema nervoso centrale coordina il controllo riflesso della pressione

arteriosa.I principali centri di integrazione si trovano nel bulbo.

La funzione principale dei centri di controllo cardiovascolare è il mantenimento

di un flusso sanguigno adeguato al cervello e cuore.

Meccanocettori sensibili allo stiramento noti come Barocettori,sono

localizzati nelle pareti delle arterie carotidi e dell’aorta dove possono

monitorare la pressione del sangue che fluisce al cervello (barocettori

carotidei) e al corpo (barocettori aortici).

Questi due tipi di barocettori sono recettori di stiramento tonicamente attivi

che producono continuamente potenziali d’azione anche in condizioni di

pressione arteriosa normale.

Il riflesso più importante responsabile del controllo omeostatico della pressione

arteriosa è il Riflesso Barocettivo.I potenziali d’azione dei barocettori

raggiungono il centro di controllo cardiovascolare bulbare attraverso neuroni

sensoriali.Il centro di controllo cardiovascolare integra l’informazione sensoriale

e innesca una risposta appropriata.

La risposta riflessa barocettiva produce modifiche della gittata cardiaca e della

resistenza periferica entro due battiti cardiaci dallo stimolo.

Il segnale in uscita (efferente) dal centro di controllo cardiovascolare è condotto

da neuroni sia simpatici sia parasimpatici.La resistenza periferica è sotto il

controllo tonico simpatico:l’aumento della scarica dei neuroni simpatici

determina vasocostrizione.

L’aumento dell’attività simpatica aumenta la frequenza cardiaca aumentando

la scarica del nodo SA che aumenta la forza di contrazione del

miocardio.L’aumento dell’attività parasimpatica riduce la frequenza cardiaca

ma non influenza la contrazione ventricolare.

Quando la pressione arteriosa aumenta,aumenta la frequenza di scarica dei

barocettori diretta al centro di controllo cardiovascolare bulbare che innesca

una risposta che consiste nell’aumento dell’attività parasimpatica e nella

diminuzione dell’attività simpatica,che produce riduzione della frequenza

cardiaca.Quando la frequenza cardiaca diminuisce,diminuisce anche la gittata

cardiaca. A livello vascolare la diminuzione dell’attività simpatica provoca

dilatazione delle arteriole,il che permette ad una maggiore quantità di sangue

di fluire attraverso le arterie.

La funzione cardiovascolare può essere inoltre modulata dalle informazioni

provenienti da recettori periferici diversi dai barocettori.Per esempio,i

chemocettori arteriosi attivati da bassi livelli ematici di ossigeno inducono un

aumento della gittata cardiaca.

Il centro di controllo cardiovascolare è anche in comunicazione reciproca con i

centri bulbari che controllano la respirazione.

L’integrazione della funzione tra i sitemi respiratorio e circolatorio ha un ruolo

adattativo:se infatti i tessuti richiedono una maggiore quantità di

ossigeno,questo viene fornito dal sistema cardiovascolare che lavora in tandem

con il sistema respiratorio.

La pressione arteriosa è anche soggetta a regolazione da parte dei centri

cerebrali superiori,quali ipotalamo e corteccia cerebrale.L’ipotalamo media le

risposte vascolari responsabili della regolazione della temperatura corporea e

della risposta di attacco o fuga.Le risposte apprese ed emotive possono

originare nella corteccia cerebrale ed essere espresse attraverso risposte

cardiovascolari quali l’arrossire o lo svenire.

La regolazione della pressione arteriosa è strettamente collegata alla

regolazione del bilancio idrico esercitata dai reni.Infatti alcuni ormoni secreti

dal cuore agiscono sui reni,mentre ormoni secreti dai reni agiscono sul cuore e

sul vaso sanguigno.Cuore e reni insieme svolgono un ruolo importante nel

mantenimento dell’omenostasi.

La gittata cardiaca scende da 5 L/min a 3 L/min,con conseguente riduzione

della pressione arteriosa.La diminuzione della pressione arteriosa che si verifica

quando ci alziamo in piedi è nota come Ipotensione Ortostatica che attiva il

riflesso barocettivo: i barocettori carotidei e aortici rispondono alla caduta della

pressione arteriosa diminuendo la loro frequenza di scarica aumentando la

attività di scarica.

La combinazione dell’aumento della gittata cardiaca e della resistenza

periferica induce un aumento della pressione arteriosa media che torna ai

valori normali entro due battiti cardiaci.

Il riflesso barocettivo non è sempre efficace.Per esempio,durante un

prolungato periodo di permanenza a letto o in condizioni di assenza di gravità,il

sangue dagli arti inferiori è distribuito uniformemente nel corpo piuttosto che

accumularsi negli arti inferiori.Questa distribuzione uniforme aumenta la

pressione arteriosa,attivando i reni ad espellere ciò che è percepito come

liquido in eccesso.Nel giro di 3 giorni l’espulsione di acqua porta ad un

decremento del 12% nel volume sanguigno.Quando poi il soggetto si alza dal

letto oppure torna sulla terra,la forza di gravità provoca di nuovo l’accumulo

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
199 pagine
8 download
SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/02 Fisiologia veterinaria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Francy_lup di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia animale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Marino Maria.