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1) SUCCESSIONE DI FUNZIONE
- CONVERGENZA PUNTUALE
Data la successione di funzioni fm(x).
Sia x ∈ [0;+∞[
- x = 0
- x > 0
La funzione limite è:
f(x) = 0 x ∈ [0;+∞[
- CONVERGENZA UNIFORME
- Consideriamo la quantità:
|fm(x) - f(x)| = ...
- Dobbiamo determinare l’estremo superiore.
sup |fm(x) - f(x)|
x ∈ [0;+∞[
- Verifichiamo che essa sia derivabile.
- Vediamo se esistono massimo assoluto, derivando.
fm(x) e trovando i valori per cui si annulla.
- Sostituire il valore Xmax nelle fm(x).
- Facciamo il limite:
lim sup |fm(x) - f(x)| = lim fm(Xmax) ≠ 0
m→+∞ m→+∞
ESERCIZIO - ESEMPIO
fm(x) = mx+1 x ∈ [0;+∞[
m x2+1
- convergenza puntuale
per x = 0 fm(0) = 1
per x > 0 lim mx+1 = 1
m→+∞ m x2+1
La funzione limite è:
f(x) = 1 ∀ x∈[0,+∞)
Convergenza uniforme
sup[0;+∞)|fn(x) - f(x)| = sup[0;+∞) mx+1/mx2+1 - 1 = sup[0;+∞) mx(x-1)/mx2+1
Studiamo il segno della derivata
gm(x) = m-2mx/mx2+1 = 1-2x/2x
N>0 1-2x>0 x≤1/2
D>0 2x>0 x>0
x=1/2 max assoluto
sup[0;+∞) mx(x-1)/ (mx2+1) = gm(1/2) = m⋅1/2⋅(1-1/2)/m/4+1 = m/4/m+1/4 = m/m+4
limn→+∞ sup[0;+∞)|fn(x) - f(x)| = limn→+∞ m/m+4 = 1 ≠ 0
Si ha che la successione fn(x) non converge uniform!
3) FUNZIONI IMPLICITE
del
TEOREMA DINI
Sia A aperto di R2 sia g: A→R una funzione C1(A), cioè derivabile con continuità su A. Consideriamo un punto (x0, y0)∈(A), e supponiamo che gy(x0, y0)≠0
Allora, esistono due intervalli reali I, J tali che contengono rispettivamente x0, y0 ed esiste un'unica funzione y(x): I ⟶ J y(x)∈C1(I) tale che risulti y(x0) = y0,y'(x0)=-(gx (x0, y0)/gy(x0, y0)) e tale che ∀x∈I, ∀y∈J risulti: g(x,y) = 0 (⇔) y = y(x).
Significa:
Una curva definita in modo implicito, ossia tramite un luogo di zeri g(x,y)=0, ammette localmente una rappresentazione esplicita (cioè come funzione y=f(x)).
ESERCIZIO - ESEMPIO
testo
Sia f(x,y) = y5 - x6 Dire se in un intorno del punto (1, 1) la curva f(x,y) = 0 può essere descritta come grafico di funzione f(y)=f(x). In caso affermativo calcolate y(1) e y'(1), calcolare la retta tangente a y=f(x) in (1,1).
- Verificare che soddisfa Dini: gy(1, 1)=0 gy'(1, 1)=5≠0
- Calcolare la derivata prima: y'(1)= -(5/6)
- La derivata seconda la calcoliamo, osservando
2) MAX E MIN 2 VARIABILI
D ⊂ ℝ2 è un insieme compatto.
- Le teoreme di Weierstrass garantisce l'esistenza di estremanti assoluti se f è continua.
- Si lavora sull'interno di D (Int(D) = D ∂D), vale a dire: non D senza la frontiera ∂D.
- Si utilizza il metodo della Hessiana.
- Comportamento alla frontiera, cioè vedere il comportamento della funzione su ∂D: nel 99% ∂D è una curva nel piano e rettangolare, salvo un insieme di curve
- C1 = C1(u) (u ∈ I1)
- ...
- Cm = Cm(u) (u ∈ Im)
- Ricaviamo una parametrizzazione per ciascuna di tali curve:
- Ci: y = gi(x) con x ∈ Ii ⊂ ℝ
e restringiamo la funzione z = f(x, y) su ciascuna di tali curve.
z = f(x, gi(x)) : I → ℝ
In questo modo otteniamo le funzioni di una sola variabile, una per ciascuna delle funzioni che definiscono la frontiera di D.
- Studiamo i MAX e i MIN di ognuna delle m funzioni ristrette f(x, gi(x)). Prendiamo uno e chiamiamolo x0. Ricaviamo la corrispondente ordinata y e poi facciamo valutazioni delle funzioni di parametrizzazione.
y0 = gi(x0)
I "candidati" punti di massimo e minimo per la funzione a 2 variabili: z = f(x, y) saranno proprio i punti (x0, y0). Avremo, così:
- i punti calcolati
- i candidati punti calcolati poco fa
Valutiamo z = f(x, y) in corrispondenza dei punti (xi, yi) trovati nei due metodi.
- Al valore maggiore di f → MAX ASS.
- Al valore minore di f → MIN ASS.
le vincolo è ... insieme chiuso e limitato che rappresenta ...ellisse (x, y) con centro (0, 0) la disequazione rappresenta ...ellisse e la sua parte interna. Inoltre, la funzione è continua in esse per il T.di Weierstass ci ... estremi, quindi il max e i min assoluti.
- troviamo gli estremi liberi nella parte interna.
Int(V) = {(x, y) ∈ R2: x2 + 2y2 − 1 ≤ 0}
con il metodo gradiente
f'x(x, y) = 0 ⟺ < x = 0 f'y(x, y) = 0 y = 0soluzione (0,0)
L’Hessiana valutata.
Hf(0,0) = | 0 1 | = -1 perciò (0,0) → PUNTO DI | 1 0 | SELLA- Sulla frontiera
Frontiera (V) = {(x, y): x2 + 2y2 = 0} e costruisco la Lagrangiana
L(x,y, λ) = x - y - λ(x2 + 2y2 − 1)
I sistemi sono:
L'x(x, y, λ) = 0 ⟺ { y - 2xλ = 0 L'y(x, y, λ) = 0 x - 4yλ = 0 L'λ(x, y, λ) = 0 x2 + 2y2 - 1 = 0soluzioni:
M1 = ( -1, -1 ) M2 = ( -1, -1 ) √2 2√2 √2 2√2 M3 = ( 1, 1 ) M4 = ( 1, 1 ) √2 2√2 √2 2√2- Scegliamo lo componente λ
È fondamentale saper interpretare geometricamente il vincolo.
CONDIZIONE SUFFICIENTE PER LA DIFFERENZIABILITÀ
TEOREMA DEL DIFFERENZIALE TOTALE
Se abbiamo una funzione f(x,y) definita in un intorno aperto A ⊂ R², e essa ammette derivate parziali prime intorno di (x₀,y₀) contenuto in A, che sono continue nel punto (x₀,y₀), allora f(x,y) è differenziabile in (x₀,y₀).
(Vale per funzioni “normali”).
ESEMPIO
f(x,y) = x² sen(y) in (0,0).
- Derivate prime parziali:
- fₓ(x,y) = 2x sen(y)
- fᵧ(x,y) = x² cos(y)
- Entrambe sono continue in (0,0); quindi per il t. del differenziale totale, la f(x,y) è differenziabile nel punto (0,0).
SIGNIFICATO GEOMETRICO DELLA DIFFERENZIABILITÀ
Ricordiamo che:
hₓ = x - x₀ k = y - y₀
⟹ f(x,y) = f(x₀,y₀) + fₓ(x₀,y₀)(x-x₀) + fᵧ(x₀,y₀)(y-y₀) + o(√(x-x₀)² + (y-y₀)²)
L’equazione:
z = f(x₀,y₀) + fₓ(x₀,y₀)(x-x₀) + fᵧ(x₀,y₀)(y-y₀)
definisce il piano tangente al grafico della funzione di f(x,y) nel punto (x₀,y₀).
ESEMPIO
l(x,y) = x² + y² le cui derivate parziali sono:
- fₓ(x,y) = 2x
- fᵧ(x,y) = 2y
L’eq. del piano tangente nel punto (0,1,1) è:
z = f(0,1) + fₓ(0,1)(x-0) + fᵧ(0,1)(y-1)
e sostituendo i numeri:
z = 1 + 2y - 2 ⟹ z = 2y - 1