Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 43
Contattologia Pag. 1 Contattologia Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Contattologia Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Contattologia Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Contattologia Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Contattologia Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Contattologia Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Contattologia Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Contattologia Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Contattologia Pag. 41
1 su 43
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Test qualitativi

Ora vedremo i test qualitativi. Il test più importante è il BI.U.TI. Questo va a misurare il tempo di rottura, va a misurare quanto la lacrima rimane ferma sull'occhio. Si esegue sempre con la fluorescina. Vedo il film lacrimale colorato. Vediamo senza battito di palpebre la minima rottura del film lacrimale con l'assenza di colore, andiamo ad evidenziare le rotture. Lo ripetiamo più volte allo stesso soggetto poiché il film lacrimale non si deve rompere sempre allo stesso posto. Poiché significherebbe che in quella zona della cornea possa esserci qualcosa, e poi ciò non è di nostra competenza scoprire di cosa si tratti. Il B.U.T ha valore soltanto nel momento in cui lo associamo con l'ammiccamento. La frequenza di ammiccamento! Ogni volta che ammicco vado a distribuire un nuovo strato di film lacrimale. Noi andiamo sempre alla ricerca di test meno invasivi perché ogni stimolo che vediamo ci

puoi notare che l'immagine diventa distorta. Questo indica che il film lacrimale si è rotto. L'utilizzo di strumenti non invasivi come il NI.B.U. (Non-Invasive Break-Up) è importante perché non richiede l'uso di fluoresceina, ma può utilizzare qualsiasi strumento, come ad esempio un oftalmometro, che possa riflettere sulla cornea. Ad esempio, osservando le mire riflesse sull'occhio del soggetto con un oftalmometro, queste saranno perfette finché il film lacrimale sarà intatto. Nel momento in cui si rompe, le mire cambieranno forma. Ovviamente, se abbiamo una mira più grande, avremo una valutazione più ampia. I tempi di rottura cambieranno e saranno più lunghi. È importante considerare che la fonte luminosa utilizzata è anche una fonte di calore, il che porta all'evaporazione del film lacrimale. Proprio per questo motivo sono state sviluppate altre attrezzature, come ad esempio il tearscope. Questo strumento ci permette di visualizzare un'immagine del film lacrimale come se fosse "marmorea". Quando l'occhio viene illuminato da una lampada, l'immagine visualizzata attraverso il tearscope sarà perfetta. Tuttavia, quando il film lacrimale inizia a rompersi, l'immagine diventa distorta.

l'immagine diventa distorta e ci rendiamo conto che il film lacrimale si sta rompendo. Molti test noi li eseguiamo senza seguire schematicamente fase pre-applicativa e osservazione dell'occhio esterno dal test lacrimale. Il menisco lacrimale lo possiamo tranquillamente fare durante la fase pre-applicativa quando stiamo osservando se la cornea è trasparente, se ha alterazioni.... osservare in lampada a fessura stringendola fessura e abbassando la luminosità in zone strette per vedere cosa fa il film lacrimale. Il tearscope viene messo sulla lampada a fessura. Il film lacrimale poi dalle immagini date dal tearscope potrebbe essere: amaglia ed onde, a onde oppure a flangia di colore. Questo ci permette di classificare l'immagine che ci da il tearscope. È a seconda se abbiamo più o meno lipidi nel film lacrimale che abbiamo immagini differenti perché si valuta la parte interferometrica dei lipidi. Un ulteriore test è quello della linea nera.

(black line) e torniamo al discorso del menisco lacrimale nella palpebra inferiore, con la fluorescina vediamo lo strato giallo verde ma nel momento in cui l'occhio ammicca il menisco, al momento in cui si apre l'occhio si svuota perché la lacrima tende ad espandersi dal basso verso l'alto e nel momento in cui l'occhio è aperto e si è disteso il menisco lacrimale diciamo che si 'svuota' e non essendoci più acqua colorata osserveremo una linea nera, la nostra black line, quindi metto la fluorescina.. vado in lampada a fessura.. vedo l'occhio colorato.. nel momento in cui ammicca la lacrima va ad espandersi e il menisco scompare, si svuota, qui vedrò al suo posto una linea nera. Dalla regolarità di questa linea nera capisco la qualità del film lacrimale poiché nel momento in cui va via l'acqua dal menisco lacrimale resterà su quella linea che si forma parte dei lipidi e di strato mucidico. Se la linea

èperfetta vuol dire che il film lacrimale è buono. Se la linea è irregolare avremo che la saturazione del menisco sarà tale e quindi in questo caso parliamo di lacrimazione satura. Un altro test è il test del PH. È l'indice di acidità o basicità di una sostanza. La nostra lacrima ha un Ph di 7,4 ovvero il nostro Ph fisiologico, ma non sempre la lacrima ha questo Ph regolare, soprattutto in certe condizioni patologiche. La variazione del Ph della lacrima ci interessa perchè ci incide nell'applicazione della lente a contatto ed in particolare sulla stabilità in relazione al materiale che stiamo usando, specie sulla lente morbida. Se ho una lacrima con un Ph nettamente diverso da 7,4 nel momento in cui metto una lente morbida che contiene acqua ha un Ph a 7,4 nel momento in cui la inserisco nell'occhio lo scambio di acqua che avviene per riequilibrare il Ph mi va a modificare i parametri della lacrima stessa ed

eventualmente anche il potere. Per misurare il Ph il metodo più semplice è quello delle cartine di tornasole. Parliamo dei coloranti, ad esempio il rosa bengala che bisogna usarlo con molta parsimonia poiché ha la capacità di colorare tutte le cellule morte o degenerate. Bisogna stare attenti perché se abbiamo una cornea lesionata il colorante penetra e difficilmente scompare. Una zona colorata ci indica la presenza di abrasione o desquamazione. Potrebbe essere anche una zona di secchezza oculare infatti generalmente la troviamo tra le ore 5-6-7 perché è la zona dove di solito non si ammicca completamente. Questo tipo di colorazione viene graduata da 1 a 3, lieve, moderata o intensa. SLIDE 56-57-58. Oggi lo usiamo molto di meno il rosa bengala. Nel momento in cui devo usare l'anestetico il test è falso poiché se trovo del colorante e delle cellule morte sono dovute al citotossico (anestetico) o erano già morte prima?

altro colorante che utilizziamo molto più spesso è il verde dilissamina poiché prodotto sinteticamente e pur avendo caratteristiche simili al rosa bengala è indolore e non brucia perciò non abbiamo bisogno dell'anestetico. Quando voglio mettere in evidenza i vasi sanguinei metto a lampada a fessura un filtro verde in contrasto con il colore rosso, in questo caso per vedere il contrasto del colorante verde utilizzerò un filtro rosso privo. I coloranti è una metodica molto invasiva e se possiamo evitarla è sempre meglio privilegiare un test non invasivo. Un altro test particolare è il test della felcizzazione, FERNING TEST, alcuni principi che utilizziamo non sono nati per la contattologia ma per altro. Ad esempio questo test viene fatto a livello ginecologico per la misura del muco della cervice e la qualità del muco per rilevare le problematiche. Quindi su questa base sfruttiamo questo test per vedere la qualità del

film lacrimale. Osserviamo al microscopio ottico la lacrima. Lasciamo seccare la lacrima a temperatura ambiente quindi senza alterare la temperatura e una volta seccata vediamo come si è cristallizzata. L'immagine che forma sarà simile alla foglia di una pianta di felce. E da come si 'felcizza' possiamo vedere se abbiamo a che fare con una buona o cattiva felcizzazione e andiamo a fare la classificazione.

SLIDE 62

Bisogna fare attenzione al prelevare con la pipetta la lacrima a non toccare la cornea e attenzione a quando facciamo essiccare la lacrima perché se evapora troppo velocemente la felcizzazione si altera.

Le donne soffrono di più di secchezza oculare rispetto agli uomini.

Un altro test indiretto che sfrutta la velocità del movimento delle particelle all'interno del film lacrimale. Un test non invasivo che lo facciamo semplicemente osservando il movimento, la dinamica della lacrima al momento dell'ammiccamento e osserviamo in lampada.

afessura la parte precorneale, il film lacrimale. Vediamo le particelle muoversi e ci rendiamo conto che la viscosità del film lacrimale influenza la velocità delle particelle più dense all'interno di esso. Se il film lacrimale è più acquoso le particelle avranno una dinamica più veloce, al contrario se il film lacrimale è più denso. Avrò anche una differenza tra le particelle più esterne o più interne. Le particelle esterne hanno un movimento ascensionale, dal basso verso l'alto, mentre le particelle interne hanno un movimento discensionale, dall'alto verso il basso. Più sarà denso il film lacrimale e più sarà lento il movimento ascensionale, mentre con meno densità vedo un movimento più veloce delle particelle interne, discensionale.

LEZIONE 15.11.18 CONTATTOLOGIA

Abbiamo visto i test per valutare sia la qualità che quantità del film lacrimale. Avevamo visto

Il test della dinamica lacrimale consiste nell'osservare il film lacrimale in lampada a fessura e le particelle al suo interno. Quei corpuscoli all'interno del film lacrimale più densi hanno un movimento e dal loro movimento possiamo risalire alla qualità della viscosità del film lacrimale. Le particelle che si trovano più vicino alla cornea sono più interne, mentre ci sono delle particelle più superficiali. La viscosità del film lacrimale incide sulla velocità di queste particelle. Le particelle esterne hanno un movimento ascendente, dal basso verso l'alto. Le particelle interne invece hanno un movimento discendente. Più è denso il film lacrimale, più avremo un movimento lento nel movimento di risalita delle particelle. Uno strato più acquoso, invece, ci darà un movimento più veloce delle particelle interne. Il film lacrimale è diviso in 3 parti, la parte

delle mucine dove si addensa sulla superficie corneale, lo stato acquoso dove si andranno a muovere le particelle interne e lo strato lipidico dove poi si troverebbero le particelle più esterne. Quindi le particelle che stanno all'interno, nello strato acquoso, si muoveranno più velocemente perché lo strato esterno è più denso e le particelle fanno fatica quindi a muoversi verso l'alto. Parliamo della proteina lisozima. Contenuta all'interno del film lacrimale e il suo scopo è quello di uccidere i batteri che vengono a contatto con le mucose. Praticamente l'involucro del batterio viene "mangiato" dall'isozima in modo da distruggere il batterio. Comunque la concentrazione di lisozima nella lacrima ci interessa perché è collegata con la quantità di lacrima che esiste. Se prelevo la lacrima con poco lisozima vuol dire che è una lacrima proveniente da un film lacrimale scarso. Per fare questo test sfruttiamo.

La capacità della prot

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
43 pagine
SSD Scienze fisiche FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina)

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marika120495 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Contattologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof De Luca Luigi.