N
lento. lento L–
+
⊕
C C
L veloce
Nu– ⊕
+ C Nu C
L’uno del nome indica che è di primo grado, perché la velocità di reazione dipende soltanto
dalla concentrazione del reagente del primo stadio.
CH3 CH3
⊕ Cl–
C
H3 C Cl C +
H3 C CH3
CH3
CH3 CH3 CH3
⊕ ⊕ H+
C + H2 O H2 O C HO +
CH3 C CH3
H3 C CH3 CH3
CH3
Fattori che favoriscono S 1:
N
• É tipico di substrati terziari o benzilici. Più è stabile il carbocatione, più avviene
facilmente il meccanismo SN1. Non avviene affatto nel caso di carbocationi primari;
45
• L’uso di solventi polari ad elevata costante dielettrica. Quando infatti si rompe il legame
–
solvatare
C-L, il solvente polare ha il compito di lo ione L , ossia tende a stabilizzarne
la carica. Allo stesso modo avviene con il carbocatione, che rimane schermato rispetto
all’altro ione.
• Il carbocatione terziario ha un maggiore ingombro sterico rispetto agli altri. Durante la
3 2
sp sp
reazione, però, il carbonio passa da , ad , riducendo in sostanza l’ingombro sterico.
É quindi sufficiente l’utilizzo di un nucleofilo debole. L’impiego, infatti, di nucleofili forti
può portare problemi.
Meccanismo S 2:
N
δ−
δ−
Nu– L–
+ C Nu +
C
L Nu C L
Fattori che favoriscono S 2:
N
• Serve necessariamente un nucleofilo forte;
• L’ingombro sterico influisce pesantemente, perché il carbonio si trova legato temporanea-
mente a cinque atomi. Per cui il substrato deve essere libero, quindi avviene facilmente
con radicali primari, pochissimo con i secondari e non avviene affatto con i terziari;
• Non c’è un intermedio da stabilizzare, ma bisogna impiegare un solvente apolare, perché
il nucleofilo altrimenti verrebbe schermato da un solvente polare e perderebbe forza. Non
si può utilizzare l’acqua;
• Gli effetti elettronici non hanno influenza, perché il carbonio dello stato di transizione non
ha carica (o meglio, eventuali effetti dei sostituenti favoriscono il distacco, ma sfavoriscono
l’attacco o viceversa).
Nel meccanismo S 2 avviene una inversione di configurazione, che si nota se il carbonio è
N
chirale. Precisamente si crea una miscela racemo, perché il nucleofilo si può attaccare da due
diverse parti, anche se viene favorito leggermente l’attacco dalla parte opposta.
Confronto:
Substrati metilici e primari:
• Danno solo S 2;
N
Substrati secondari:
• Questa situazione intermedia è più difficile da rappresentare, perché
avvengono tutti e due i processi. É possibile spingere questa reazione situazione verso
uno dei due casi limite. Predomina il SN2 con basi deboli. Se siamo in un ambiente acido
può dominare il S 1.
N
Substrati terziari:
• Danno solamente S 1.
N
Trasposizione: Quando un carbocatione secondario o primario in una catena toglie un
idrogeno al carbone terziario vicino, passandogli la carica positiva. Si forma un carbocatione
terziario, più stabile. La reazione di sostituzione prosegue, ma avviene su un carbone diverso da
quello di partenza. Descrivere una situazione intermedia a S 1 e S 2 è estremamente complesso.
N N eliminazione,
Se si somma a questo il fatto che alla sostituzione concorre la reazione di si
rende chiaro come rappresentare la situazione sia complicato. Poniamoci ora il problema della
substrato secondario
situazione intermedia a un mediamente stabile, che può dare sia S 1 e sia
N
S 2. Si può favorire uno o l’altro meccanismo in base al caso che si sta valutando.
N CH3 CH3
⊕
CH3 CH3
CH CH3 C
CH CH2 CH3
⊕
46
Nel caso di un substrato secondario, può avvenire una trasposizione che cambia il carbocatione
ad uno di grado superiore più stabile. La scelta di come si indirizza la reazione è data dal
substrato di partenza e dai prodotti voluti.
5.8 Eliminazione
Potenzialmente eliminazione e sostituzione sono sempre presenti e in competizione. Questo
fatto complica lo svolgersi di una sostituzione. L’eliminazione ha due possibili meccanismi.
Meccanismo E1: Tutto ciò che favorisce il meccanismo SN1 favorisce il meccanismo E1.
L ⊕
C + L
C
C C H
H ⊕ B–
C +
C C + BH
C
H
La base che impiego per staccare l’idrogeno deve essere forte e ingombrata, in modo che sia
sfavorito il più possibile l’attacco del nucleofilo sul carbocatione.
Meccanismo E2: Simile al meccanismo SN2, avviene un contemporaneo distacco del protone
e del gruppo nucloefilo. L’ordine di reattività dipende dalla stabilità dell’alchene che si forma,
ossia più è stabile il carbocatione, maggiormente sarà favorita la reazione.
H
L–
C C L C + + BH
C
C C L
H
Stereochimica: Solo quando il gruppo uscente e l’idrogeno che si stacca sono anti-complanari
o sin-complanari (ossia formano una conformazione antiperiplanare o sinperiplanare) avviene
la reazione, perché servono due orbitali complanari, uno vuoto e uno che pieno, che formano
poi il doppio legame.
Orientamento:
Saytzeff:
• Si forma l’alchene più ramificato, perché risulta essere l’alchene termodinamica-
mente più favorito e più stabile;
Hofmann:
• Si forma l’alchene meno ramificato, ossia su carbonio con più idrogeno. Avviene
in presenza di basi molto ingombranti, per motivi sterici. In alcune situazioni avviene
senza ricorrere a delle basi ingombranti;
Quello con più idrogeni accetta un idrogeno, il meno idrogenato perde idrogeni.
Saytzeff: Si ottiene quasi sempre una miscela di due alcheni in percentuali diverse.
Hoffman: Si verifica facilmente in una eliminazione che coinvolge cicloalcani. Non si sviluppa
totalmente, perché comunque prevale un po’ l’alchene più ramificato, essendo più stabile.
Cl
H H H CH3
Cl
H CH3 H H
47
5.8.1 Competizione tra sostituzione ed eliminazione
H3 C H3 C
S 2 NaSCH3
N
CH CH + NaBr
Br CH
S 3
CH3 OH
H3 C H3 C
H3 C
H3 C E2 NaOCH3
CH CH + NaBr + CH3 OH
Br H
CH3 OH
H3 C H3 C
−13 −10
Ka = 10 Ka = 10
OH– S–
CH3 OH CH3 SH
CH3 CH3
5.8.2 S 2 Alliliche / Benziliche
N Velocità reazione
◦
50 C
I– Cl–
−
− −Cl
CH2 CH−CH2 + CH2 CH−CH−I + 73
acetone
◦
60 C
I– Cl–
−CH2 −CH2 −Cl −CH2 −CH−I
CH3 + CH3 + 1
acetone
◦
C
60
I– Cl–
+ +
CH2 CH2 I
Cl acetone 100 000
Nel caso del benzile e dell’alchene la reazione avviene molto più velocemente perché il carbonio
2
sp π
sostituito durante la sostituzione è ibridato e il suo orbitale vuoto è parallelo agli
orbitali vuoti del benzene e dell’alchene, delocalizzandone la carica positiva, stabilizzandolo e
π
abbassando l’energia dello stato di transizione. Essendo che il benzene possiede un orbitale
delocalizzato su 6 carboni è in grado di stabilizzare meglio il carbocatione.
5.9 Proprietà fisiche alcoli O
R H O
R H
Posseggono un punto di fusione e di ebollizione simile all’acqua a causa dei legami idrogeni che
si creano, che gli conferiscono anche una grande solubilità, perché creano tali legami anche con
l’acqua. Questo però vale fino i quattro o cinque carboni, suberati i quali la catena idrofoba
influisce maggiormente e l’acool perde solubilità. A parità di carboni, la solubilità è minore se
il carbone è maggiormente ramificato. Può formare cicli da cinque o sei atomi molto stabili e
quindi favoriti nella loro formazione.
Reazioni: Sono acidi deboli, talmente tanto che persino in acqua non si comportano da acidi.
Possono dare:
1. Reazioni di salificazione ;
O−H
2. Reazioni di sostituzione nucleofila ;
C−O
3. Reazioni di eliminazione ;
C−O
4. Reazioni di ossidazione (gruppo cambia numero di ossidazione).
O−H
Acidità: R−O– Na+
R−O−H + Na + + H2
R−O– O+
R−OH + H2 O + H3
O+ H−O– O+
H + H2 O + H3
3 48
– –
RO è una base più forte di OH , a causa dell’effetto elettronrepulsore, che spinge elettroni
sull’ossigeno e lo rende leggermente più negativo. Essendo R un alcano, ha effetto +I che lo
destabilizza. L’acidità dell’alcool diminuisce con ramificazioni e catene più lunghe. In acqua si
protonarsi,
comporta come base se si aggiunge anche un acido forte, che la induce a ossia a
legarsi con il protone dell’acido forte. H
⊕
O+ CH3 + H2 O
O
−O−H
CH3 + H3 H
Sostituzione con un elettrofilo forte:
E
O B O
⊕
E+
R H + R E + BH
O
R H H3 C
H3 C H H
O+
H3 ⊕
R−O−H + C C C
C H
H
H H H
H CH3 CH3
H3 C H O+
−H3
⊕ ⊕
R H + C C R C R
O H O CH3 O C CH3
H H H H
Sostituzione elettrofilo debole:
O O
HB
B– X–
R H + R O + E−X R +
E
O −H2 O
⊕
− R+ Cl–
R H + B R H
O R−Cl
+
H
Per gli alcoli primari e secondari questa reazione non dà cloruri data la scarsa stabilità del
cloruro di
carbocatione. Necessita l’impiego di PBr o di SOCl (quest’ultimo viene chiamato
3 2
tionile). −O−H −Cl
H3 C−CH2 + SOCl2 H3 C−CH2 + SO2 + HCl
O
Cl H3 C + HCl
CH2
H3 C O
CH2 O S
H S O Cl
Cl O Cl–
−CH2 −Cl
H3 C CH3 + SO2 +
CH2 O S Cl
Cl
Saggio di Lucas: Serve a distinguere alcool primari, secondari e terziari.
ZnCl3 /HCl
H3 C CH3
CH2 CH2
CH CH
CH3 CH3
OH Cl
CH3
CH3 ZnCl3 /HCl CH3 CH CH3
H3 C C CH3
OH Cl
I due cloruri ch
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