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Autore: Sefano Naddeo
Matricola:179414
CROMATOGRAFIA IONICA
Introduzione
La cromatografia e’ una tecnica usata nell'analisi chimica per separare sostanze pure da
miscele complesse, basata sui principi dell'adsorbimento elettivo. Fu scoperta nel 1906 dal
botanico Mikhail Tswett, ma non ebbe applicazione pratica fino agli anni Trenta. Tswett
separò alcuni pigmenti delle piante versando etere di petrolio, nel quale erano state
precedentemente immerse foglie verdi, in un tubo di vetro (colonna) riempito di carbonato
di calcio. Mentre la soluzione percolava attraverso la colonna, i vari componenti si
spostavano a diverse velocità, dando luogo a un cromatogramma, ossia a una
successione di bande orizzontali di diversi colori, corrispondenti ai vari pigmenti.
La cromatografia ionica è una tecnica che permette di separare i componenti a carattere
ionico di una miscela sfruttando le diverse caratteristiche di reazione degli analiti cercati.
Una piccola quota del campione da analizzare viene trasportato tramite un eluente
attraverso degli scambiatori ionici, resine polimeriche sul cui scheletro molecolare sono
agganciati gruppi funzionali con carica elettrica, che possono scambiare reversibilmente
ioni con la soluzione della miscela in esame; nel nostro caso si è trattato di una colonna.
Al suo interno la migrazione e la separazione dei diversi componenti ionici sono dovute
alla distribuzione di ciascuno fra due fasi, mobile (in genere, una soluzione tampone) e
stazionaria (la resina a scambio ionico). Il comportamento di uno ione durante la
separazione dipende dunque dall’equilibrio che esso stabilisce con i gruppi attivi (carichi)
della resina, che prima di introdurre il campione si trovano associati a un determinato tipo
di contro ione. Ogni specie ionica esce dalla colonna in tempi noti e differenti (tempo di
ritenzione).