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2.4.1 QUALI SONO I PRINCIPALI VANTAGGI DI UN SISTEMA DI SUPPORTO ALLE
DECISIONI?
I vantaggi potenziali sono:
1. Un aumento del numero di azioni alternative considerate.
2. Una maggiore efficacia delle decisioni.
3. Un aumento della capacità di reagire in tempi rapidi a situazioni impreviste.
4. La possibilità di eseguire analisi di scenario.
5. Una maggiore affidabilità dei meccanismi di controllo.
2.5 FASI DI SVILUPPO DEI SISTEMI DI SUPPORTO ALLE DECISIONI
Le fasi di sviluppo di un sistema di supporto alle decisioni sono 4:
1. PIANIFICAZIONE. La fase di pianificazione ha il compito principale di cogliere le
esigenze e le opportunità, di tradurle in un progetto e successivamente in un sistema in grado
di operare con successo. La pianificazione inizia con uno studio di fattibilità del sistema.
2. ANALISI. In fase di analisi occorre definire in modo dettagliato le funzionalità del sistema
di supporto alle decisioni che si vuole realizzare, mediante un approfondimento delle analisi
preliminari svolte durante lo studio di fattibilità.
3. PROGETTAZIONE. In fase di progettazione viene definita l’architettura complessiva del
sistema (mediante l’identificazione delle piattaforme tecnologiche hardware, della struttura
di rete, ecc.) e vengono affrontate le scelte di make or buy circa la possibilità di affidare, del
tutto o in parte, la realizzazione del sistema di supporto alle decisioni a terzi.
4. REALIZZAZIONE. In questa fase di procede alla realizzazione operativa del sistema di
supporto alle decisioni, al suo collaudo e infine alla sua effettiva installazione.
2.5.1 QUALI SONO I PRINCIPALI MECCANISMI CHE RIDUCONO IL RISCHIO DI
INSUCCESSO DI UN SISTEMA DI SUPPORTO ALLE DECISIONI?
Tra i vari meccanismi, il più significativo si basa sull’impiego di TECNICHE DI
PROTOTIPAZIONE RAPIDA, che si basano su una semplice idea: invece di realizzare nella sua
interezza il sistema che si è progettato, si cerca di identificare una successione di sottoinsiemi che
siano autonomi ma dotati di ridotte funzionalità, e si procede gradualmente allo sviluppo dei
sottoinsiemi fino a raggiungere eventualmente lo stadio finale corrispondente al sistema di supporto
alle decisioni completo. Oltre al vantaggio derivante dal fatto che ciascuno dei sottoinsiemi viene
sviluppato più velocemente ed essere quindi disponibile con maggiore prontezza, è evidente come il
rischio di insuccesso del sistema sia ridotto. Esistono altre due metodologie di natura informatica
che possono essere utilizzate con efficacia per accelerare le fasi di realizzazione del software, ossia:
1. Le TECNICHE DI SVILUPPO AGILE;
2. Le TECNICHE DI PROGRAMMAZIONE ESTREMA. 11
2.5.2 QUALI SONO I PRINCIPALI FATTORI CRITICI CHE POSSONO DETERMINARE IL
GRADO DI SUCCESSO DI UN SISTEMA DI SUPPORTO ALLE DECISIONI?
I fattori critici che possono determinare il successo di un sistema di supporto alle decisioni sono 3:
1. INTEGRAZIONE. La progettazione e la realizzazione di un sistema di supporto alle
decisioni richiedono di armonizzare un elevato numero di metodologie, strumenti, modelli e
individui. Emerge quindi il ruolo chiave svolto da un integratore di sistema.
2. COINVOLGIMENTO. Il coinvolgimento dei decision maker e degli utilizzatori del sistema,
nel processo di sviluppo, è di fondamentale importanza per evitare che questi tendano a
respingere uno strumento che percepiscono come estraneo.
3. INCERTEZZA. È opportuno ridurre l’incertezza sull’esito del progetto mediante la
prototipazione, il collaudo del sistema nelle fasi preliminari, la facilità di utilizzo e la
realizzazione evolutiva.
3. DATA WAREHOUSING
3.1 DATA WAREHOUSE
Un DATA WAREHOUSE rappresenta un deposito di dati che risultano disponibili per sviluppare
analisi di business intelligence. Con il termine DATA WAREHOUSING viene indicato il
complesso di attività riguardanti la progettazione, la realizzazione e l’utilizzo di un data warehouse.
È possibile identificare 3 principali tipologie di dati che possono alimentare un data warehouse:
1. DATI INTERNI. I dati interni sono conservati in prevalenza nei database che costituiscono
i sistemi informativi di un’azienda, indicati anche come SISTEMI OPERAZIONALI. Essi
vengono raccolti attraverso i programmi applicativi gestionali che governano le attività
operative di un’impresa, quali l’amministrazione, la contabilità, la produzione, la logistica. Il
complesso di questi programmi viene indicato col termine ERP (Enterprise Resource
Planning).
2. DATI ESTERNI.
3. DATI PERSONALI. In molti casi i decision maker, che sviluppano analisi di business
intelligence, dispongono di informazioni e valutazioni personali conservate in database
locali sul proprio computer. Uno degli obiettivi del knowledge management è quello di
recuperare tali informazioni e integrarle ai dati di origine interna ed esterna.
3.1.1 OLAP VS OLTP
Il termine OLAP (On-Line Analytical Processing) designa un insieme di tecniche software per
l'analisi interattiva e veloce di grandi quantità di dati. Anche l’OLTP (Online Transaction
Processing) è un insieme di tecniche software utilizzate per l'analisi dei dati. La differenza tra i due
sta nel fatto che mentre le applicazioni OLTP si rivolgono ai sistemi operazionali (sistemi
informativi di base dell’azienda), le applicazioni OLAP si rivolgono alle analisi di business
intelligence e al supporto alle decisioni. Possiamo quindi ritenere che i data warehouse siano
destinati a fornire i dati in ingresso per le applicazioni OLAP. 12
3.1.2 QUALI SONO LE RAGIONI PER CUI VENGONO REALIZZATI DATA WAREHOUSE
SEPARATI DAI DATABASE CHE SOSTENGONO LE APPLICAZIONI OLTP DI UN’IMPRESA?
Vi sono 4 principali ragioni:
1. INTEGRAZIONE. Un data warehouse che integra molteplici fonti, spesso tra loro
eterogenee, rappresenta uno strumento di notevole utilità per favorire e agevolare l’accesso
alle informazioni.
2. QUALITA’. I dati trasferiti dai sistemi operazionali ai data warehouse vengono corretti in
modo da ottenere informazioni attendibili e depurate da errori, aumentando il valore e la
significatività delle analisi di business intelligence sviluppate da un data warehouse.
3. EFFICIENZA. Le interrogazioni rivolte a estrarre informazioni per le analisi di business
intelligence possono risultare molto onerose sotto il profilo delle risorse di calcolo e del
tempo di elaborazione. Quindi se esse fossero indirizzate ai sistemi operazionali
rischierebbero di compromettere l’efficienza degli applicativi gestionali.
4. ESTENSIONE. I dati presenti nei sistemi operazionali relativi a periodi passati, necessari
per le analisi di business intelligence, vengono periodicamente rimossi dai sistemi OLTP. I
data warehouse, invece, li mantengono in memoria.
3.1.3 CARATTERISTICHE DEI DATI CONTENUTI IN UN DATA WAREHOUSE
Si può definire un data warehouse come un insieme di dati a supporto dei processi decisionali e
delle analisi di business intelligence che presentano 6 principali caratteristiche:
1. ORIENTATI ALLE ENTITA’. I dati presenti in un data warehouse sono incentrati sulle
principali entità di interesse per le analisi (prodotti, clienti, ecc), il che consente di valutare
più facilmente le prestazioni aziendali e le possibili cause di eventuali inefficienze.
2. INTEGRATI. I dati provenienti dalle diverse fonti vengono integrati e omogeneizzati
attraverso il loro inserimento in un data warehouse.
3. TEMPIFICATI. Tutti i dati inseriti in un data warehouse si accompagnano a un’etichetta
temporale che ne identifica il periodo di riferimento. In questo modo le applicazioni di
supporto alle decisioni possono sviluppare analisi di tendenza temporale.
4. PERSISTENTI. Una volta inseriti in un data warehouse, i dati non vengono di norma
modificati.
5. CONSOLIDATI. Spesso alcuni dati presenti nei data warehouse vengono ottenuti come
somme parziali di dati elementari presenti nei sistemi operazionali di origine. Questo
permette di ridurre lo spazio necessario di archiviazione dei dati nel data warehouse e di
rendere più agevole l’analisi di business intelligence.
6. DENORMALIZZATI. I dati presenti nel data warehouse non sono strutturati in forma
normale ma possono invece prevedere ridondanze per consentire tempi di risposta più rapidi.
v N.B. Cosa si intende per DATI ATOMICI?
La granularità rappresenta il massimo livello di dettaglio espresso dai dati primari presenti in un
data warehouse, che vengono indicati come dati atomici.
3.1.4 PRINCIPALI DIFFERENZE TRA SISTEMI OLTP E SISTEMI OLAP
1. ATTUALITA’. Dati correnti (OLTP) vs dati storicizzati (OLAP). 13
2. FLESSIBILITA’. Bassa (OLTP) vs alta (OLAP).
3. FUNZIONALITA’. Operative (OLTP) vs analitiche (OLAP).
4. IMPIEGO. Transazioni (OLTP) vs interrogazioni complesse (OLAP).
5. DIMENSIONE TEMPO. Implicita e attuale (OLTP) vs esplicita (OLAP).
6. AGGIORNAMENTO. Continuo e irregolare (OLTP) vs periodo e regolare (OLAP).
7. VOLATILITA’. Dati dinamici (OLTP) vs dati statici (OLAP).
8. ATTIVITA’. Ripetitive (OLTP) vs non prevedibili (OLAP).
3.1.5 DATA MART
Un DATA MART è un sistema che raccoglie tutti i dati, richiesti da una specifica funzione
aziendale, rivolti alle analisi di business intelligence e agli applicativi di supporto alle decisioni
utilizzati dalla funzione stessa. Si può considerare quindi un data mart come un data warehouse
funzionale, di dimensioni più contenute e di natura più specifica rispetto al data warehouse
aziendale.
3.1.6 INCONVENIENTI E RIMEDI RELATIVI ALL’INTEGRITA’ DEI DATI
Esistono 3 tipi di inconvenienti:
1. DATI NON CORRETTI. Questo inconveniente può dipendere da 3 cause:
a. Dati raccolti senza adeguata cura;
b. Dati inseriti in modo errato;
c. Dati modificati in modo incontrollato.
I possibili rimedi sono anch’essi 3:
a. Controllo sistematico dei dati in ingresso