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Le caratteristiche dei mitocondri

N.B I MITOCONDRI SI DIVERSIFICANO IN BASE ALLE RICHIESTE ENERGETICHE DELLA CELLULA:

  • Classico mitocondrio a forma bastoncellare: produce energia
  • Mitocondrio tubulare (con creste che formano tubuli): produce calore → esempio: nel tessuto adiposo che serve per riscaldare i neonati o gli animali che vanno in letargo, detto tessuto bruno. Invece di produrre energia, produce calore.

Configurazioni classiche:

  • Condensata: in cui creste sono addossate l'una all'altra → mito di una cellula che ha estremo bisogno di energia.
  • Ortodossa: in cui creste sono poco organizzate → mito di una cellula che ha bassa richiesta energetica.

FISSIONE E FUSIONE

I mitocondri si possono dividere e si possono fondere per formare un mitocondrio più grande.

Fissione

Il mitocondrio si divide, il dpr1 forma un anello contrattile che stringe il mitocondrio alla metà, lo divide per scissione in due mitocondri.

Fusione

Due mitocondri si fondono per formarne uno più grande (per

soddisfa le richieste metaboliche producendo ATP. Questo processo avviene grazie a delle proteine chiamate mitofusina 1 e 2. MITOGENESI 1- Teoria endosimbiotica: i mitocondri originariamente erano batteri che sono stati endocitati e hanno trovato uno spazio dove vivere. Questo rapporto di simbiosi prevede che la cellula fornisca glucosio al mitocondrio e in cambio il mitocondrio restituisca energia sotto forma di ATP. 2. DNA mitocondriale: il DNA dei mitocondri è circolare, simile a quello dei batteri. Questa molecola è chiusa e più facile da leggere. A differenza del DNA nucleare, il DNA mitocondriale non ha istoni, il che lo rende meno protetto e più sensibile alle mutazioni. I mitocondri hanno gli stessi ribosomi delle cellule batteriche, il che suggerisce che i mitocondri siano antiche cellule batteriche che sono state inglobate. Il DNA mitocondriale circolare contiene pochi geni per la sintesi proteica, poiché nel corso dell'evoluzione molti dei suoi geni sono stati trasferiti al nucleo della cellula. Nei mitocondri sono rimasti solo pochi geni. FUNZIONE: 1- METABOLISMO ENERGETICO: il mitocondrio brucia il glucosio per produrre ATP. Da una singola molecola di glucosio, il mitocondrio produce molte molecole di ATP, che è la principale fonte di energia per la cellula.

produce 32 molecole di ATP.

Sintesi del procedimento:

Il glucosio tramite glicolisi viene trasformato in piruvato nel citoplasma, così potrà passare la membrana esterna del mitocondrio. Il piruvato viene poi trasformato in Acetil CoA che viene catapultato nella matrice mitocondriale. Inizia poi il ciclo dell'acido citrico, dove vengono prodotte 2 molecole di ATP e l'Acetil CoA viene trasformato in elettroni che verranno trasportate da due molecole, NAD e FADH. Parte il trasporto degli elettroni dove 4 complessi li riceveranno, chiamati citocromi. Questi 4 complessi si attivano al passaggio degli elettroni e pompano ioni H+ dalla matrice mitocondriale allo spazio intermembrana. Gli ioni H+ rientrano nella matrice mitocondriale grazie al quarto complesso, l'ATP sintasi che attraverso questo gradiente di ioni H+ produce ATP → meccanismo chemiosmotico.

ALTRE FUNZIONI:

2- omeostasi del calcio

3- sintesi del colesterolo → dall'Acetil CoA è generato

colesterolo4- sintesi di ormoni steroidei → dai mitocondri tubulari

5- sintesi gruppo eme → serve all’emoglobina per legare l’ossigeno

6- produzione di calore → mitocondri tubulari nei tessuti adiposi: proteinatermogenina, al posto dell’ATP sintasi, prende gli ioni H+ e li riporta nellamatrice mitocondriale sfruttando il gradiente per produrre calore. 397- apoptosi → coinvolti fattori del mitocondrio. Segnali: rottura delmitocondrio, la cellula perde cosi la sua batteria energetica e si attival’apoptosi. All’interno del citoplasma ci sono delle proteine, caspasi,effettrici della morte di una cellula.

DISTRIBUZIONE DEI MITOCONDRI

I mitocondri sono agganciati ai microtubuli e all’actina, così da potersispostare velocememente dove sono richiesti (dove c’è richiestaenergetica).

Cellule con pochi mitocondri:

- Fibre muscolari scheletriche di tipo II → fibre bianche. Esse lavorano inanaerobiosi, quindi recuperano

energia dalla glicolisi e non dai mitocondri(poiché non c'è ossigeno)- Epitelio della pelle → cellule della superficie non si dividono più, muoiono quindi non necessitano di mitocondri.- Neutrofili → in anaerobiosi e quindi glicolisi per sintesi di energia.Cellule con tanti mitocondri:- Epatociti- Fibre muscolo cardiaco → richiesta molta ATP- Fibre muscolo scheletrico → fibre rosse, hanno elevata richiesta energetica- Cellule cigliate → sono sulla membrana plasmatica e movimentano il materiale che si trova lì, come il muco nell'albero respiratorio e quindi è richiesta tanta energia per muovere le ciglia.- Neuroni pre - sinaptici → mediante esocitosi rilasciano il messaggio (neurotrasmettitore), forte richiesta energetica.- Coni e bastoncelli → cellule sensibili della retina che percepiscono i fotoni della luce, e trasmettono il segnale dal nervo ottico al cervello. Richiesta di tanti mitocondri.- Coda deglisuo trasporto verso il reticolo endoplasmatico per la sintesi proteica, il movimento dei cromosomi durante la divisione cellulare4. Un sistema di ancoraggio per i recettori di membrana e le proteine di adesione cellulare5. Un ruolo nella contrazione muscolare6. Un ruolo nella formazione dei flagelli e dei ciglia7. Un ruolo nella divisione cellulare8. Un ruolo nella migrazione cellulare9. Un ruolo nella forma e nella struttura delle cellule10. Un ruolo nella comunicazione cellulare11. Un ruolo nella risposta agli stimoli esterni12. Un ruolo nella regolazione del metabolismo cellulare13. Un ruolo nella regolazione del ciclo cellulare14. Un ruolo nella regolazione della differenziazione cellulare15. Un ruolo nella regolazione della morte cellulare

movimento di trasportatori di membrana dal RE al Golgi, il trasporto di vescicole contenenti neurotrasmettitori lungo l'assone di una cellula nervosa.

Contrattilità e motilità.

Componente necessario per la divisione cellulare. Gli elementi del citoscheletro formano l'apparato responsabile della divisione dei cromosomi durante la mitosi e la meiosi, e della suddivisione della madre in due cellule figlie durante la citodieresi.

COMPONENTI CITOSCHELETRO:

  1. Microtubuli → facili da disassemblare
  2. Filamenti di Actina → meno facili
  3. Filamenti intermedi → difficili

Fatti da componenti proteiche

MICROFILAMENTI O FILAMENTI DI ACTINA

Sono diffusi in tutta la cellula e molto abbondanti.

Sono ubiquitari e multifunzionali.

Fatti da subunità globulari della proteina actina, monomeri di actina: GActina che si uniscono a formare il polimero: filamento.

Questi filamenti sono organizzati in reti di filamenti, accoppiati e non isolati → si trovano

solitamente sotto la membrana plasmatica, per formare la CORTEX CELLULARE. Funzioni:
  1. Durante la citodieresi: i filamenti formano un anello contrattile che divide la cellula.
  2. Formano delle estroflessioni per aumentare la superficie di assorbimento della membrana plasmatica → come i microvilli dell'intestino, i filamenti di actina aumentano la superficie della cellula dell'intestino.
  3. Formano il sarcomero: responsabile della contrazione delle cellule muscolari.
La MIOSINA: È il motore molecolare dei filamenti di actina (come dineina e chinesina per i microtubuli) La testa della miosina contiene un sito che si lega ad un filamento di actina e un sito che lega ed idrolizza ATP per fornire energia al motore miosinico.
FILAMENTI INTERMEDI Sono lunghi cordoni resistenti. Si trovano ancorati nei punti di giunzione tra due cellule, il desmosoma, è l'impalcatura che collega il citoscheletro di una cellula a quello della cellula vicina. Il filamento è

formato da proteine super avvolte assemblate → queste proteine maturano sui ribosomi e vengono assemblate direttamente nel citoplasma senza passare dal RER e dal Golgi.

Funzione: Prettamente strutturale, di sostegno meccanico e resistenza trazionale; provvedono alla resistenza meccanica delle cellule soggette a stress fisici, inclusi i neuroni, le cellule muscolari e le cellule epiteliali che rivestono le cavità corporee. Se non ci fossero i f. intermedi le cellule sottoposte a trazione si spaccherebbero e si staccherebbero.

Classi di filamenti intermedi (proteine)

  1. I classe → Cheratine acide
  2. II classe → Cheratine basiche
  3. III classe → Vimentina, Dismesina
  4. IV classe → proteine dei neurofilamenti
  5. V classe → lamine nucleari

1- Cheratine: sono la famiglia di filamenti intermedi più diffusa, che si trovano negli epiteli.

- Desmosomi: punti di ancoraggio dei filamenti intermedi.

- Emidesmosomi: patologia in cui i filamenti intermedi si ancorano agli Epidermolisi

bollosaemidesmosomi → ( bambini di vetro , la pelle sistacca) 422- Neurofilamenti: tipici delle cellule nervose, che per mettono al neuronedi assumere la forma che lo caratterizza.Sclerosi laterale amneotroficaPatologia neurofilamenti →

● MICROTUBULI

Sono lunghi tubi cavi che si allungano e si accorciano facilmente.

La parete di un microtubulo è formata da proteine globulari disposte in filalongitudinali, dette protofilamenti.

Ogni protofilamento è costituito da blocchi dimerici, formati da unaα βsubunità di Tubulina e Tubulina . α β

Formati da due proteine globulari: - Tubulina e Tubulina

Ha due estremità: α1- Estremità meno: dove si accorcia il microtubulo e dove c’è laTubulina β4- Estremità più: dove si allunga il microtubulo e dove c’è la Tubulina

I microtubuli sono rigidi e resistono a forze di compressione.

Il ruolo dei microtubuli appare evidente in estroflessioni

  • MAP motrici: sono coinvolte nel movimento dei microtubuli e nel trasporto di vescicole e organelli all'interno della cellula.
  • MAP strutturali: forniscono supporto strutturale ai microtubuli e contribuiscono al mantenimento della forma cellulare.
  • MAP regolatorie: regolano l'assemblaggio e la disassemblaggio dei microtubuli, controllando così la dinamica dei microtubuli all'interno della cellula.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
66 pagine
1 download
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AnnaLoffi98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di istologia, embriologia ed anatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Ranzato Elia.