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Biologia applicata - Associazione e Distanze geniche Pag. 1
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Estratto del documento

Nelle linee pure che lui aveva preso le piante avevano tutti e due i caratteri del

seme verde (giallo), (avendo lo stesso allele vengono chiamate omozigoti), ma

le piante della prima generazione filiale sono differenti, sono dette eterozigoti,

perché presentano un allele per il colore giallo e un allele per il colore verde.

Lui non sapeva spiegarsi il perché, ma in tutti i casi simili uno dei due caratteri

risultava dominante rispetto all’altro, mentre l’altro era considerato recessivo.

Mendel osservò che, nella F2, il carattere recessivo che sembrava scomparso

nella F1, ricompare in 1/4 degli individui della F2 che presentano fenotipo

recessivo, mentre i restanti 3/4 presentavano fenotipo (l’aspetto esterno

determinato dagli alleli del genotipo [l’insieme di tutti i caratteri genetici])

dominante.

Un buon modello deve permettere di fare delle previsioni!

Mendel allora fecondò una pianta della F1 con una pianta a semi verdi (due

soggetti diversi, su cui fare delle previsioni), Mendel si aspettò una

probabilità del 50% che si presentino semi verdi o semi gialli, infatti ottenne

circa 2000 semi verdi e circa 2200 semi gialli. La stessa probabilità la

ottenne anche studiando l’incrocio con le piante che presentano gli altri

caratteri.

Questo gli permise di formulare la Prima Legge di Mendel, o Principio della

Segregazione:

“I due membri di una coppia di geni (alleli) segregano (cioè si separano)

durante la formazione dei gameti”

Mendel non si accontenta qui, incrociò anche due linee pure che differiscono

per due caratteri nello stesso momento (semi gialli e lisci / semi verdi e rugosi).

L’incrocio dà delle piante eterozigoti per entrambi i caratteri nella prima

generazione filiale. Mendel sapeva cosa aspettarsi conoscendo la dominanza

del giallo sul verde e del liscio sul rugoso.

Mendel prosegue incrociando la pianta eterozigote della F1 con piante

omozigoti recessive per i geni, ottiene come risultato tutti e quattro i fenotipi

possibili nelle stesse proporzioni, perché nell’eterozigote originale quando si

formano i gameti, essendo ciascuno di questi geni su un cromosoma diverso, i

genotipi che si creano sono quattro. Ottenendo così caratteri che non erano

presenti nella generazione parentale (gialli e rugosi / verdi e lisci) secondo le

proporzioni 9:3:3:1 su 16 zigoti ottenuti dall’incrocio.

Questo esperimento gli permette di apportare le osservazioni citate sopra,

permettendogli cosi di enunciare la Seconda Legge di Mendel (o Principio

dell’Assortimento Indipendente):

“I geni che controllano caratteri diversi si distribuiscono nei gameti in modo

indipendente gli uni dagli altri”.

Mendel definisce le leggi dell’ereditarietà e le collega al processo di

 produzione dei gameti (si sapeva che esistevano, ma non si sapeva come

si riproducevano o dove fossero situati i geni).

Per 30 anni Mendel non è stato minimamente considerato fino a che , 35 anni

dopo, nel 1900, tre ricercatori (De Vries, Correns e Tschermak) che non

poterono ignorare il lavoro di Mendel, e loro dovettero citarlo per forza nella

pubblicazione del loro articolo “The Birth of Genetics” spiegando esattamente

tutto quello che Mendel fece. Nel frattempo si erano capite più cose rispetto ai

cromosomi, alla produzione dei gameti, e le nuove scoperte davano credito a

quello che Mendel aveva già scoperto 35 anni prima. Quindi si cominciò a

pensare che i geni si trovassero sui cromosomi, ma ci vollero altri 50 anni prima

di dimostrare che l’informazione genetica è digitale e scritta nel DNA.

Però cominciarono a presentarsi eccezioni, e in alcuni esperimenti del 1950 si

accorsero di altri aspetti. (ad esempio cosa succede quando due caratteri si

presentano sullo stesso cromosoma? Mendel aveva preso, quasi per caso,

piante che presentavano diversi caratteri singoli e che si trovavano su

cromosomi diversi).

Attorno al 1910 circa ci furono degli autori che cominciarono ad avere risultati

un po’ diversi da quelli espressi da Mendel; furono presi in considerazione da

Bateson alcuni caratteri riguardanti il colore del fiore e le caratteristiche del

polline. Osserv Attesi

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Publisher
A.A. 2012-2013
4 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/13 Biologia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Latim di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Clivio Alberto.