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Domanda Aggregata (ambito macroeconomico)
Rappresenta la domanda che tutti i consumatori esprimono nei confronti di tutti i beni e servizi all'interno di un sistema economico. Non ci sono limiti sul consumatore o sul bene, ma ci sono limiti territoriali (all'interno di un Paese). Poiché siamo in un sistema globalizzato aperto agli scambi con l'estero, se aumenta la domanda aggregata di altri Paesi può essere un fattore positivo anche per altri.
Ad esempio: se aumenta il reddito in Germania, aumenta anche la domanda aggregata, di conseguenza aumenta l'acquisto di beni/servizi non solo in Germania ma anche nel nostro Paese da parte dei tedeschi, quindi le nostre imprese producono di più e assumono lavoratori.
Legge della Domanda:
- In corrispondenza di prezzi elevati la quantità richiesta diminuisce;
- In corrispondenza di prezzi inferiori la quantità richiesta aumenta.
quantità richiesta aumenta. C'è una relazione inversa tra prezzo del bene e quantità domandata. Curva di Domanda Individuale Prezzo elevato, quantità pari a 0
Spostamenti della Curva
Sono dovuti a tre variabili:
- Il reddito del consumatore;
- Le preferenze del consumatore;
- Il prezzo degli altri beni.
Reddito del Consumatore Se il reddito aumenta, aumenta anche la domanda. La curva di domanda si sposta parallelamente verso destra; viceversa con una riduzione del reddito si sposta verso sinistra.
Eccezioni
- Il consumatore è saturo: quando acquista un bene è soddisfatto (soddisfazione = utilità in microeconomia), questa soddisfazione ha dei rendimenti decrescenti. In questo caso il consumatore non è più soddisfatto, di conseguenza non vuole più acquistare questo bene (succede quando ha già acquistato molte quantità di quel bene); se siamo saturi anche con un incremento di reddito la curva non si sposta
All'aumentare del prezzo di un bene diminuisce la domanda di quel bene, ma aumenta la quantità domandata dell'altro bene.
- La curva di domanda del primo bene si contrae verso sinistra (è aumentato il prezzo e diminuita la domanda).
- La curva di domanda del secondo bene si sposta verso destra (è aumentata la domanda).
Beni complementari
Sono beni che vengono consumati insieme; non si può consumare l'uno senza consumare l'altro.
Il consumatore tende ad acquistarli entrambi quindi all'aumentare del prezzo di uno dei due beni, diminuisce la domanda di quel bene ma anche del suo complementare. In questo caso la curva di domanda di entrambi i beni si sposta verso sinistra.
Dalla domanda individuale alla domanda di mercato
Per ottenere la domanda di mercato basta sommare tutte le curve di domanda individuali dei consumatori che acquistano quel bene.bene.
Esempio
Se il mercato fosse composto da 3 individui bisogna sommare le curve di domande dei 3 individui:
Domanda di Mercato
L'Offerta di Mercato
L'offerta di mercato indica la quantità di un bene che i produttori sono disposti a vendere per ogni livello di prezzo.
La domanda è una funzione negativa del livello di prezzo poiché il consumatore aumenta la quantità di un bene richiesto al minor prezzo. Al contrario è l'offerta; il produttore aumenta la quantità offerta al crescere del prezzo del bene.
L'obbiettivo del produttore è la massimizzazione del profitto.
Profitto = Ricavi Totali - Costi Totali
Ricavi Totali R = Prezzo x Quantità
Se aumenta il prezzo, aumenta anche il ricavo totale e il profitto, il quale si ottiene dalla vendita dei beni.
Costi Totali C = Costi fissi + Costi Variabili
Dipendono anche dal costo del lavoro poiché se un'azienda opera in un solo ambito nazionale ha
Undeterminato costo del lavoro; ma in un contesto di globalizzazione un'azienda può decentrare la produzione in altre nazioni in cui il lavoro ha un costo inferiore.
Costi Variabili: variano al variare della produzione
Costi Fissi: l'impresa deve sostenerli a prescindere dal volume della produzione.
Legge dell'Offerta
Afferma che all'aumentare del livello dei prezzi, aumenta anche la quantità offerta; c'è una relazione diretta tra offerta e prezzo.
Curva di Offerta Individuale
Funzione crescente (da sinistra verso destra); con pendenza positiva (esprime graficamente la legge dell'offerta).
Aumentando il prezzo, aumenta anche la quantità (P1 - P2).
Spostamenti della curva di offerta individuale
Ovvero si prende in considerazione una sola impresa che offre un solo bene.
L'offerta dipende da alcune variabili denominate le determinanti dell'offerta, le quali causano gli spostamenti della curva sul piano.
cartesiano e sono:
- Prezzo degli altri beni;
- Prezzo dei fattori produttivi e degli altri input di produzione;
- Tecnologia;
- Aspettative dell'impresa.
Il prezzo degli altri beni
Bisogna distingue tra:
- Beni succedanei o sostituibili: beni che possono essere prodotti in alternativa ad altri beni (Ad es.: terreno agricolo in cui produciamo o carote o zucchine);
- Beni complementari: beni che vengono prodotti contestualmente (carne alimentare e pellame).
Il prezzo degli altri beni con beni succedanei
Se il prezzo di uno dei due beni aumenta, il produttore aumenta la quantità di quel bene, quindi la curva d'offerta di quel bene si sposta verso destra. Di conseguenza se diminuisce la produzione di un altro bene, la curva dell'offerta si sposta verso sinistra.
Il prezzo degli altri beni con beni complementari
Se aumenta il prezzo di uno dei due beni, le imprese aumentano la produzione di quel bene ma anche del suo complementare, quindi la curva
dell'offerta si sposta verso destra per entrambi i beni. Il prezzo degli input di produzione. Se si riduce il prezzo dei fattori produttivi diminuiscono i costi dell'impresa; in questo modo l'impresa può aumentare la produzione e quindi la curva dell'offerta si sposta verso destra. In un contesto aperto l'impresa cerca la manodopera al prezzo più basso, diminuisce i propri costi di produzione, perciò l'impresa aumenta la produzione. L'impresa riesce ad ottenere delle economie di scala, inoltre abbate il costo fisso unitario. Costo fisso unitario: è un costo che l'impresa deve sostenere a prescindere dal volume della produzione, ma va ad incidere sul prezzo di vendita del bene. Esempio: Affitto: 1000 € Se si produce una sola unità di un bene il prezzo di vendita è di 1000 € poiché bisogna coprire i costi. Se vengono prodotte 1000 unità il costo fisso si spalma su 1000 unità e quindi...Il prezzo sarà di: 1000/ 1000 = 1 €. Questo rappresenta la base delle economie di scala: all'impresa conviene aumentare la scala di produzione in modo da abbattere i costi fissi e incidono in una maniera tendente a 0 sul costo finale del prodotto. In questo modo l'impresa diventa sempre più competitiva fino ad arrivare strategicamente ad un monopolio naturale, ovvero abbattere i costi e sbaragliare la concorrenza. È definito come naturale poiché è una cosa progressiva dovuta all'abbattimento dei costi e all'economia di scala. La tecnologia Se si verifica un'innovazione tecnologica si può: - Aumentare la scala di produzione; - Produrre la stessa quantità con costi più bassi. Quindi la funzione si sposta verso destra. L'innovazione tecnologica rappresenta un beneficio per l'impresa, ma in questo caso siamo di fronte a un'ipotesi di concorrenza perfetta in cui c'è un perfettoscambio di informazioni, quindi l'azienda diffonde immediatamente alle altre aziende che ha avuto un'innovazione tecnologica. Nella realtà non è così, infatti un'innovazione tecnologica rappresenta un costo e di conseguenza l'impresa non è tenuta a modificare la quantità di produzione.
Le aspettative dell'impresa sono autoavverantesi, ovvero quando un agente economico ha un'aspettativa per lo più agisce su un comportamento che fa sì che quell'aspettativa si realizzi.
Esempio: Le imprese si attendono un incremento dei prezzi dei fattori produttivi nel futuro prossimo; l'imprese allora acquisterebbe una maggiore quantità di fattori produttivi nel presente per evitare di acquistarli nel futuro con un maggiore costo. Di conseguenza aumenterebbe la quantità offerta di beni e la curva si sposterebbe verso destra.
Dall'offerta individuale all'offerta di mercato: Offerta individuale =
lasticità della domanda = (Variazione percentuale della quantità domandata) / (Variazione percentuale del prezzo) Elasticità dell'offerta rispetto al prezzo Misura la sensibilità della quantità offerta rispetto a una variazione del prezzo. È definita come la variazione percentuale della quantità offerta di un bene che si ha in corrispondenza della variazione percentuale del prezzo. Coefficiente di elasticità dell'offerta = (Variazione percentuale della quantità offerta) / (Variazione percentuale del prezzo)