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Caratteristiche strutturali degli ominidi

1. Stazione eretta e abituale locomozione bipedea. Alterazione della base del cranio dell'osso pelvico che rende possibile il meccanismo locomotorio. Modificazioni e aggiustamenti nella testa e collo del femore insieme alla sua curvatura.

2. Riorganizzazione degli arti superiori con diminuzione della lunghezza degli arti superiori.

3. Cambiamenti nella dentatura con molarizzazione e riduzione dei canini. L'arcata dentaria soprattutto superiore si allarga verso l'esterno a livello dei molari, assumendo una forma a U dritta.

4. Aumento del volume del cervello, seppur non molto significativo, con encefalizzazione selettiva a livello dei frontali e dei parietali.

5. Rimodellamento di cranio e mandibola dovuto a cambiamenti nella dieta.

6. Sviluppo della base del linguaggio.

1. Australopithecus anamensis, vissuto circa 4,2 milioni di anni fa. I primi ritrovamenti sono avvenuti nel lago di Turkana negli anni '60.

  1. Anam=uomo
  2. Nel 1994 due paleoantropologi dell'équipe di Meave Leakey scoprirono nella stessa zona altri resti. Peter Nzuberinvenne una mascella inferiore con tutti i denti. Kamoya Kimeu scoprì una tibia, mancante del terzo centrale dell'osso. Quest'ultimo ritrovamento costituirebbe la prova più importante della capacità di questa specie di essere bipede. È il primo Australopithecus ad avere caratteristiche in qualche modo riconducibili a quelle umane: sia la forma dei denti che quella delle ossa sono un indizio dell'attitudine a camminare eretto.
  3. I denti preservano (i premolari e molari) uno smalto dentario molto spesso
  4. Riduzione degli incisivi
  5. No canini a punta ma canini usurati
  6. Apertura in prossimità dei rami mandibolari → si passa da una mandibola a U a una 'u' più aperta dietro
  7. La tibia → parte prossimale che ci guida verso un'interpretazione del bipedismo → aumenta

l'osso spugnoso- nell'epifisi prossimale della tibia, perché il bipedismo necessita di + osso spugnoso per sostenere le sollecitazioni di questa camminata, anche la parte distale dell'omero ha dei cambiamenti sostanziali, dove si articola l'ulna per i quadrupedi- nell'estremità distale dell'omero, invece in questo caso si inizia a vedere una abbiamo un incavo molto profondo diminuzione di profondità dell'incavo- allungamento del collo del femore e ci sono anche cambiamenti nelle zone pelviche

Nel 2006 è stato ufficialmente annunciato il ritrovamento di un nuovo Australopithecus anamensis nel nord-est dell'Etiopia. Questi nuovi fossili comprendono il più grande canino di ominide finora recuperato e il primo femore di Australopithecus.

2019→cranio dell'anamensis on datazione meno antica rispetto agli altri ritrovamenti(3,8)

Caratterisstiche cranio: ampia regione zigomatica→ pero capacità-

cranica piccolo- maschera facciale esagonale- contorno orbite squadrati con bordo laterale che si allarga posteriormente- sviluppo scheletro facciale basato su alimenti duriposso frontale leggermente inclinato, poca espressione dell'osso frontale- all'afarensis- molto simile- ce ancora cresta sagittale che inizia piu anteriormente rispetto agli altri ominidi e continuaposteriormentescatola craniche che ricorda un'anfora→se lo si vede dall'alto vediamo un cranio allungato con leggero- restringimento e poi la cresta. Questo tipo di cranio lo vedremo in paranthropus- capacità cranica 365/370 cm3 (simile al saelantropus)- un piccolo meato acustico 7vissuta2. AUSTRALPITHECUS AFARENSIS→ in Africa tra 4 e 3 milioni di anni fa.

La specie fu identificata nel 1974 grazie al team Joahanson, White e Coppens nella regione di Afar in Etiopia.

Prognatismo- Cranio piccolo tra i 385/550 cm3

Elevato grado di dismosfirmo sessuale sia nell'altezza che

nel peso sia nell'espressione dei caratteri morfologici:

  • Alcuni esemplari mantengono cresta sagitale, altri no
  • Larghezza zona orbitale e nasale
  • Grandezza zigomatica più grande
  • Sviluppo facciale soprattutto subnasale
  • Tendenza alla molarizzazione
  • Le arcate dentarie sono più paraboliche
  • Canino più piccolo con la presenza di diastemi (spazio per far alloggiare i denti inferiori)
  • Diafisi che si orientano verso l'esterno in un bacino che si sta allargando
  • Occasionalmente bipede -> sostenere il nuovo tipo di locomozione
  • Falangi piccole e robuste
  • I metacarpali sono corti

LUCY

Il 24 novembre 1974 ad Hadar nel triangolo di Afar i paleontologi Yves Coppens, Donald Johanson, Maurice Taïeb e Tom Gray rinvennero i resti di un esemplare femmina dell'età apparente di 18 anni di una nuova specie di Australopitecus vissuta circa 3,2 milioni di anni fa (Piacenziano), che fu denominata Australopithecus afarensis. Al fossile venne dato il nome di Lucy.

in onore della canzone Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles, mentre in amarico è noto come Dinqinesh, che significa "Tu sei meravigliosa". Il suo nome in codice è A.L. 288 (Afar Locality n° 288). I resti comprendevano circa il 40% dello scheletro (52 ossa). Particolarmente importanti l'osso pelvico, il femore e la tibia, perché la loro forma lascia pensare che questa specie fosse già bipede. Era alta circa 1,07 metri, piuttosto piccola per la sua specie, e pesava probabilmente tra i 29 e i 45 kg. Aveva denti simili a quelli umani, ma il cranio era ancora scimmiesco, con una capacità tra i 375 e i 500 cm³. Morì sulle rive di una palude, probabilmente di sfinimento, e fortunatamente nessun predatore se ne cibò disperdendone le membra, così che il corpo, sommerso dal fango, si fossilizzò nel corso dei millenni fino a diventare roccia. Dopo milioni di anni il suo scheletro è ritornato alla luce quasi intatto.

Intatto e ci offre oggi una preziosa testimonianza sulla costituzione fisica degli ominidi di quel periodo. Pur essendo perfettamente adatta alla locomozione bipede, conduceva ancora una vita in parte arboricola. Si pensa che salisse sugli alberi per sfuggire ai predatori e per trascorrere la notte. I suoi denti erano adatti a un'alimentazione onnivora, basata sulla raccolta di vegetali e la cattura di insetti e lucertole. I loro grandi molari indicano che mangiassero cibi abbastanza duri, probabilmente erba o semi di cereali. Lo spessore dello smalto indica anch'esso che mangiassero cibi duri.

ANNI DOPO LUCY→4 IMPRONTE DI LAETOLI (3,6 milioni di anni fa) in Tanzania

Le impronte fossili dimostrano che gli ominidi camminavano abitualmente in posizione eretta, in quanto non ci sono evidenze di tacche lasciate dall'appoggio delle nocche delle mani. I piedi inoltre non hanno il pollice del piede mobile come quello delle scimmie e presentano l'arco sottoplantare tipico.

dell'uomo moderno. Alluce rande e staccato dal resto dei pidri→ spiccato bipedismo 8SELAM→ cucciola di DIKIKA 3,35 e 3,31 milioni di anni: Selam risale a circa 120.000 anni prima di Lucy, Giovane rappresentante della specie AFARENSIS→ scoperta il 10 dicembre 2000 dal paleoantropologo etiope Zeresenay Alemseged. si pensa sia una bambina Selam (DIK-1/1), che in amarico significa "pace", è il nome dato allo scheletro fossile di una giovane femmina di circa tre anni. il cranio quasi completo, il torso, le scapole e buona parte delle gambe. Non si pala di bipedismo ma tende a vivere ancora sugli alberi la conformazione delle spalle e delle dita mostra che Selam si arrampicava agilmente sugli alberi per raccoglierne i frutti e si spostava prevalentemente su di essi, mentre quella del ginocchio le permetteva di camminare in posizione eretta. Questo tipo di locomozione "mista" era ben adattato all'ambiente dell'epoca - Regione del glabellare

convesa(nel cranio)- Prognatismo nella regione subnasale- Incisivi centrali piu larghi rispetto a quelli laterali- Apertura nasale alta e stretta all'arrampicamento- Scapole con inserzioni muscolari grazie

CRANIO AL444-2Il campione ha circa 3 milioni di anni ed è stato il primo A. afarensis trovato nell'area di ritrovamenti di Hada, inEtiopia. Nel 1992

GRAVIDANZA E PARTOCon l'Afarensis durante il parto, la zona nucale verso l'uscita.Il bacino si abbassa e va ad apliarsi sostenendo il peso del corpo

KADANUUMUU→ È un fossile parziale di Australopithecus afarensis di 3,58 milioni di anni, scoperto nella regione diAfar in Etiopia nel 2005A più di un metro e ottanta di statura, esemplare maschile, Kadanuumuu è molto più alto del famoso fossile " Lucy "della stessa specie scoperto negli anni '70, ed è circa 400.000 anni più vecchio

Hanno trovato la tibia intera per la 1° volta

Elevato grado

dismorfismo

Peso molto variabile tra le specie tra i 25 a 64kg

Arti superiori ancora molto lunghi

AUSTRALOPITHECUS BAHRELGHAZALI→ Questa specie è databile tra 3,5 e 3,0milioni d'anni fa ed è pertanto coeva dell'Australopithecus afarensis.

il reperto KT 12 (Abel) consiste in un frammento di mandibola ritrovato in Ciad nella valledel Bahr el Ghazal (fiume delle gazzelle)

La mandibola conserva un incisivo, i due canini e i quattro premolari. I denti sono moltorobusti e ricordano quelli degli Australopithecus dell'Afar dai quali si distinguono per laforma della sinfisi mentoniera e per l'esistenza di tre radici nei premolari invece di due.

Si pensa che per l’anatomia della mandibola è più moderna rispetto a quello dell’Afarensis e per cquesto si è stabilitodistinta rispetto all’Afarensis.che faccia parte di una linea evolutiva

KENYANTHROPUS PLATYOPS→ 3,2 e 3,5 milioni di anni fa.

I resti fossili sono stati

Rinvenuti a Lomekwi in Kenya nel 1999. È l'unica specie conosciuta di questo genere.

Cranio molto diverso dagli altri, è l'anticipatore del Homo Rudolfensis.

  • Capacità cranica come l'Afarensis pero ha un prognatismo diverso, una regione subnasale che va ad appiattirsi quindi il prognatismo è meno prorompente (chiamato faccia piatta)
  • Mancanza di depressione dietro al toro sovraorbitario
  • Foro uditivo piccolo
  • Molari più stretti rispetto all'afarensis → quindi alimentazione diversa, anche se hanno vissuto nello stesso periodo 3,2/3,5 mil di anni fa

Alcuni ricercatori ritengono che il reperto del cranio di Kenyantropus non è stato ricostruito bene → 3,3/3,5 milioni

AUSTRALOPITHECUS DEYIREMEDA di anni fa

I resti di una mascella parziale, due mandibole e altri frammenti sono stati rinvenuti nella regione degli Afar in Etiopia e risalirebbero a circa 3,3 e 3,5 milioni

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
31 pagine
1 download
SSD Scienze biologiche BIO/01 Botanica generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lurogafra10 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeobiologia e biotecnologie forensi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Licata Marta.