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CREDITI VIVI E PROBLEMATICI

Possiamo avere i crediti vivi o in bonis oppure i crediti dubbi che nello specifico possono essere:

  • Sofferenze ovvero crediti verso soggetti in stato di insolvenza o situazioni equiparabili (anche se questa insolvenza non sia stata accertata giudizialmente); situazioni di ritardo di pagamento oltre i 90 giorni o l'azienda non produce o non fattura o ha delle proteste in corso da parte di terzi;
  • Esposizioni scadute ove il rimborso era previsto ma non è stato effettuato entro un periodo prestabilito oppure Esposizioni sconfinanti dove l'utilizzo del credito è risultato superiore a quello concesso;
  • Inadempienze probabili o unlockly to Pay (UTP):
    • Partite incagliate: crediti verso soggetti in temporanea situazione di illiquidità o difficoltà, che possa essere rimossa in congruo periodo di tempo;
    • Crediti ristrutturati: per i quali sono stati concordati nuovi piani di rimborso a medio-lungo termine, a tassi

Più contenuti. Queste posizioni deteriorate vengono definite NON PERFORMING LOANS (NPLS) dove in passato i diversi sistemi bancari e autorità di vigilanza prevedevano classificazioni differenti e spesso associavano a queste classificazioni un grado di problematicità che non era comparabile tra i diversi sistemi finanziari o bancari; era per questo difficile valutare la qualità del portafoglio prestiti di una banca comparandola ad altre perché i criteri di classificazione dei crediti problematici erano diversi e, in particolare, gli italiani erano penalizzati perché avevano criteri più rigidi di altri.

Con il passaggio dell'autorità di vigilanza all'EBA vengono armonizzati a livello generale i criteri tramite l'organo del SSM. Con l'introduzione della vigilanza a base EU le classificazioni sono state racchiuse in:

  1. Sofferenze esposizione verso soggetti in stato di insolvenza o situazioni sostanzialmente equiparabili;
  2. ...
Inadempienze probabili (Unlokely to Pay) esposizioni diverse dalle precedenti per le quali la banca valuta improbabile, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, che il debitore adempia integralmente alle sue obbligazioni contrattuali; 3. Esposizioni scadute e/o sconfinanti il cui rimborso risulta scaduto o le cui esposizioni eccedono limiti di affidamento da oltre 90 giorni e oltre una predefinita soglia di rilevanza; 4. Crediti ristrutturati (furborne) per i quali è stato previsto un periodo di allentamento dei vincoli contrattuali o di revisione degli stessi. I criteri di valutazione dei crediti Normalmente il bilancio civilistico risponde a una serie di criteri (prudenza, veridicità, ecc.); così come vado a classificare un titolo secondo dei criteri e il momento temporale allo stesso modo farò coi crediti. Il credito viene periodicamente valutato ed esposto in bilancio al valore di presumibile realizzo ("valore di mercato") e

la svalutazione (rettifiche di valore) equivale a una previsione di perdita, quantificata tenendo conto anche del possibile recupero (realizzo delle garanzie). Possiamo avere:

  • Rettifiche dirette:
    • Analitiche su singole posizioni a sofferenza o incaglio;
    • Forfettarie, su crediti vivi o problematici di basso importo, sulla base del rischio fisiologico osservato per portafogli omogenei per settore, dimensione e localizzazione geografica del debitore.
  • Rettifiche indirette: accantonamenti prudenziali al fondo rischi su crediti (rischi eventuali) con imputazione dell'accantonamento a conto economico.

Gestione dei prestiti

DIMENSIONE E COMPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO PRESTITI

La politica dei prestiti è il modo in cui io vado a costruire nel tempo un determinato portafoglio prestiti; consente alla banca di orientare le proprie scelte con riferimento al:

  • Volume complessivo del portafoglio prestiti;
  • Alla composizione del
  1. portafoglio prestiti;
  2. Al criterio di valutazione (rischio) delle singole operazioni.

La consistenza, stock, del portafoglio prestiti ad una certa data dipende dall'avvicendamento di nuove concessioni e rimborsi e i volumi di attività svolta e scadenza delle operazioni.

Le decisioni relative al tasso di crescita dello stock di prestiti possono riferirsi a:

  • Crescita massima: si migliorano i margini ma spesso a scapito delle condizioni di equilibrio reddituale e finanziario (causa principale dei dissesti finanziari);
  • Crescita sostenibile: compatibile con
    • Le condizioni di rischio (costo accantonamenti);
    • La politica della raccolta e della liquidità (fattori interni);
    • Vincoli esterni (ambiente competitivo, norme di vigilanza).

La composizione del portafoglio è legata al concetto di diversificazione del portafoglio o rischio che può essere definito in termini statistici o di matematica per la finanza. In questo caso ci riferiamo a situazioni

che nel complesso tendono a ottimizzare la combinazione rendimento rischio del portafoglio e per fare questo minimizzando il rischio complessivo del portafoglio tende a combinare in portafoglio posizioni che sono tra loro debolmente correlate o se possibile inversamente correlate in termini di rischio. Spesso in questo ambito facciamo riferimento ad una diversificazione del rischio specifico che riguarda la possibilità di rimborso del singolo debitore o una situazione di rischio così detta semi specifica che riguarda la riduzione della correlazione dal punto di vista dei settori finanziari o dei mercati geografici (può accadere quando vado a finanziare settori connessi tra loro, edili, oppure quando vado a finanziare mercati geografici dove sono presenti dei distretti specializzati in una singola produzione). La diversificazione può essere realizzata secondo direttrici diverse: 1. Settoriale Geografica, quando tendo a sfruttare la disomogeneità degli andamenti

Economici delle diverse aree territoriali quando non presentano dei cluster omogenei; in questo modo vado a diversificare i settori e quindi gli operatori finanziati andando a comporre il portafoglio con posizioni di debitori che possono evidenziare andamenti dei fabbisogni finanziari differenziati ovado a comporre il portafoglio con debitori appartenenti a settori che hanno andamenti ciclici non correlati. L'effetto di diversificazione è massimo se non esiste tra i settori e/o mercati nessuna relazione di tipo economico commerciale. La concentrazione in un settore ambito geografico comporta invece dei rischi reddituali, crisi del settore si ripercuote direttamente sull'equilibrio reddituale della banca, e finanziari, se le dinamiche di utilizzo prestiti e di andamento depositi sono simmetriche e quindi non assicurano una compensazione tra flussi di liquidità (sostanzialmente non riesco a controbilanciare i sistemi di flussi).

finanziari di entrata e uscita perché tutti i debitori hanno le stesse difficoltà).
  1. Per classi dimensionali e di importo, in cui posso mettere in portafoglio debitori di classi dimensionali diversi che hanno diversa sensibilità al ciclo economico (piccole più sensibili delle grandi) e in questo modo posso diversificare e classificare i diversi finanziamenti in base alle fasce di importo frazionando il portafoglio su una pluralità di portafoglio molto suddivise, frazionamento dei rischi, oppure decidere di finanziare un singolo soggetto in una % ritenuta adeguata al rischio così da limitare il rischio e ripartirlo ad altri intermediari che dovranno intervenire. Molto spesso queste norme sulla concentrazione dei rischi sono o devono aderire a norme di vigilanza in particolare alla "normativa sui grandi fidi".
  2. Per strutture tecniche ovvero la forma contrattuale o l'insieme degli obblighi contrattuali con cui le banche definiscono le
modalità di erogazione credito, la presenza di garanzie e collateral associati tassi di interesse ecc. La forma tecnica può fornire un early warning sull'affidabilità del debitore, in modo da prevedere per tempo un deterioramento delle posizioni o una loro problematicità consentendo alla banca di quantificare meglio il rischio e quindi di scegliere le migliori contromisure. Un esempio di segnale precoce è la data di rientro di determinate scadenze (es. rate mutuo). Lezione 6 Processo di affidamento e istruttoria di fido Segmentazione della clientela Retail – Persone fisiche (famiglie consumatrici); le necessità di credito sono rivolte ad agevolare il consumo, alla gestione della liquidità famigliare, all'acquisto o alla ristrutturazione di immobili per abitazione. Small Business – Piccole attività economiche caratterizzate da schemi contabili semplificati. Corporate – Altre società di persone.

società di capitale di ridotta dimensione, dispongono di una contabilità ordinaria redigono il bilancio.

Large Corporate – Altre società di capitale, nazionali o estere, gruppi industriali possono essere dotate di rating di agenzie specializzate avere titoli quotati nei mercati regolamentati.

La segmentazione di tipo commerciale la classifica è essenzialmente sul profilo dei bisogni finanziari.

Sotto il profilo gestionale e ai fini dell'applicazione del prezzo il processo di segmentazione è differente da quello tradizionale. La segmentazione finalizzata al Pricing è focalizzata sul merito di credito (rischio) perché:

  • Le modalità di manifestazione dell'insolvenza sono differenti tra segmenti di clienti;
  • Il set di informazioni è diverso.

La scala di segmentazione può essere in questo caso più o meno raffinata (discreta ma non puntuale), si dice granulare ovvero articolata in gradi di rischio.

diversi; una maggior granularità della scala vorrà dire che la scala ha classi di rischio più articolate, l'opposto sarà poco articolata.

Segmentare per il rischio definendo una scala per i diversi clienti, prescindendo a volte dalle loro dimensioni, significa costruire una formulazione di rating interni. Tale processo ha come obiettivo ultimo definire un rischio medio della classe e quindi definire le condizioni economiche compatibili con la concessione del credito per quella classe di rischio dei debitori; ad ogni classe di una scala di rating corrisponderà un pacchetto compatibile di forme tecniche con cui il credito può essere concesso e utilizzato e corrisponderà anche un prezzo, ovvero un livello del tasso di interesse che incorpora un livello di rischio.

Le informazioni atte a generare un'informazione sul rischio da parte della banca o degli enti preposti sono raccolte in un contesto di

sufficiente per prendere decisioni informate, si verifica un'asimmetria informativa. Questo può portare a una selezione avversa, in cui una delle parti coinvolte nel processo decisionale ha accesso a informazioni privilegiate rispetto all'altra parte. Questa situazione può portare a risultati subottimali o addirittura dannosi per una delle parti coinvolte. 2) Problema dell'azione nascosta; Il problema dell'azione nascosta si verifica quando una delle parti coinvolte nel processo decisionale ha la possibilità di agire in modo opportunistico o non etico senza che l'altra parte ne sia consapevole. Questo può portare a una mancanza di fiducia e a una riduzione dell'efficienza del processo decisionale. 3) Problema dell'azione incerta; Il problema dell'azione incerta si verifica quando una delle parti coinvolte nel processo decisionale non è in grado di prevedere o controllare completamente le azioni dell'altra parte. Questo può portare a una mancanza di fiducia e a una riduzione dell'efficienza del processo decisionale. 4) Problema dell'azione opportunistica; Il problema dell'azione opportunistica si verifica quando una delle parti coinvolte nel processo decisionale agisce in modo opportunistico o non etico per trarre vantaggio a spese dell'altra parte. Questo può portare a una mancanza di fiducia e a una riduzione dell'efficienza del processo decisionale. 5) Problema dell'azione morale; Il problema dell'azione morale si verifica quando una delle parti coinvolte nel processo decisionale agisce in modo non etico o immorale, mettendo a rischio il benessere o gli interessi dell'altra parte. Questo può portare a una mancanza di fiducia e a una riduzione dell'efficienza del processo decisionale. 6) Problema dell'azione inefficace; Il problema dell'azione inefficace si verifica quando una delle parti coinvolte nel processo decisionale agisce in modo inefficace o non ottimale, compromettendo il raggiungimento degli obiettivi comuni. Questo può portare a una mancanza di fiducia e a una riduzione dell'efficienza del processo decisionale. 7) Problema dell'azione non collaborativa; Il problema dell'azione non collaborativa si verifica quando una delle parti coinvolte nel processo decisionale non è disposta a collaborare o a lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi comuni. Questo può portare a una mancanza di fiducia e a una riduzione dell'efficienza del processo decisionale. 8) Problema dell'azione non trasparente; Il problema dell'azione non trasparente si verifica quando una delle parti coinvolte nel processo decisionale non fornisce informazioni complete o accurate sull'azione che sta intraprendendo. Questo può portare a una mancanza di fiducia e a una riduzione dell'efficienza del processo decisionale. 9) Problema dell'azione non responsabile; Il problema dell'azione non responsabile si verifica quando una delle parti coinvolte nel processo decisionale non assume la responsabilità delle proprie azioni o non rispetta gli impegni presi. Questo può portare a una mancanza di fiducia e a una riduzione dell'efficienza del processo decisionale. 10) Problema dell'azione non equa; Il problema dell'azione non equa si verifica quando una delle parti coinvolte nel processo decisionale agisce in modo ingiusto o discriminatorio nei confronti dell'altra parte. Questo può portare a una mancanza di fiducia e a una riduzione dell'efficienza del processo decisionale.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
32 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alberto95x di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gestione bancaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Patarnello Arturo.