Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 55
Appunti Società e culture di lingua inglese Pag. 1 Appunti Società e culture di lingua inglese Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Società e culture di lingua inglese Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Società e culture di lingua inglese Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Società e culture di lingua inglese Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Società e culture di lingua inglese Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Società e culture di lingua inglese Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Società e culture di lingua inglese Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Società e culture di lingua inglese Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Società e culture di lingua inglese Pag. 41
1 su 55
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Walton e quella di Frankenstein tanto che in seguito dice “you seek for knowledge and wisdom, as I once

did; and I ardently hope that the gratification of your wishes may not be a serpent to sting you, as mine has

been.”

Quella del serpente è l’mmagine biblica il tentatore e per estensione quella del demonio. In

quest’espressione si può riscontrare un eco dei versi della divina commedia in cui Dante dice “Considerate

la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”

Queste sono le parole che vengono messe in bocca ad Ulisse nel cui nome, nel desiderio di travalicare i

confini posti agli uomini, Ulisse perde se stesso e il proprio equipaggio e subisce la dannazione eterna. Ci

troviamo nel XXVI canto ed Ulisse compare nella bolgia dei consiglieri fraudolenti anche se sarebbe meglio

dire quella dei politici, machiavellici, coloro che hanno seguito Machiavelli e che vollero avvalersi del

proprio superiore talento per ingannare gli altri e così facendo perdersi completamente. Oggetto del canto

non sono tanto le frodi per cui Ulisse viene severamente punito ma il racconto della sua, al pari di Walton e

Frankenstein, folle e sciagurata impresa in cui manca il senso del limite che tradisce un senso di onnipotenza.

Dante sembra voler far capire come l’ingegno sia un dono di Dio ma se il desiderio non è controllato e

guidato dalla virtù cristiana che questo impone, può portare alla perdizione. Non è da dimenticare che il

sottotitolo di Frankenestin è “The Modern Prometheus”.

Prometeo nella mitologia greca era uno dei titani, che erano figure ribelli, una delle figure mitologiche che

più è stata trasposta in opere teatrali e in musica.

Prometeo rappresenta la ribellione al Dio dell’ordine, della misura ma al tempo stesso è colui a cui

l’umanità deve il dono della tecnica che si origina dalla possibilità di utilizzare il fuoco, plasmare i metalli.

La figura singolare di ribelle in grado di convogliare su di se le interpretazioni più disparate, di campione di

laicità e laicismo illuminista, colui che ruba il fuoco agli déi per portare la luce e illuminare le tenebre ma

anche quella del trickster, imbroglione che con uno stratagemma si appropria di ciò che non gli appartiene. È

una figura molto importante per la cultura occidentale, basta pensare al tedoforo che alle olimpiadi porta la

fiammella olimpica. Per Goethe, Prometeo è l’eroe indomito e ribelle. All’opposto, Rousseau, considera

Prometeo il corruttore del felice e originario stato naturale dell’umanità. Per cui il mito di Prometo si

inserisce sui dibattiti del progresso non solo scientifico ma anche etico, un avanzamento morale oltre all’idea

di Prometeo colpevole.

In musica Beethoven intuisce la centralità di questa figura e scriverà Le Creature di Prometeo.

L’interpretazione del mito di Prometeo come vittoria della scienza, tecnica, celebrazione del talento umano

verrà ripresa in epoca positivista con una tendenza a cancellare il ruolo di divino e semmai a celebrare in

pieno positivismo quello della scienza e della tecnica. La figura eroica e al contempo sofferente aveva

ispirato non solo Mary Shelley ma anche Percy Bysshe Shelley che scrisse Prometheus Unbound (Prometeo

liberato).

Come Ulisse, Frankenstein e Walton si dibattono tra due poli totalmente antitetici, dicotomici. Da un lato vi

è l’impulso, desiderio, brama di accrescere il proprio sapere, spingersi più in là mentre l’altro polo

dicotomico è quello di un’etica cristiana che invita l’uomo a rispettare i limiti, a non spingersi oltre. Il

13 Appunti di Brunello Carlotta

parallelismo è quello tra la volontà di conoscere al di là dei limiti di ciò che è sancito dalla società ma vi è

già il vago presagio di una punizione che incombe come nella Rhyme of the Ancient Mariner dove vi è una

situazione di stallo, di bonaccia assoluta che non fa muovere la nave. L’imprigionamento della nave di

Walton tra i ghiacci e il successivo ammutinamento dell’equipaggio è anche al centro anche di Moby Dick.

Il racconto di Frankenstein, in rapporto al romanzo, costituisce un’intera analessi che è condotta secondo la

struttura classica del Bildungsroman che riporta gli eventi a partire dalla nascita del protagonista. L’analessi,

o flashback è una figura retorica che consente all’autore di rievocare eventi accaduti in un tempo antecedente

rispetto al tempo del racconto così come i flashforward o prolessi rappresentano una discontinuità

cronologica nella narrazione. Al contrario dell’analessi, la prolessi si ha oggi quando vengono anticipati

eventi che accadranno in un tempo successivo.

Questo grande racconto analettico ci riporta all’infanzia di Frankenstein e ci viene detto che anche lui come

Walton inizialmente era un autodidatta e già dalla tenera età attratto dai misteri della natura e dalla

conoscenza. Concentra inizialmente il suo sapere sulla scienza esoterica e su antichi autori quali Cornelio

Agrippa, Paracelso e Alberto Magno. Dice che le loro wild fantasies lo affascinino assai di più delle scoperte

dei filosofi a lui contemporanei. (pag. 42)

Il progetto futuro di Frankenstein è già tracciato in questo resoconto che egli dà della sua sete, brama di

penetrare i misteri preclusi all’uomo dalle leggi etico-sociali e religiose per cui ben oltre le aspirazioni di

Walton, quelle di Frankenstein si spingono verso le insondabili origini della vita e oltre la soglia della morte.

In questa chiave si può spiegare la sua precoce attenzione per la scienza di stampo medievale che aveva per

oggetto tutto ciò che era trascendente, la dimensione extra-sensoriale. Durante gli studi compiuti a Ingolstadt

si accosta e avvicina sempre di più alle scienze naturali e individua nella chimica e biologia gli strumenti per

attuare un progetto che ha qualcosa di magico oltre che di innaturale tanto che combinando e assemblando i

macabri resti nei sepolcri e nelle camere mortuarie e avvalendosi degli studi di chimica e biologia, riuscirà a

scoprire il principio della vita ma prima ancora di accendere la scintilla della vita e di sovvertire ogni ordine

naturale e divino già Mary Shelley fa capire come l’ombra della punizione conseguente la trasgressione già

si stia profilando all’orizzonte. Al desiderio di creare la vita corrisponde un netto deterioramento fisico, lo

scienziato è inoltre completamente isolato dagli altri, sempre più emaciato con le guance pallide a causa di

questa reclusione e vi è il progressivo allontanamento dalla natura che veniva sentita come lo specchio di

Dio.

(pag. 55)

Frankenstein è il primogenito di una famiglia ginevrina, repubblicana, distintasi per aver occupato

importanti cariche pubbliche. Cresce in un ambiente saturo di stimoli e sollecitazioni culturali e manifesta sin

dalla più tenera età una curiosità per i progressi della scienza. Poco prima di partire per l’università di

Ingolstadt viene colpito da una gravissima sciagura che egli definisce quasi un presagio di quelle future ossia

la morte della madre. Da questo terribile momento luttuoso viene colto dall’idea grandiosa di poter bandire

la malattia e rendere l’uomo invulnerabile da qualsiasi morte. Così, dimentico dell’amore, dell’affetto per la

già promessa sposa Elizabeth, si dedica alla ricerca della pietra filosofale e l’elisir dilunga vita che era stata

cercata dagli alchimisti proprio per la supposta capacità di trasformare ogni vile metallo in oro. Anche

Frankenstein come il Faust di Goethe è quasi agito dalla libido scendi, desiderio spasmodico di conoscenza.

Si accosta nei suoi studi anche all’alchimia e spinto da un delirio di onnipotenza che dice, non turbato dalla

realtà, confessa di come non solo a questo si limitassero le sue wild fantasies.

La narrazione dell’educazione di Frankenstein presenta similari analogie con quella dell’autrice stessa e dal

marito. Shelley fu affascinato fin da piccolo dall’elettricità e ogni esperimento scientifico. Questo interesse

venne stimolato in lui da un professore che aveva conosciuto ad Eaton e aveva indugiato in pratiche occulte e

pseudoscientifiche. Senza timore di travalicare le frontiere e i confini dell’etica e della religione, con la

consapevolezza di addentrarsi nel proibito, nel regno dell’ignoto, concepisce, come fosse un nuovo

Prometeo, il miraggio di potere resuscitare fantasmi e demoni e alla fine con le pratiche illecite e sacrileghe

riesce nella folle impresa. L’orgoglio della scoperta, l’addentrarsi nel regno dell’ignoto saranno

accompagnati da un castigo terribile e Frankenstein viene punito perché emulo di Dio nel desiderio folle di

creare la vita. Le conseguenze della gravissima infrazione ricadranno sull’intera famiglia del trasgressore, sul

suo più caro amico, sui servitori. Eli stesso si ammalerà più volte, verrà anche rinchiuso in manicomio e alla

fine verrà ucciso dagli stenti, dalla fatica nel vano inseguimento del suo persecutore. È così che la sua folle

impresa sta per compiersi e nel corso di quella che definisce una notte fatale, in cui si scrive il suo destino, la

14 Appunti di Brunello Carlotta

fine delle sue fatiche e l’inizio delle sue disgrazie, riesce ad infondere la scintilla della vita in un essere che

fin dall’inizio non si rivelerà affatto a sua immagine e somiglianza ma si rivelerà un aborto, un essere da

scartare, abietto e mostruoso.

La scena della creazione e del risveglio, centrale nelle innumerevoli trasposizioni cinematografiche viene

condotta da Mary Shelley in modo eloquente.

(pag. 58)

Qui si vede come i termini chiave siano horror e disgusting che definiscono l’atteggiamento psicologico di

Frankenstein nei confronti dell’essere a cui ha dato la vita e che è sempre più ai suoi occhi un’alterità

demonica, qualcosa che deve essere per forza annientato.

Nel sogno che fa in seguito Frankenstein, appare chiaro il nesso profondo tra la ricerca del principio della

vita e l’esperienza dolorosa del lutto. Appare evidente il legame tra distruzione e creazione, vita e morte.

Quasi tutte le letture psicanalitiche del romanzo considerano la scena chiave quella di Frankenstein che in

sogno vede la promessa sposa subire una metamorfosi, trasformarsi nel cadavere della madre.

(pag. 59)

Questo mostro è una figura dell’eccesso, un’eccezione, qualcosa che si pone in un rapporto di eccezione

rispetto alla normalità come suggerisce l’etimologia della parola tessa che rimanda a qualcosa di prodigioso,

portentoso, contro natura. Il termine, nel significato etimologico, monstrum, sign

Dettagli
A.A. 2017-2018
55 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/12 Lingua e traduzione - lingua inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carlotta.brunello di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Società e culture di lingua inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Vanon Michela.