LITTLE
Aggettivi e Pronomi possessivi:
Gli aggettivi possessivi, cosí come i nomi propri, gli avverbi di tempo e i titoli di cortesia,
non possono mai essere preceduti dall’articolo: concordano con il possessore e non con la
cosa posseduta.
Pronome personale soggetto: I, YOU, SHE HE IT, WE, YOU e THEY.
Aggettivo possessivo: MY, YOUR, HER HIS ITS, OUR, YOUR e THEIR.
Pronome possessivo : MINE, YOURS, HERS HIS ITS, OURS, YOURS e THEIRS.
I pronomi possessivi si usano al posto del nome. Non sono seguiti da un sostantivo, ma
lo sottintendono: sono invariabili; non sono mai preceduti da articolo E concordano in
genere e in numero con il possessore e non con la cosa posseduta.
Comparativo di maggioranza e di minoranza:
Gli aggettivi di maggioranza formano il grado comparativo aggiungendo il suffisso “-er”
se si tratta di aggettivi mono e bisillabici: tall (alta/o)> taller. Il secondo termine di paragone
é sempre preceduto da “than” = “rispetto a”.
Alcune variazioni morfologiche interessano anche il comparativo di maggioranza:
1) Gli aggettivi che terminano per una consonante preceduta da vocale raddoppiano la
consonante prima di aggiungere “-er” es: hot → hotter
2) Gli aggettivi monosillabici o bisillabici che terminano per “–y” cambiano la “y” in “i”
prima di aggiungere “–er”: es tidy → tidier Nel caso degli aggettivi plurisillabici, il
comparativo di maggioranza si fa ponendo “more” davanti all’aggettivo .
Termine di paragone More/less + agg. (plurisillabico) oppure + agg. (plurisillabico)
seguito da than + 2° termine agg. Es: You’re dirtier than me
Per indicare invece l’uguaglianza fra gli aggettivi, in inglese si usa la costruzione
“as......as”: Il secondo termine di paragone può essere un sostantivo, un pronome
possessivo o un pronome personale complemento. Quando si vuole evidenziare la
progressiva diminuzione o il progressivo aumento di qualcosa (“sempre piú”/ “sempre
meno”), si ripete due volte l’aggettivo comparativo seguendo lo schema: “forma
comparativa” + and + “forma comparativa”.
COMPARATIVO DI MAGGIORANZA (più …che; più…di) Aggettivi e avv. monosillabici;
aggettivi bisillabi in –er, -le, -ow, -y: aggiungono -er Aggettivi e avv. con più di due sillabe
sono preceduti dall’avverbio ‘more’
Il comparativo di minoranza si forma con l’avverbio ‘less’. ‘molto’ davanti ad un
comparative si traduce con ‘much’ (Much more; Much less) Il secondo termine di paragone
(di, che, di quanto, di quanto non, etc.) è introdotto da: as (dopo comparativo di
eguaglianza) than (dopo i comparativi di maggioranza e minoranza) Mary is more
intelligent than her.
Il superlativo:
Superlativo relativo di maggioranza (il più …di, il più…fra, il più…che) segue le stesse
regole del comparativo. Così come il comparativo, il superlativo ci permette di confrontare
le caratteristiche o le proprietà di una persona, di una cosa o di una situazione. Le
analogie fra il comparativo e il superlativo sono molte: come per il comparativo, la
differenza fra aggettivi monosillabici, bisillabici e plurisillabici risulta fondamentale.
La regola generale per la formazione del superlativo è l’aggiunta del suffisso “-est”.
L’aggettivo è, come in italiano, ovviamente preceduto dall’articolo determinativo “the” tall
→ the tallest Invece dell’articolo determinativo, in alcune frasi il superlativo può anche
essere preceduto dall’aggettivo possessivo: my your his her its our your their
Gli aggettivi monosillabici o bisillabici che terminano per consonante preceduta da
vocale raddoppiano la consonante prima di aggiungere “-est”: hot → hottest.
Gli aggettivi monosillabici o bisillabici che terminano per “–y” cambiano la “y” in “i”
prima di aggiungere “–er”: tidy →tidier
Nel caso invece di aggettivi plurisillabici, il comparativo di maggioranza si ottiene
anteponendo “the most” all’aggettivo The best option in life in not always … the easiest
We’ve chosen them, because their service is THE CHEAPEST in the market
agg. e avv. monosillabici; aggettivi bisillabi in –er, -le, -ow, -y, aggiungono -est
agg. e avv. con più di due sillabe sono preceduti da ‘the most’
Il superlativo può essere seguito da: “of”, se il termine di riferimento corrisponde a un
sostantivo plurale o a un gruppo Il secondo termine di paragone introdotto da ‘di, fra, in,
che, etc.’ è tradotto con ‘of’ (oppure ‘in’ se riferito a luogo) oppure da ‘that’(talvolta
omesso) se segue una frase relativa.
I comparativi e i superlativi irregolari:
Aggettivo forma forma superlativa
comparativa
Little Less The least
“this is the least beautiful doll of
my colletion"
far Farther/further The farthest / furthest
oltre ad
indicare la
distanza
spaziale, è
usato anche in
senso figurato.
In particolare,
il comparativo
“further” indica
“ulteriore”,
“aggiuntivo”
Near= indica Nearer The nearest/ the next
distanza
spaziale.
Late (tardi, Later (più The latest (il più recente)/ the
recente) recente/più last (l’ultimo)
tardi)/latter (il
secondo di due)
“quest’ultimo”/
“l’ultimo”, in
riferimento ad
una serie e/o
sequenza di
cose o di
persone. In
particolare,
“latter” viene
usato per fare
riferimento ad
una
persona/cosa
menzionata alla
fine di una lista
di persone/cose
(
Old Older/elder The oldest/the eldest
Il comparativo
“elder” esprime
un confronto
fra due membri
della famiglia,
mentre il
superlativo “the
eldest” implica
più di due
componenti:
ma non si
usano se
seguithe da
secondo
termine di
paragone
introdotto da
than
Good/well better the best
Bad evil (cattivo): the worst
worse
Little (il Less the least
minore, il ‘Minore’
meno) riferito ad età si
traduce
‘younger’; a
dimensione
‘smaller’; a
valore ‘lower’,
a distanza e
spazio
‘shorter’.
Superlativo assoluto:
Very (con aggettivi e avverbi); Much (con participi passati). very good; much loved. Spesso
con aggettivi e avverbi polisillabici si usa ‘most’: most interesting
SEMPRE PIU’…’, ‘SEMPRE MENO
• She is growing kinder and kinder (diventa sempre più gentile)
• She is growing more and more attentive (diventa sempre più attenta)
• She is growing less and less attentive (diventa sempre meno attenta)
‘più….più’, ‘quanto più…tanto più’, etc. le correlative italiane SI TRADUCONO col
comparativo preceduto dall’articolo. LA LOCUZIONE AVVERBIALE: ‘non…più’ SI
TRADUCE: se si riferisce a quantità: no more, or not..any more
Pronomi personali complemento:
I pronomi personali complemento sono quei pronomi che hanno la funzione di
complemento diretto (quando seguono direttamente il verbo): Could you call HIM please
I pronomi personali sono: ME, YOU, HIM, HER, IT, US, YOU, THEM.
Word formation:
I meccanismi di formazione lessicale (“word formation”) in lingua inglese non si riducono ai
soli suffissi. Il lessico si forma in base a tre diversi meccanismi:
• Affixation Aggiunta di prefissi e suffissi prima o dopo la radice della parola
Un- fold ir-responsible mal-treatent over-stimated Mis- adventur in-significant
pseudo-code under-paid a-moral dis-agreement counter-revolution develop-ment
meaning-full accept-able slow-ly
• Conversion il passaggio da una categoria grammaticale all’altra senza alcuna
variazione morfologica della parola: Da sostantivo a verbo (brake → to breake), Da
verbo a sostantivo (to call → a call), Da aggettivo a verbo (dirty → to dirty), Da
aggettivo a sostantivo (Daily → A daily). Nel passaggio da una classe del discorso
ad un’altra, possono emergere delle variazioni di tipo: A) Fonologico (concernenti la
pronuncia), Morfologico (ma non fonologico! La pronuncia resta invariata)
• Compounding (la formazione di composti) Insieme di due o più unità lessicali che
unite acquisiscono un nuovo significato. Solidi (cioè formati da una sola parola
(trademark o make-up) oppure formati da due unità separate sales manager:
sostantivo + sostantivo (jobhunter), Aggettivo + Sostantivo (redskin), sostantivo +
aggettivo(enviroment-friendly), Preposizione + Sostantivo (afternoon).
Nell'ambito della 'word formation' (formazione lessicale), il fenomeno della
conversione può implicare: Un cambiamento ortografico, fonologico e il passaggio da
una categoria grammatica ad un'altra.
To be going to:
La costruzione “to be going to” + forma base del verbo viene usata per:
1. Esprimere l’intenzione di compiere un’azione nel futuro (senza averla
necessariamente pianificata).
2. Fare una previsione sulla base di un evento osservabile o in base al contesto
Forma Aff: Soggetto + AM/IS/ARE + GOING TO + forma base del verbo
Forma Neg: Subject + AM/IS/ARE + Not + GOING TO + forma base del verbo
Forma Int: AM/IS/ARE + Subject + GOING TO + forma base del verbo…?
“She’s going to have a baby”
Il futuro con 'to be going to' si usa per: Indicare l'intenzione di compiere un'azione futura
“i’m going to do house cleaning tomorrow”
Futuro con “will”:
Il futuro semplice si forma usando “will” + forma base del verbo. Si usa per fare previsioni
circa eventi futuri esprimendo un’opinione personale (un parere, una speranza, un
dubbio) senza un’intenzione o una programmazione specifica da parte del parlante. Di
solito questa forma di futuro è retta da verbi come “to think” (pensare), “to hope” (sperare),
“to expect” (aspettarsi) etc., oppure da avverbi che esprimono incertezza come “perhaps”
(forse), “probably” (probabilmente), etc. Promettere che qualcosa accadrà nel futuro o
di fare qualcosa, offrirsi di fare qualcosa, chiedere di fare qualcosa Comunicare
qualcosa che si è deciso di fare sul momento (senza premeditazione) Fissare un
appuntamento.