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Appunti: le mansiones e la chiesa come luogo di teatralità Pag. 1
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Autori di misteri

Arnù Grebàn, Gian Michelle e altri sono tra gli autori più noti di misteri. Queste opere raccontano e rivisitano le vite dei santi e solitamente sono molto estese. Venivano rappresentate su diverse settimane e non sempre con una frequenza regolare, spesso ogni venti o trent'anni, a causa delle risorse umane e finanziarie coinvolte. Infatti, una città non poteva permettersi di mettere in scena un mistero troppo spesso o in momenti troppo ravvicinati. Le occasioni per queste rappresentazioni erano principalmente di natura religiosa o politica. Immaginiamo la preparazione necessaria dietro alle scenografie di questo tipo, che coinvolgevano architettura, apparati, teatro e musica.

lacittà in tutti i suoi aspetti quindi tutte le corporazioni dei mestieri, associazioni religiose quindi tutti i membri della città partecipano vivamente allo spettacolo e sentono essere un momento di dovere morale e civico. Il numero delle mansiones poteva variare, ma di certo era considerevole nella famigerata passione di Valenciennes ma anche in altre si raggiungono anche addirittura una settantina di mansiones, viene testimoniato un numero tale, le soluzioni scenotecniche sono molto complesse, famosa in tal senso oltre Valenciennes è anche la passione di Metz che è una città francese, siamo nel 1437 e questa è piuttosto celebre proprio per gli allestimenti scenografici usati per creare l'inferno, la grotta dei diavoli che proprio ci viene attestata come un luogo che deve suscitare terrore. Questo mondo, tutto questo mondo delle mansiones non dobbiamo immaginarlo come una realtà autonoma e assestante, ma è frutto della

La natura iconografica medievale si riferisce a una serie di opere d'arte, come dipinti e sculture, che rappresentano la vita dei santi e le storie in modo sequenziale, con riquadri. Questo stile può essere riscontrato anche in opere di artisti come Botticelli e Simone Martini, che hanno ereditato questa visione. In ambito medievale italiano, possiamo osservare come questo mondo medievale viene rappresentato, ad esempio, nel sarcofago di Giunone, risalente al IV secolo d.C., che presenta una narrazione paratattica. Un altro esempio è il portale della cattedrale di Pisa, realizzato da Bonanno Pisano nel 1180, in cui sono raffigurati vari riquadri che narrano la storia di Santa Cecilia a Firenze. Il teatro, a sua volta, imita e adotta questa forma di rappresentazione che ha radici nell'antichità.

questa rappresentazione cioè i momenti della vita di questa santa vediamo che sono come inquadrati in casette, in riquadri l'uno separato dall'altro uno accanto all'altro e questa è la narrazione paratattica, questo è un esempio di mistero con mansiones in ambito iconografico questo per dire assolutamente che il teatro non è una novità e l'abbiamo capito è una delle arti pure visive, e segue questa modalità Jacopo del Casentino San Mignato le scene della sua vita quindi sempre vite dei santi, San Mignato al monte a Firenze, il santo e tutto intorno i momenti principali della sua esistenza, quindi momenti cronologici successivi, ma posti uno accanto all'altro, questa è la narrazione paratattica, questa è la disposizione di una scena del teatro medievale è molto importante che l'abbiamo ben presente, perché la scena rinascimentale è il contrario, questo è il lascito medievale

che ha portato alla creazione di una scena teatrale completamente diversa. Invece di avere diversi luoghi separati, abbiamo una scena unica e fissa, che rappresenta tutti i momenti attraverso l'uso della scenografia di uno sfondo. Questo permette di concentrare tutte le possibilità scenografiche in un unico spazio. Questa trasformazione è avvenuta in Italia nel XV secolo, durante il Rinascimento. Mentre nel resto d'Europa si continuava a utilizzare una scena processionale e paratattica, in Italia si è sviluppato un nuovo tipo di teatro. Questo cambiamento è stato influenzato dagli studi sulla prospettiva di Leon Battista Alberti e dalla riscoperta dei trattati di Vitruvio da parte di Giorgio Vasari. Quindi, nel teatro rinascimentale italiano, non abbiamo più la divisione dei luoghi e il pubblico che si muove per fruirli. Abbiamo invece una scena unica e immobile, che rappresenta tutti i momenti della storia. Questo ha permesso di sfruttare al massimo le possibilità scenografiche e di creare uno spettacolo più coinvolgente per il pubblico.nel '400 c'è Sebastiano Serlio che scrive un trattato sulla scenografia che deve usare la prospettiva. E le corti di Ferrara, Firenze le corti di queste signorie in particolare di Ferrara, diventano luoghi in cui nasce e si sviluppa questa rivoluzione, altrove c'è tutta una resistenza detta romanza medievale, nel nord d'Europa non passa ancora l'idea della prospettiva e quanto ne consegue, stiamo parlando dell'ambito teatrale mal'abbiamo capito dell'ambito artistico in specie teatrale e in Italia in particolare ci sarà questa congiuntura tra questo mondo medievale e quel mondo rinascimentale dato dalle sacre rappresentazioni di Brunelleschi, seconda metà del '400 momento molto preciso 1439 luogo molto preciso Firenze, nel momento in cui i Medici celebrano loro stessi il loro potere soprattutto le alleanze con la chiesa e Brunelleschi che lo abbiamo sentito tante volte, ed è un architetto guarda caso, non è unuomo prettamente di teatro, ma come accadeva spesso è un uomo d'arte, è un architetto e anche apparatore e costruisce il duomo di Firenze la famigerata cupola di Brunelleschi, ma pure allestisce degli spettacoli che stanno fra il rinascimento e questo mondo medievale della cosiddetta pratica romanza che vuole quella scena plurima, paratattica, in movimento, scena di mansiones, scena di processione. Mentre si affaccia il nuovo mondo detto fra noi Ariosto mette in scena la cassaria nel 1508, quando nel nord c'è ancora questo mondo, quindi una rivoluzione grazie alle corti e al sapere e al potere italiano, e badiamo bene che per lungo tempo queste due pratiche, la cosiddetta pratica romanza che è sostanzialmente un po' questo mondo medievale sul quale si innesta in parte la nuova rivoluzione rappresentata da Brunelleschi, convive con la visione della scena filologico Vitruviana, pratica filologico romanza quindi intonro al '300 '400 ci.

Sono queste resistenze con una scena molto mobile, dall'altra parte c'è tutta la visione del teatro rinascimentale Ariosto, di ripresa di Vitruvio che è detta pratica filologico Vitruviana, cioè di ritorno a che cosa? Al teatro antico, quindi il teatro rinascimentale con la sintesi della messinscena il mondo medievale presenta una messinscena analitica e paratattica, mentre il mondo rinascimentale inventa o meglio ripropone la scena antica che era unica e la rivisita però sintetizza in un solo luogo con scenografie che vanno tutte nella direzione a livello iconografico della prospettiva, ma per forza è l'invenzione del momento chiaramente va li, e oggi siamo ancora li del resto.

L'esempio emblematico che oggi esiste, di teatro rinascimentale il primo appunto è il teatro olimpico di Vicenza costruito da un architetto che è Andrea Palladio, e lo costruisce su commissione dell'accademia di Vicenza, non sono già

più le corti ma èun'accademia e quel teatro se ci capita è visitabile, quello è il teatro rinascimentale,l'unico conservato, visibile, di solito si faceva la gita ma oramai non si fa più.Quindi cosa ci siamo detti? Ci siamo detti abbiamo degli esempi per fare la sintesidella disposizione scenica medievale, noi stiamo nel medioevo, i luoghi teatrali sonochiesa come teatro soprattutto dramma liturgico disposizione esterna analoga aquella della chiesa, vedi i miracoli, vedi i misteri, cioè abbiamo visto le mansionesdisposte in senso longitudinale, e come proprio quelle di una navata della chiesa,messinscena fissa ma paratattica o più elementi, circolo circolare quando segue ilperimetro delle piazze, oppure c'è il caso della processione di carri soprattutto inambito anglosassone, quindi le mansiones sono mobili, si muovono, le casettequeste edicole si muovono, oppure c'è il caso della piattaforma

contende,piattaforma lignea con delle tende e tu li dentro hai tutti i tuoi luoghi, tutta la tua scenografia, con gli oggetti scenici, con quanto rientra nella messinscena e il pubblico si muove, gira attorno, entra anche nelle mansiones perché a seconda dei casi può entrarvi.

Un caso emblematico è quello della famigerata passione di Valancièn, di cui noi abbiamo la fotografia del mistero, dello spettacolo degli appunti già vista la disposizione della chiesa, proprio perché ci resta un'illustrazione postuma di Enri Cailleur, un altro esempio il martirio di Santa Apollonia.

Ci sono delle miniature che esplicitano i momenti della passione di Valancièn, queste sono miniature del XVI secolo, infatti noi ci occuperemo anche di quella di Cailleur che è del 1577, lo spettacolo ha avuto luogo più o meno intorno all'inizio del 1500 la prima messinscena, e questo è il palco della passione si mette in scena la passione di cristo.

questo allestimento teatrale rappresenta gli episodi della passione di Valancièn. Durante un mese intero, la popolazione veniva coinvolta nella messa in scena di questi momenti. Il teatro è rappresentato dalle casette, chiamate mansiones, intorno alle quali le persone si muovevano. A sinistra c'è il paradiso, mentre a destra vediamo l'inferno con il mostro e i diavoli che ne escono. Questa parte è conservata presso la biblioteca nazionale di Parigi. Sono segnati anche tutti i luoghi importanti, le tappe della vita di Cristo che riflettono la vita umana, come la visita al tempio e altri momenti significativi. Questo allestimento è interessante per diversi aspetti, ma ci soffermiamo sulla passione di Valancièn.abbiamo queste testimonianze che ci informano sui vari aspetti, innanzitutto vediamo bene i vari luoghi deputati, la loro ricchezza, c'è
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Publisher
A.A. 2019-2020
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SorliniGia97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e tecnica della messinscena e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Mazzoleni Elena.