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PROCESSO TERMOMECCANICO CONTINUO MODERNO (TMCP)
Lingotti colati in continuo nelle forme e nelle misure prossime ai prodotti commerciali finiti (piastre, fogli, nastri, barre profilate, tondi, tubi,..). La laminazione è di finitura. Eventualmente segue laminazione a freddo.
Pregi dei laminati:
- Facile fabbricazione (formabilità e saldabilità)
- Resistenza meccanica combinata a tenacità a frattura rafforzamento per affinamento del grano ferritico
- Estetica apprezzabile dei prodotti finali
Il laminato, inoltre, è compatibile con rivestimenti superficiali.
Laminazione a caldo (AR)
Effettuata a temperature di circa 1300 °C su bramme, con conseguenti riduzioni di spessore dell'ordine di 50-250 mm attraverso una serie di riduzioni. Nel processo di laminazione, le scaglie d'ossido superficiali possono contenere inclusioni potenzialmente pericolose: sono necessari potenti getti d'acqua (misti a soluzioni acide deboli) per
rimuovere le scaglie di ossido. L'incompleta rimozione delle scaglie causa degrado superficiale.- Ricristallizzazione: quando il materiale entra nello stadio di laminazione, i grani subiscono una forte deformazione, con aumento di energia (indotta dai processi meccanici) al bordo di grano. È un processo spontaneo dato da due condizioni: alta temperatura (0,4T) e cospicua deformazione plastica (data dall'azione dei rulli). Da un punto di vista di controllo dei processi, si distinguono:
- Statica (SRX)
- Dinamica
- I grani modificano il loro orientamento mentre iniziano a formarsi nuovi nuclei al bordo dei grani deformati. Allo stato ricristallizzato il materiale è al suo massimo stato di duttilità. La ricristallizzazione statica è influenzata da:
- Temperatura di ricristallizzazione.
- Grado di incrudimento minimo iniziale della
ricristallizzazione: a maggiore grado di incrudimento corrisponde una minore temperatura di ricristallizzazione per dare inizio alla nucleazione di nuovi grani.
c. Dimensione del grano iniziale. à2. Recovery azione sulle tensioni residue (e non sulla microstruttura). I cristalli deformati mantengono la loro identità, mentre la densità e la distribuzione delle dislocazioni diminuisce in misura proporzionale alla temperatura. È il primo stadio dopo l’incrudimento: durante il recovery la resistenza è al suo valore massimo, mentre la duttilità è al minimo.
In funzione del grado di incrudimento e della temperatura raggiunta, i grani possono subire poi ricristallizzazione, durante la quale si verifica un drastico calo delle tensioni residue.
Al di sopra della temperatura di ricristallizzazione si ha ingrossamento del grano a spese dei grani più piccoli. Si verifica un’inversione tra duttilità e resistenze del materiale. à3.
Ingrossamento del grano: l'elevato disordine atomico dei bordi di grano genera una grande quantità di energia libera. Dopo la ricristallizzazione, diminuendo la quantità al bordo di grano, la dimensione del grano continua a crescere. L'ingrossamento del grano si verifica spontaneamente nei materiali quando esposti ad alte T° per tempi lunghi.
Le conseguenze della laminazione a caldo AR sono:
- Rottura della struttura colonnare dei lingotti di colata
- Eliminazione di eventuali fenomeni di segregazione interdendridica (alte T°)
- Schiacciamento e saldatura delle soffiature (= porosità)
- Frantumazione di inclusioni non metalliche (P ed S), con allungamento lungo la direzione di laminazione.
L'energia misurata tramite prova Charpy (resilienza) è maggiore nella direzione longitudinale e cala all'aumentare della % di zolfo. La duttilità (riserva plastica) aumenta all'aumentare di tale livello di energia.
grano, più efficace se alla ricristallizzazione segue un brusco raffreddamento severedeformazioni plastichef. Descagliatura chimica (pickling), ovvero pulizia dalle scaglie grazie all'azione di acidi e lavaggi con acquaLaminazione a caldo (AR) + NormalizzazioneL'acciaio parte ad alta temperatura (1300 °C)in condizione austenitizzata. La deformazioneplastica della laminazione parte dalla parteàalta del diagramma ricristallizzazione.Siamo in condizioni dinamiche (noncoincidenti con le temperature A1 e A3 delàdiagramma di stato Ar3 e Ar1.La normalizzazione della perlite avvieneaumentando la temperatura. I grani siritrasformano in austenite.Con successivo raffreddamento si ottengonograni fini di perlite-ferrite, ottenendo valori diresistenza a snervamento fino a 460 MPaà acciai S640N.LM Ing. Civile PoliToG. Maizza: Tecnologia dei Materiali da Costruzione (a)Francesco Torre, 2019/2020 25Laminazione a caldo (AR): affinamento delgrano austenitico
Dato un acciaio legato con disciolti i tre elementi neldiagramma e un acciaio comune al carbonio, si mettono aconfronto durante la laminazione.
Per l'acciaio semplice al C, all'aumento la temperaturasegue un ingrossamento del grano austenitico.
Per gli acciai legati, l'ingrossamento del grano è controllatofino alle temperature di:
- - 1000 °C in presenza di Vanadio
- - 1100 °C in presenza di Alluminio
- - 1200 °C in presenza di Niobio
- - Oltre, in presenza di Titanio (molto costoso)
Laminazione controllata (TMCP + AC)
L'obiettivo è ottenere il grano più fine possibile. Contrariamente a quanto fatto tradizionalmente (fin qui esposto),la ricristallizzazione fatta avvenire a bassa temperatura restituisce un grano ferritico ancora più fine rispetto allaricristallizzazione ad alta temperatura. La laminazione controllata permette di ottenere profili più facilmentesaldabili e che combinino resistenza e
tenacità. Partendo da una temperatura elevata (1150 °C), il grano subisce deformazione plastica senza essere "forzato". A T=950°C > Ar3 austenite ricristallizzata SRX. Deformando a TCORROSIONE
Gli acciai inossidabili, prodotti in batch, non hanno le caratteristiche resistenziali adatte per essere utilizzati in grandi quantità nelle costruzioni. Pertanto, il problema della corrosione è concreto per acciai convenzionali, specie se localizzati in siti "difficili" dal punto di vista corrosivo.
Come si possono eliminare errori di sottovalutazione della corrosione già in fase di progetto?
Corrosione e ambiente
La corrosione va valutata rispetto a questi elementi:
- Ambiente: acqua umido,
aria + inquinanti atmosferici (città) solfati e cloruri.Il biossido di zolfo, prodotto dalla combustione, reagisce con H2O (o vapore) a formare acido solforico osolforoso e con i metalli formando solfati, dalla scarsa adesione al metallo.I cloruri (sodio), presenti nelle zone marine/costiere, tendono ad agire su piccola scala; è probabile che lacorrosione si realizzi tramite punti (pit = corrosione localizzata), difficilmente individuabili.ào Secco ossigeno•
Atmosfera (aria), diversamente considerata a seconda del contesto: urbano, marino, rurale
Liquidi (acqua, liquidi organici), valutati in funzione dell’origine: acque dolci, di mare, carburanti, vernici..
Terreni, per i quali la corrosione è inversamente proporzionale alla resistività (conducibilità elettrica) edirettamente proporzionale all’umidità. Sono particolarmente pericolosi terreni di tipo argilloso.
- Microambiente: nell’intorno della
regione critica suscettibile a corrosione- Velocità di corrosione, legata a:
- Tempo di esposizione
- Natura e concentrazione dell'agente aggressivo (acidità pH)
- Temperatura
Normativa EN12500 (e relativa ISO)
La normativa identifica la classe di corrosione relativa all'ambiente in cui si opera, in base a valori di SO :2àC
- livello molto basso di corrosione; aree secche con basso livello di inquinamento
- livello basso di corrosione; aree rurali o poco abitate
- medi livelli di corrosione; aree temperate con medi livelli di inquinamento
- alti livelli di corrosione; aree costiere con medi livelli di inquinamento
- altissimi livelli di corrosione; siti esposti a cloruri in modo severo
Per ciascuna classe sono definite le velocità di corrosione di 4 leghe metalliche ingegneristiche (acciai C, Zinco, Rame, Alluminio) dopo 1 anno e 10 anni di esposizione. La normativa definisce anche la maggiore resistenza alla corrosione
degli acciai inossidabili rispetto ad altri metalli per le 5 classi ambientali.Esempi di ambienti tipici (ISO EN9223) e relativi acciai tipicamente scelti in funzione della classe di corrosione
LM Ing. Civile PoliToG. Maizza: Tecnologia dei Materiali da Costruzione (a)Francesco Torre, 2019/2020 27
Principio di base della corrosione umida
Perché si verifichi corrosione, nella cella galvanica (batteria) deve originarsi un circuito elettrochimico tra:
- catodo si riduce nella soluzione
- anodo si discioglie nella soluzione
- elettrolita (= soluzione con ioni in moto per la differenza di potenziale).
La presenza di O associata all'umidità (H2O) costituisce un elemento essenziale per l'instaurarsi di fenomeni corrosivi.
Lo Zn (anodo), potendo immagazzinare più energia