Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 5
Stati, nazioni e nazionalismi in Europa Pag. 1
1 su 5
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

NAZIONALISMO

Il Nazionalismo: è insieme un'ideologia e un movimento politico che fanno della nazione il soggetto principale dell'azione politica e la base di ogni appartenenza e identità politica. Ne discendono 3 assunti: che il mondo è suddiviso in nazioni aventi ciascuna proprie caratteristiche che la distinguono dalle altre; che la lealtà alla nazione sovrasta ogni altra forma di lealtà; e che l'unica forma legittima di governo è l'autodeterminazione.

Distinzione tra idea di nazione e nazionalismo: la prima configura una frattura sociale determinata dall'esistenza di comunità diversificate, ciascuna con elementi culturali, miti e una storia propri; il secondo costituisce l'espressione politica che nasce dalla consapevolezza circa la natura non compiuta della prima o circa le minacce alla sua integrità e sopravvivenza.

Gli stadi di sviluppo del Nazionalismo:

  1. 1° livello: solo intellettuale, una ristretta

Cerchia di intellettuali concentra gli studi sulla storia, lingua, letteratura, arte, tradizione di un popolo preparandola nascita di un'identità culturale e ponendo le basi culturali delle successive rivendicazioni nazionali. Il nazionalismo è poco più di una suggestione culturale, un'ideologia d'élite, con limitato impatto sulla politica.

2° livello: un élite politica perseguire scopi e programmi nazionalistici. Nasce un comportamento nazionalista militante. L'impatto politico è percepibile, specie se tale élite è in posizione di governo.

3° livello: il nazionalismo è un'ideologia di massa a tutti gli effetti. È il grande salto di qualità che il nazionalismo compie a cavallo tra XIX e XX sec. Quello che segna il passaggio da un nazionalismo romantico non necessariamente aggressivo a quello totale del XX sec. Si esprime nelle grandi aggregazioni di massa, si fa più estremo e

dogmatico.Gli indicatori di un conflitto nazionalista: sono i livelli di violenza e il gradodi mobilitazione politica (manifestazioni, scioperi, partiti e movimenti).

Cause della nascita dei nazionalismi:

  1. Nascita dello stato moderno; come nuova organizzazione centralizzata delpotere, fondata sul controllo della forza su un territorio. Contribuirà adalimentare le identità nazionali.
  2. Rivoluzione francese; nell'89 si rafforza l'idea dello stato-nazione. Larivoluzione incoraggiava un processo di integrazione a livello di massa. Lapolitica acquista pathos religioso; la nazione diviene patria. Si diffondel'idea di sovranità popolare, alla quale si correla quella di cittadinanza. Sirodono gli antichi principi di legittimazione nel nome di una spinta versol'egualitarismo.
  3. Rivoluzione industriale. La nuova società industriale proietta il contestoeconomico in una dimensione nazionale e statale, spezzando i confiniangusti delle comunità.

produttive tradizionali. Ma il rapporto tra industrializzazione e sviluppo di mercati è a doppio senso di marcia. L'industrializzazione concorre alla formazione dell'idea di nazione e del nazionalismo ma il nazionalismo favorì deliberatamente l'industrializzazione perché vide in esso un mezzo per trasformarsi attraverso la costruzione dello stato, il conseguimento dell'autosufficienza economica e il potenziamento della forza militare dello stato stesso.

Nozioni di centro e periferia: si riferiscono ai livelli di distanza e differenza tra territori e gruppi sociali all'interno di una determinata area geografica.

Multidimensionalità delle nozioni di centro e periferia:

  • Di natura geografica, la dislocazione del territorio lontano dai centri di produzione, dai crocevia internazionali e dalle linee di comunicazione spiega la formazione e il mantenimento della condizione di periferia e quindi la sua dipendenza dal centro.
  • Di natura economica:
vicinanza o la lontananza dalle risorse economiche (centro) o dai principali centri di scambio commerciale decide l'integrazione nel sistema economico produttivo (centro) o l'emarginazione da esso (periferia). Di natura culturale, specificità etniche, linguistiche e religiose possono spiegare i livelli di isolamento-integrazione, le identità culturali e il grado di resistenza che le periferie oppongono allo sforzo di integrazione da parte di uno o più centri. Di natura politico-organizzativa: sul ruolo delle istituzioni politiche e degli apparati amministrativi e militari nel promuovere l'integrazione o nell'opposizione a essa da parte di periferie refrattarie a rinunciare a porzioni della propria sovranità e autonomia. Dimensioni di individuazione di centri e periferie: economici; culturali; militari-amministrativi. Un centro si identifica per essere il luogo dove si incontrano i detentori delle principali risorse di un territorio; dove avvengono i

I principali processi di deliberazione e decision-making sono collocati in aree specifiche, che possono essere definite come arene. Queste arene possono essere concentrate in un unico territorio, creando così un centro monocefalo, oppure possono essere distribuite in più territori, creando un centro policefalo.

I centri sono fondamentali per le forniture alimentari, la mano d'opera e la difesa militare. Le periferie, invece, dipendono da un centro e sono controllate da esso. Le periferie possono essere territori conquistati, colonie o amministrazioni presidiate da funzionari che rispondono al centro.

La perifericità delle aree fa riferimento a fattori politici, economici e/o culturali, in cui i caratteri chiave sono la distanza, la differenza e la dipendenza.

Il territorio è un'area abitata da popolazioni che rivendicano la sua proprietà esclusiva attraverso strategie di difesa o di intimidazione verso i tentativi di invasione dall'esterno.

Gli elementi chiave del territorio sono, per Rokkan:
  • Uno spazio geograficamente delimitato in un determinato periodo e non necessariamente fisso per sempre;
  • Individui interagenti che occupano lo spazio, proclamando il loro diritto esclusivo allo sfruttamento delle risorse ivi locate;
  • Una serie di strategie di delimitazione e demarcazione contro gli estranei.
Dettagli
Publisher
A.A. 2005-2006
5 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Amoon di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Caciagli Mario.