La velocità di trasmissione è solo uno dei parametri che definiscono la qualità di un
sistema di telecomunicazione. In ambito tecnico si parla di QoS (Quality of Service),
che include:
Velocità di trasmissione
& Affidabilità (reliability)
- Ritardo (delay)
( Variabilità del ritardo (jitter)
v
Velocità: può essere bassa
& Ritardo: non critico
↑ Affidabilità: fondamentale (es. codice IBAN)
↑ Telefonia
Velocità: bastano 64 kbps, anche 2.4 kbps
S Ritardo e jitter: critici per la qualità della conversazione
& Affidabilità: meno importante, il cervello umano compensa
& Videogiochi
Jitter e latenza: fondamentali
& Affidabilità: molto importante per l’esperienza utente
I Controlli industriali
Affidabilità: prioritaria
↑ Velocità: può essere molto bassa
& Il problema di Internet: il "best effort"
Internet è nato come un sistema "best effort", cioè:
Non garantisce alcun parametro di qualità
I Non assicura né velocità, né affidabilità, né ritardo minimo
&
È uno strumento universale, ma non ottimizzato per applicazioni critiche.
Conclusione
Ogni applicazione ha esigenze diverse: non è possibile ottimizzare tutti i parametri
contemporaneamente. Per questo motivo, in progettazione di reti e sistemi di
comunicazione, si scelgono compromessi in base al tipo di servizio da offrire.
Bitrate e numero di utenti: un equilibrio delicato
La quantità di utenti collegati influisce direttamente sul bitrate disponibile per
ciascuno. Più utenti ci sono, meno banda può essere garantita a ognuno. Questo
comportamento è accettabile in molte applicazioni, ma non va bene nei contesti
industriali, dove è fondamentale:
Conoscere esattamente il bitrate con cui si monitorano i sensori
Garantire un ritardo massimo preciso nelle comunicazioni
Nei controlli industriali, anche un ritardo di 10 ms può essere eccessivo. Eppure,
oggi si cerca di portare tutto su Internet: Internet of Things, Voice over IP, e
altri servizi digitali. Ma Internet, per quanto diffuso, non è nato come strumento
affidabile per applicazioni critiche.
L’evoluzione delle reti di telecomunicazione
La storia delle telecomunicazioni è ricca di innovazioni, ciascuna pensata per
rispondere a esigenze specifiche:
Telegrafo ottico: specchi e segnali visivi, usati persino per sconfiggere
I Napoleone
Telegrafo elettrico: introdotto nel 1828 da Morse
↑ Telefono: inventato da Meucci nel 1857
T Radio: sviluppata nel 1895 da Marconi
- Tecnologie moderne: Bluetooth, Wi-Fi, digitale terrestre, reti cellulari,
↑
ecc.
Perchè non un unico sistema ? KPI legati fra loro!
Cosa hanno in comune ?
Qual è la differenza con i piccioni viaggiatori ?
Perché tanti sistemi diversi?
Non esiste una rete unica che possa soddisfare tutti i requisiti contemporaneamente.
Ogni sistema è un compromesso tra:
Velocità di trasmissione
- Consumo energetico
- Banda disponibile
A Affidabilità
& Mobilità
& Sicurezza
↑
Aumentare la velocità, ad esempio, può significare maggiore consumo o richiesta di
più banda, che è una risorsa limitata.
Cosa accomuna tutti i sistemi di comunicazione?
Alla base di ogni tecnologia di telecomunicazione c’è un elemento comune: la
trasmissione di segnali elettrici o onde elettromagnetiche.
Che si tratti di radio, fibra ottica, Wi-Fi o Bluetooth, l’informazione viene convertita
in segnale e trasmessa attraverso un mezzo fisico.
Parametri di Qualità del Servizio (QoS) nelle
Telecomunicazioni
Questo punto riguarda l'importanza di molti indicatori oltre alla velocità di
trasmissione, come il ritardo, il jitter e l'affidabilità, nella definizione delle prestazioni
di un sistema di comunicazione, a seconda dell'applicazione specifica (e.g. voce, email,
video, controllo industriale).
Sistemi di telecomunicazioni
In tutti i sistemi di telecomunicazioni moderni l’informazione è trasmessa
mediante segnali elettrici e/o onde elettromagnetiche.
Modello simplex
Il modello simplex permette di analizzare comunicazioni punto-punto:
comunicazione diretta tra TX e RX →RX
unidirezionali: l’informazione viaggia in un’unica direzione, TX
In realtà, nelle telecomunicazioni si hanno configurazioni differenti..
Esistono sistemi in grado sia trasmettere che di ricevere, contemporaneamente (full-
duplex) o alternativamente (half-duplex)
Esistono sistemi con più trasmettitori e ricevitori (connessi allo stesso canale o
attraverso canali distinti)
Il modello simplex, nonostante la sua semplicità, permette di studiare
anche le configurazioni suddette.. Transceiver
Un sistema in grado di trasmettere e ricevere è detto ricetrasmettitore o
transceiver (trans-mitter and rec-eiver)
Modello Simplex e comunicazione
Quando studio i sistemi di comunicazione, parto sempre dal modello più semplice: il
modello Simplex. Questo modello descrive una comunicazione unidirezionale, cioè
l’informazione viaggia solo in una direzione, dalla sorgente al destinatario. Un
esempio classico? La televisione digitale terrestre: c’è un trasmettitore centrale e
tanti ricevitori sparsi. Nessuno di questi ricevitori può rispondere al trasmettitore. È
una comunicazione punto-muto, e il modello Simplex la descrive perfettamente.
Ma nella realtà, i sistemi di comunicazione sono spesso più complessi. Pensiamo ai
cellulari: io posso trasmettere e ricevere contemporaneamente. Questo tipo di
duplex.
comunicazione si chiama Se posso parlare e ascoltare nello stesso
momento, si parla di full duplex. Se invece devo alternare tra parlare e ascoltare,
come succede con un walkie-talkie, allora è half duplex. Infatti, con il walkie-
talkie devo premere un pulsante per parlare, e rilasciarlo per ascoltare. Non posso
fare entrambe le cose insieme.
Modellare sistemi complessi con il Simplex
Ora, mi chiedo: posso usare il modello Simplex per descrivere anche questi sistemi
più complessi? La risposta è sì. Basta pensare in modo modulare. Ad esempio, un
sistema bidirezionale può essere visto come due sistemi Simplex in direzioni opposte:
uno va dal trasmettitore al ricevitore, l’altro dal ricevitore al trasmettitore. Se è
half duplex, posso immaginare un interruttore che decide chi trasmette e chi
riceve in quel momento.
Reti e comunicazione multipla
Quando parliamo di reti, le cose si complicano ancora di più: ci sono tanti utenti,
ognuno con il proprio trasmettitore e ricevitore. Anche qui, posso usare il modello
Simplex per descrivere ogni singolo flusso di comunicazione. Ad esempio, nel digitale
terrestre, ogni ricevitore riceve da un unico trasmettitore. Quindi posso immaginare
tanti sistemi Simplex in parallelo.
Fondamenti fisici
Alla base di tutto questo ci sono i segmenti elettrici e le onde elettromagnetiche.
Sono loro che permettono la trasmissione dell’informazione, sia in un sistema
semplice che in uno complesso.