Page 36 Il concetto di fluorescenza è un principio fisico e abbiamo l
emissione di luce da parte di una sostanza sottoposta a
irraggiamento. Quindi se io ho una sostanza come un
fluorocromo e gli passo un raggio uv abbiamo la produzione
di un energia che dà appunto l effetto della fluorescenza e l
emissione di una radiazione
Page 37 Nel microscopio a fluorescenza ci sono due filtri da
ricordare, uno di eccitazione e uno di sbarramento. Il primo
è quello che eccita il fluorocromo, il secondo è quello che
trattiene la fluorescenza che sta emettendo
Page 38 Esistono una serie di fluorofori o fluorocromi, che si
chiamano in maniera diversa, i principali sono i CFP e le
tdTomato, che sono dei fluorofori che sono diversi risp l uno
all altro.
Ora con l aumento della tecnologie ci sono tantissime
colorazioni disponibili grz a fluorocromi diversi
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Page 40 Il più famoso fluorocromo è la gfp, che viene ottenuto da
una medusa verde che emette una sua fluorescenza. Sono
riusciti a isolare questa proteina e di utilizzarla sia nel
campo della microscopia che in quello della genetica e
dalla gfp, che è ststo un po il capostipite della fluorescenza
sono state trovate altre molecole che vengono molto
utilizzate, come la ds red ecc, che sono proteins che hanno
alla base che è la gfp, ma che poi emettono fkuorescenze
diverse.
Page 41 Esistono ad oggi 57 proteine fluorescenti con diversi coloro,
quindi è una cosa molto usata nel campo della
fluorescenza, bisogns stare attenti che quando uniamo dei
coloranti al nostro campione non andare a interferire con le
sue proprietà, quindi a non cambiare nel corso dell
esperimento quello che io voglio andare a vedere.
Page 42 Altri nomi importanti che definiscono una stipologia di
esperimento, quindi dobbiamo andare a utilizzare quando
facciamo un esperimento degli anticorpi. Dobbiamo
utilizzare dei reagenti che abbiamo un alta specificità,
quindi che siano capaci di riconoscere in maniera precisa e
selettiva l antigene che voglio andare a vedere. Abbiamo 4
parametri molto importanti che sono la specificità, e quindi
il nostro anticorpo deve essere capace di riconoscere in
maniera specifica il nostro antigene pk se io non uso un
anticorpo che è specifico per il mio antigene avrò un
esperimento dove avrò dei falsi positivi. Il nostro anticorpo
deve essere sensibile, quindi devo utilizzarne una minima
quantità e questo viene riportato sull indicazione dell
anticorpo che si compra. Se c'è scritto che devo utilizzarne
10 ma ne uso 100 ank lì vado incontro a dei falsi positivi, pk
il nostro anticorpo si legherebbe all antifene in maniera non
specifica e non sensibile. Abbiamo poi la risoluzione e cioè
la capacità di veree perfettamente il nostro campione e
soprattutto poi devo avere dei reagenti e cioè degli anticorpi
che sono riproducibili, cioè se devo rifare lo stesso
esperimento fra un mese quell anticorpo che sto utilizzando
dece essere sempre uguale a se stesso e deve darmi
sempre la stessa identica fluorescenza. In disgnostica non
potremmo mai usare un reagente scaduto pk come vi
dicevo la fluorescenza decade
Page 43 Praticamente la reazione che si utilizza per fare qualcosa in
fluorescensa è la reazione antigene-anticorpo, dove la parte
grigia è la membrana della cellula, il verde sono gli antigeni,
quindinsulle superfici abbiamo una serie di proteine che
sono tipiche delle cellule, ogni cellula ha antigeni diversi, io
posso in questo mio esperimento prendere degli anticorpi
che sono quella parte rossa che si va a unire perfettamente
e specificatamente solo al mio antigene e lo posso
prendere già collegato. Quindi faccio un incubazione,
prendo un campione di cellule, e gli metto sopra la mia
fluorescenza, cioè il mio anticorpo, c'è un incubazione che
viene fatta al buio, dopo di che viene lavato e tutte le cellule
che presentano un antigene specifico per quel anticorpo si
saranno legate e saranno in fluorescenza.
Page 44 È importante il controllo dei negativi e dei positivi, per
essere sicura che il mio anticorpo che sto utilizzando in un
esperimento mi farà vedere tutto bello verde devo essere
sicura che quell anticorpo funzioni in maniera corretta
quindi devo avere un campione di controllo che so che è
positivo, qcs che io so essere sempre positivo in maniera
che quando poi vado a fare l esperimento se l anticorpo e
positivo allora io posso dire che il controllo positivo è
venuto giusto. Lo stesso vale ank per il controllo negativo,
dove la reazione dell anticorpo fluorescente è sbagliata,
quindi se ho un controllo negativo non devo avere nessuna
fluorescenza
Page 45 Questo è un altro reagente, anticorpo che si usa
tantissimissimo ed è fondamentale nella sperimentale della
fluorescenza, che si chiama DAPI. Ed è un colorante che
lega in maniera molto specifica e molto forte delle regioni
del DNA scritte in sequenza A-T. Io sono in un campo buio,
ho il microscopio a fluorescenza nel mio laboratorio,
ovviamente sono in una camera buia pk se fossi in un
ambiente luminoso non vedrei il colore, il mio cambio lo
metto sotto, metto a posto la fluorescenza, incomincio a
mettere a fuoco. Per mettere a fuoco con il mio
microscopio a fluorescenza devo colorare il nucleo, che è
sempre blu, riesco a scendere con la microscopia dentro il
nucleo, che mi fanno dire che ah perfetto ho trovato la
cellula. È importante riuscire a riconoscere il nucleo, pk ti dà
la strada, nel senso è una luce nel buio che ti dà la strada
che sei a fuoco, hai trovato il tuo campione e ora vai a
vedere altri parametri.
Page 46 Esistono due tipi di fluorescenze, la primaria e la
secondaria. Alcuni campioni hannp un alta fluorescenze,
quindi è un campione che da solo spara fluorescenza, ci
sono ank dei supporti che da soli sparano fluorescenza, per
esempio le plastiche, infatti noi usiamo sempre il vetro,
quindi vetrini di vetro e non vetrini di plastica pk la plastica
ha una sua autofluorescenza. Quindi è una reazione di
alcune eccitazioni ank se in realtà non c'è nessun legame di
alcun genere
La fluorescenza secondaria invece è proprio quella in cui
vado ad utilizzare dei fluorocrominche si lega
specificatamente a un antigene e quindi lo posso vedere
Page 47 La prima è una cellula dell epidermide che produce
cheratina, quindi vediamo questo nucleo blu, che non tutte
le cellule lo producono. Ci sono dei fibroblasti e poi delle
cellule tumorali x il cancro della prostata e dei
mitocondri.questi colori che vedi è pk uno utilizza diversi
fluorescenti, diversi fluorocromi. Coloro con un anticorpo il
nucleo, poi coloro con un altro anticorpo con un altro colore
i mitocondri se ci sono, poi vedo se ho i ribosomi e prendo
un altro anticorpo che è specifico per il ribosoma che è
verde. Quindi dopo che ho fatto tutte queste incubazioni
vado al microscopio e posso vedere tutte queste 3
colorazioni. Passo il primo filtro e vedo il blu cioè il nucleo,
poi cambio filtro e vedo i mitocondri, faccio una foto, e poi
vado a vedere i ribosomi con un altro filtro, rifaccio un'altra
foto e poi le unisco le varie foto per farla diventare una foto
di microscopia.
Page 48 Il chiaro è il microscopio che hanno tutti, la fluorescenza è
un plus di laboratorio, ha un costo notevole, quindi la
fluorescenza in genere si divide fra più gruppi, invece di
confocale ce ne sono pochi. Sono strutture molto più
complicate, complesse, molto più delicate. Per utilizzarle
non basta mettere sul vetrino, alzo il piatto e giro il revolver,
ma è una macchina molto più sofisticata. Di base utilizza
campioni che sono colorati con la fluorescenza, quindi il
processo della colorazione è lo stesso, però rispetto alla
fluorescenza ho sicuramente un maggior contrato e una
risoluzione molto più elevata. Questo microscopio fa vedere
delle immagini quasi tridimensionali, questo pk riesce a
scannerizzare l intera struttura, quindi se ho nel vefrino una
struttura che ha una certa bidimensionalità il microscopio
confocale fa varie foto sequenziali con un software del mio
campione, tali x cui poi quando si rimettono insieme ho una
tridimensionalità di quello che ho visto, quindi non ho una
bidimensionalità come con il microscopio a fluorescenza. Il
confocale ti permette di avere questa scannerizzazione su
diversi piani che poi un software di immagini riesce a
rimettere insieme e a dargli una sua dimensione.
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Page 51 Questo è quello che succede in una fotografia confocale.
Praticamente sta mettendo a fuoco una stellina dell euro,
vedi come ha fatto tanti piani e quando poi li rimetti insieme
hai la tridimensionalità del mio campione, quindi il
confocale ha questa capacità grz ank a questo laser che
continua a fare fotografie ( si sente ank il rumore mentre fa
le foto), premde i singoli pezzi del nostro campione, rispetto
al microscopio a fluorescenza oltre al fatto che fa una
tridimensionalità riesce ad eliminare alcune sbrodolature
che il microscopio a fluorescenza non è così sofisticato
nelle immagini come il confocale.
Page 52 Ci sono alcune fotografie che con la fluorescenza
tradizionale non riusciamo a mettere a fuoco, menrre con
un confocale che fa tutti i piani di un campione si. Se
abbiamo un campione che ha una certa tridimensionalità,
con il confocale lo vediamo bene, mentre con quello a
fluorescenza lo vediamo sfocato, quindi dovremmo
continuare con l obiettivo ad andare su e giù fino a quando
riusciamo a prendere il fuoco, la cioè la risoluzione, di tutto
il nostro campione.
Page 53 Questo è un microscopio che costa un sacco di soldi e sono
talmente sofisticsti che esiste un tecnico che li può usare,
non li può utilizzare un ricercatore a caso.
Tem è la sigla di trasmission elettron microscopy, ma tutti
lo chiamano come tem e poi c'è un altro microscopio
chiamato sem. È una struttura molto particolare che ha
come struttura base il fatto che non viene utilizzata la luce
ma vengono utilizzati degli elettroni
Infatti il nostro campione che può essere molto sottile è all
interno di una camera vuota. Abbiamo una fotografia di un
campione dal punto di vista della sua atomicità. Ci sono
questi elettroni che attraversano il nostro campione, che
deve essere molto sottile risp a un campione per il
microscopio confocale, che sennonon vedremmo
assolutamente nulla.
Page 54 Quello che succede è che abbiamo un fascio di elettroni che
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- Tradurre una frase
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