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ART NOUVEAU

L'Art Nouveau, chiamato con nomi diversi nelle diverse nazioni come lo stile floreale o Liberty in Italia,

Modernismo in Spagna, Jugendstil in Germania e Free Style o Modern Style in Inghilterra, rappresenta un

tentativo di innovazione alla fine dell'Ottocento. Questo movimento emerge in un contesto di crescita della

borghesia europea, con sforzi per definire uno stile nazionale che combini tradizione e novità. Associato alla

Belle Époque, l'Art Nouveau riflette il lusso e la gioia di vivere della borghesia, incarnando l'idea di novità e

felicità attraverso esperimenti artistici nei campi del lusso.

Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc (1814-1879)

La nuova corrente artistica e culturale, influenzata dalle idee di Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc, importante

teorico dell'architettura del XIX secolo insieme a Gottfried Semper, si basa sulla concezione della verità della

costruzione. Secondo Viollet-le-Duc, l'architettura deve esprimere la verità sia in termini di funzione sia in

termini di metodi costruttivi, privilegiando la visibilità della struttura come forma architettonica. Egli si ispira

all'architettura gotica, di cui è studioso e restauratore, ma anche ai sistemi naturali, studiati da un punto di

vista costruttivo. La sua visione incoraggia sperimentazioni che consentono di rendere visibile l'ossatura della

costruzione, utilizzando nuovi materiali come il ferro per ottenere una coesione tra forma e struttura. Viollet-

le-Duc propone un linguaggio moderno omogeneo e razionale, ispirato ai principi strutturali del gotico,

adattato ai nuovi materiali e alle esigenze del XIX secolo, evitando un'imitazione neogotica. Questa visione

influenzerà gli architetti franco-belgi e darà vita a uno stile moderno e contemporaneo.

Gottfried Semper (1803-1879)

Gottfried Semper ha introdotto un modo innovativo di ragionare sull'architettura, focalizzandosi

sull'importanza del rivestimento. Per Semper, il rivestimento deriva dalle stoffe e deve essere privo di

connessure, dando l'idea di un telaio interno non visibile. Questa concezione si ispira a una capanna caraibica

esposta al Crystal Palace nel 1850, dove una struttura in legno era completamente coperta da stoffe. Nel suo

testo, Semper evidenzia il focolare come elemento centrale della capanna e della casa, sottolineando la sua

importanza storica e sociale. Semper individua quattro elementi architettonici fondamentali: il focolare, il

tetto, il recinto e il terrapieno. A questi corrispondono mestieri primordiali come la tessitura, la carpenteria

e la muratura. La tessitura, insieme alla ceramica, è considerata l'arte più antica. La sua teoria del

rivestimento distingue nettamente tra la struttura nascosta e il rivestimento visibile, influenzando architetti

come Otto Wagner e Josef Hoffman della Secessione Viennese.

In parallelo, l'English Free Style Architecture, spesso sottovalutata, propone una disposizione libera degli

spazi. Un esempio è la casa di Broadley progettata da Charles Annesley per A.C. Briggs, caratterizzata da

pareti lisce bianche, ampie finestre orizzontali e un'organizzazione asimmetrica degli spazi interni. Questa

casa, contemporanea alle prime opere di Wright, cerca il massimo comfort e funzionalità, semplificando le

forme senza elementi eclettici.

Charles Rennie Mackintosh (1868-1928)

Uno degli esponenti principali dell’Art Nouveau scozzese, è Charles Rennie Mackintosh. Attivo tra la fine

dell'800 e la Prima guerra mondiale, Mackintosh combinava influenze artistiche orientali e tradizioni celtiche

scozzesi, elaborando queste ispirazioni con grande intensità. Partecipò al gruppo "I quattro," che includeva

anche la sua futura moglie e altri artisti come decoratori, grafici e pittori. Mackintosh si dedicò anche

all'architettura, cercando continuamente nuove possibilità di forma. I suoi mobili, noti per il design asciutto,

verticale ed elegante, hanno segnato la storia del design e influenzato architetti come Josef Hoffman. Le

opere grafiche di Mackintosh si distinguono per la raffinatezza e l'uso del colore, espressione di un'unione

tra influenze naturalistiche celtiche e giapponesi. Questo periodo vide una tendenza a creare grafica, incisioni

e decorazioni molto raffinate, derivanti da queste suggestioni.

L'opera principale di Charles Rennie Mackintosh

è la Scuola d'Arte di Glasgow, costruita in due

fasi: la prima tra il 1897 e il 1899, e

l'ampliamento tra il 1907 e il 1909. La facciata

orientale, realizzata nella prima fase, è

caratterizzata dalla mancanza di simmetria, con

tre finestre uguali affiancate da altre

leggermente diverse, creando un movimento

visivo. La struttura planimetrica è semplice: una

fascia strutturata su diversi piani, con un piano

interrato, un piano di ingresso e i laboratori al

piano superiore, al cui centro si trova l'ufficio del

direttore. La costruzione utilizza granito grigio

locale e presenta un raffinato lavoro in ferro, comprese balaustre particolari che possono pulire i vetri.

L'ampliamento del 1907-1909 comprende il corpo del museo e una nuova ala più moderna. L'ingresso,

influenzato dallo stile dei castelli scozzesi, è massiccio, con un balcone immediatamente sopra e la finestra

dello studio del direttore, caratterizzata da grandi vetrate eleganti.

Nella pianta della Scuola d'Arte di Glasgow di Charles Rennie Mackintosh si possono osservare vari elementi:

un laboratorio di modelli e una sala di anatomia al piano superiore, e un grande ingresso scalinato al piano

terra che conduce, attraverso la hall di distribuzione, alle grandi sale. L'espansione successiva ha aggiunto la

biblioteca e il museo.

La facciata nord, caratterizzata da una forte verticalità, corrisponde allo spazio interno della biblioteca. Essa

presenta davanzali in ghisa e bow-windows, affiancati da elementi circolari simili a colonne, che

probabilmente dovevano diventare sculture, rimanendo invece solo come decorazione della facciata.

La biblioteca è uno spazio ampio con un grande ballatoio rivestito interamente in legno, compresi pavimento

e elementi di sostegno, influenzato dallo stile giapponese. Questo contribuisce all'idea di Gesamtkunstwerk,

un'opera d'arte totale in cui ogni elemento della sala, dalle sedie ai pavimenti e alle luci, è parte di un'unica

visione artistica.

Questo approccio si riflette anche in altri progetti di Mackintosh, come la Hill House (1902-1905), realizzata

in English free style. La casa, completamente intonacata, presenta una disposizione libera degli ambienti e

delle finestre, semplificando notevolmente gli aspetti decorativi. Anche qui, ogni dettaglio, dai legni alle

tende coordinate con la carta da parati, è curato meticolosamente.

Henri Van de Velde (1863-1957) Henri Van de Velde (1863-1957) è una figura centrale

dell'architettura e del design belga, influenzato

dall'insegnamento di Viollet-le-Duc. Ha lavorato in

Belgio e Germania, diventando un protagonista del

Deutscher Werkbund, un'associazione tedesca che

promuoveva il miglioramento delle arti decorative e

che preluderà alla Bauhaus. Nato ad Anversa, Van de

Velde studiò presso la scuola di Viollet-le-Duc e iniziò a

lavorare sulla qualità decorativa ispirata dalle forme

naturali e dal movimento di queste forme, sviluppando

il "colpo di frusta," una linea dinamica e sinuosa. La sua

casa manifesto, Bloemenwerf (1896) a Uccle,

Bruxelles, riflette l'alto artigianato di derivazione

morrisiana e le sperimentazioni inglesi. Van de Velde

disegnò non solo la struttura della casa, ma anche ogni

arredo e ornamento, rispettando il principio di

razionalità per elementi come impianti sanitari e di

riscaldamento. Anche il vestiario della moglie faceva

parte della sua visione del Gesamtkunstwerk, un'opera d'arte totale. Diventò direttore della

Kunstegewerbeschule di Weimar, una scuola di arti applicate fondata tra il 1906-1907, considerata un

precursore della Bauhaus. Rimase direttore fino al 1919, quando dovette lasciare la posizione a Walter

Gropius a causa delle tensioni post-belliche. Le sue opere architettoniche mostrano un'armonia tra

esplosione decorativa e austerità strutturale, come evidenziato nelle facciate scandite da pilastri.

Hermann Muthesius (1861-1927)

Hermann Muthesius (1861-1927) è stato un importante architetto e progettista tedesco, noto per essere uno

dei fondatori del Deutscher Werkbund. Dopo aver lavorato in Giappone, nel 1896 fu inviato a Londra come

addetto culturale dell'ambasciata tedesca, con l'incarico di studiare l'architettura e il movimento delle arti

applicate inglesi. Tornato in Germania, fu nominato Sovraintendente del comitato prussiano dell’industria

per le scuole di arti e mestieri. Nel 1904 pubblicò "Das englische Haus" in tre volumi e divenne un attivo

pubblicista e conferenziere, sostenendo l'importanza della produzione industriale per risolvere i problemi

socio-economici delle arti applicate. Nella sua famosa conferenza "L’importanza dell’arte applicata" a Berlino,

criticò l'eclettismo storicistico e l'ornamento superfluo, promuovendo invece il valore artistico, economico e

culturale dell'arte industriale. Muthesius fondò il Deutscher Werkbund nel 1907, un'associazione che mirava

a unire arte, industria, artigianato e commercio per migliorare l'economia tedesca e competere a livello

internazionale. Il Werkbund coinvolse politici, architetti, artisti, scrittori e critici, e rappresentò un primo

tentativo di affrontare i problemi del capitalismo moderno. Muthesius promosse la "Typisierung," la

standardizzazione degli oggetti industriali, in contrasto con Henri Van de Velde, che sosteneva l'importanza

dell'intervento artistico e artigianale unico in ogni oggetto. Questo scontro si manifestò durante l'esposizione

del Werkbund del 1914 a Colonia, dove Van de Velde progettò un teatro con un volume fluido e morbido,

rinunciando alla decorazione pervasiva. Muthesius ha contribuito significativamente allo sviluppo del

concetto di "Industrial design" o "Progettazione industriale," e ha divulgato le innovative idee architettoniche

inglesi, tra cui la pianta libera e il recupero di stilemi vernacolari e giapponesi.

Victor Horta (1861-1947)

Victor Horta (1861-1947) è stato un architetto belga, considerato il principale esponente dell'Art Nouveau.

Nato a Gand e morto a Bruxelles, Horta studiò sotto Viollet-le-Duc, da cui apprese l'uso di strutture a vista e

materiali metallici. Fece parte del movimento nazionalista belga "il gruppo dei Venti," opponendosi

all'architettura internazionale e eclettica dell'epoca. Lavorò principalmente per la ricca borghesia belga,

creando edific

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
128 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vc4 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura III e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Bari o del prof Consoli Giampaolo.