MAO.
Le COMT sono enzimi che riconoscono
l’anello catecolico (trasferiscono un
gruppo metilico sulla posizione meta). La
dopamina quindi si trasforma in un
composto inattivo (non è più in grado di
attivare efficacemente i recettori).
La dopamina è un neurotrasmettitore che viene
biosintetizzato all’interno dei neuroni partendo dalla
fenilalanina.
La fenilalanina viene trasformata in tirosina e poi in
levodopa. Questa va in contro a una reazione di
decarbossilazione per generare la dopamina.
La dopamina viene immagazzinata all’interno delle
vescicole e poi viene rilasciata nello spazio sinaptico in
seguito a stimoli opportuni.
Su cosa possono agire i farmaci?
• Tutti gli enzimi che sono coinvolti nella biosintesi della dopamina possono essere
bersagli molecolari.
• Meccanismi di deposito.
• Enzimi coinvolti nella degradazione metabolica.
Ciclo delle catecolamine Sistemi dopaminergici
La lesione dei sistemi dopaminergici
nigro-striatali (fanno parte del sistema
extrapiramidale e sono preposti al
controllo del tono muscolare e alla
coordinazione motoria) causa il morbo di
Parkinson
*Tipologie di farmaci che potrebbero
essere utili per il trattamento del
Parkinson:
• Farmaci che aumentano la
stimolazione;
• Agonisti dei recettori dopaminergici.
*Farmaci utili per la schizofrenia: antagonisti dei recettori dopaminergici.
Dopamina e funzioni psichiche:
ipotesi dopaminergica della patogenesi della schizofrenia
• La potenza clinica dei farmaci antipsicotici (neurolettici) è linearmente correlata
alla capacità di bloccare i recettori dopaminergici D2–like.
• Effetto collaterale extrapiramidale (sintomatologia simile al morbo di Parkinson) dei
farmaci antipsicotici.
• Farmaci che causano un aumento dei livelli di DA (ad es. L-DOPA, cocaina,
amfetamine) provocano una psicosi simile alla forma paranoide della schizofrenia.
• La PET evidenzia una elevata densità di recettori DA post-mortem in cervelli di
schizofrenici trattati o non con farmaci.
• Dopamina e controllo del vomito: l’attivazione di recettori D2 presenti nella
CTZ induce il vomito.
• Dopamina e sistemi ipotalamici: l’attivazione di recettori D2 diminuisce il
consumo di cibo e induce un abbassamento della temperatura corporea.
• Dopamina e sistemi endocrini: la DA è il principale fattore inibitorio della
secrezione di prolattina (D2).
• Probabile coinvolgimento della DA nei processi cognitivi.
La dopamina interagisce con 5 sottotipi recettoriali.
Quali tipologie di interazioni possono verificarsi tra la dopamina e i recettori?
• L’ammina primaria e i due gruppi fenolici sono coinvolti nella formazione di legami H e
legami dipolo-dipolo.
• L’anello aromatico è coinvolto nelle interazioni π-π e ione-π.
• NH2 è coinvolto in interazioni ioniche (ione- ione, ione-dipolo e ione- π), interazioni
idrofobiche e di Van der Walls. *L’anello benzenico è planare. I
due gruppi OH escono sul piano e
c’è libera rotazione in questi
legami.
Siccome il legame H è direzionale,
la disposizione di questi gruppi può
influenzare le interazioni.
*Modifiche:
• Si potrebbe formare un ammide: ammina + anidride acetica acetil derivato.
→
• Alchilazione del gruppo amminico (ammina I ammina II o III): ci può dare
→
informazioni sulla dimensione della tasca coinvolta nell’interazione.
• I due OH sono coinvolti nella formazione del legame H come donatori perché se le
COMT li metilano il composto diventa inattivo (come accettori la capacità verrebbe
mantenuta).
Quello che è emerso dalle prove che sono state fatte:
• Il gruppo amminico è coinvolto nella interazione ionica con un residuo di aspartato.
• La presenza dell’anello aromatico è importante (non necessariamente deve essere un
anello benzenico).
• La presenza di un gruppo in grado di dare legame H (in posizione meta rispetto alla
catena laterale) è importante.
• Il secondo gruppo OH non sembra essenziale.
Domanda: A che distanza devono essere questi gruppi per massimizzare queste
interazioni? Questa distanza potrebbe essere differente nei diversi sottotipi recettoriali
Analisi conformazionale della dopamina La differenza energetica tra le
varie conformazioni non è
particolarmente rilevante, quindi si
può facilmente passare da un
conformero all’altro.
Farmacoforo: Arrangiamento
tridimensionale di atomi o
gruppi funzionali comuni ai
ligandi attivi, la cui
orientazione nel sito attivo è
essenziale per l’attività.
Analisi Farmacoforica
-Applicazioni–
Fornisce una proiezione reale
della struttura del recettore
Farmaci attivi sul sistema dopaminergico Impiego clinico di farmaci
dopaminergici
Agonisti: Parkinson
Antagonisti: Schizofrenia
*Possono essere utilizzati
anche nel trattamento di
forme depressive.
Morbo di Parkinson
Malattia neurodegenerativa
cronica causata dalla distruzione
selettiva e progressiva dei
neuroni dopaminergici della
substantia nigra (mesencefalo).
Generalmente insorge dopo i 50
anni e ha una progressione
piuttosto lenta
• I sintomi si manifestano
quando la degenerazione dei
neuroni dopaminergici
striatali è > 80%
• I trattamenti terapeutici alleviano i sintomi ma non rimuovono le cause alla base della
patologia *Interrompe la catena Due vie neuronali più importanti
respiratoria a livello sono quella dopaminergica e
mitocondriale. quella colinergica.
Nello stato fisiologico normale
queste due vie sono in equilibrio
tra di loro.
Terapia dopaminergica Il potenziamento della
trasmissione dopaminergica può
essere ottenuto attraverso un
precursore (L-dopa).
Si utilizza L-dopa e non
dopamina perché L-dopa
essendo un amminoacido può
essere somministrato perché
viene riconosciuto dai
trasportatori. La levodopa non si utilizza
da sola ma deve essere
associata con inibitori
della DOPA-decarbossilasi
(carbidopa e benserazide).
Bisogna cercare di ridurre
la degradazione a livello
periferico.
Terapia dopaminergica
Modulatori della biosintesi di DA
La somministrazione di DA è resa vana dalle sue caratteristiche chimico-
fisiche:
• Funzione catecolica facilmente ossidabile
• Non supera la BBE
• Rapidamente metabolizzata da COMT, MAO ed altri enzimi
• No selettività per i sottotipi recettoriali La L-DOPA deve arrivare
integra nel SNC e qui deve
trasformarsi in dopamina.
Quindi si sfruttano gli inibitori
che non riescono ad
attraversare la BEE.
Questo inibitore:
• Deve essere riconosciuto
dall’enzima
• Non deve essere riconosciuto dai trasportatori.
Per inibire l’enzima, questo inibitore deve avere delle caratteristiche strutturali simili a
quelle della L-DOPA.
Quindi deve essere qualcosa che assomiglia la L-DOPA ma non deve essere in grado di
attraversare la BEE.
Struttura abbreviata del PLP legato al sito attivo
Terapia dopaminergica: Levodopa
Carbidopa: molecola simile alla levodopa, invece di un’ammina c’è una idrazina e c’è un
metile in alfa al COOH.
(NH2 viene riconosciuto dall’enzima e può dare la base di shift).
Sono molecole abbastanza idrofile, non vengono riconosciute dai trasportatori. Competono
con la levodopa a livello periferico per l’enzima.
• Sono stati sviluppati inibitori della decarbossilasi che però non attraversano la
BBB.
• La carbidopa viene somministrata con la levodopa: il suo gruppo idrazinico
attacca il cofattore. Riassumendo: si cerca di aumentare
la biosintesi del neurotrasmettitore.
Il neurotrasmettitore non riesce ad
attraversare la BEE quindi si
utilizza un precursore che viene
convertito all’interno dei neuroni
dopaminergici.
Per evitare che la decarbossilazione
avvenga a livello periferico associo
un inibitore in grado di inibire
l’enzima ma non in grado di
attraversare la BEE.
DUODOPA
Associazione a dosi fisse di levodopa e carbidopa sotto forma di gel per somministrazione
intestinale.
La dose deve essere aggiustata per una risposta clinica ottimale nel singolo paziente, il
che significa massimizzare il periodo “ON“ funzionale durante il giorno, riducendo al
minimo il numero e la durata di episodi “OFF“ (bradicinesia) e riducendo al minimo il
periodo “ON“ con discinesia invalidante.
*Uno dei problemi di questo farmaco è che nel tempo non solo diminuisce l’effetto ma
addirittura sembra che può peggiorare la situazione.
Inibitori COMT
FARMACI ATTIVI SUL SISTEMA DOPAMINERGICO
• ANTIPSICOTICI
Malattie psichiatriche (ansia, depressione, schizofrenia)
Alterazioni significative e persistenti nel tempo delle capacità cognitive, relazionali ed
emotive di un individuo altrimenti sano
- Non hanno una eziologia definita o chiarita
- Non identificati biomarker predittivi
- Diagnosticabili esclusivamente su base clinica osservazionale
Schizofrenia (dal greco “dissociazione della mente”)
Patologia mentale caratterizzata da gravi sintomi psicotici, apatia, ritiro sociale e
compromissione delle funzioni cognitive; comprende un ampio spettro di manifestazioni,
cognitive ed emotive, che vanno dai disturbi della percezione, della forma e del contenuto
del pensiero, alla disorganizzazione del comportamento, alla perdita del tono emotivo ed
affettivo, deterioramento delle funzioni intellettive, razionali, vocazionali e lavorative.
• Si manifesta tra i 15-45 anni
• Colpisce 1% popolazione mondiale
• Non ci sono correlazioni con il sesso, la razza, il grado culturale od economico
Schizofrenia: sintomi
Sintomi positivi Sintomi negativi
• Deliri, Allucinazioni • Mancanza di emotività, passività
• Distorsioni o esagerazioni • Scarsità di rapporti sociali, apatia
linguistiche e comunicative sociale
• Eloquio disorganizzato • Difficoltà di astrazione
• Comportamento disorganizzato • Mancanza di spontaneità, pensiero
• Disordine del pensiero, Idee fisse stereotipato
• Incoerenza emotiva • Appiattimento affettivo, distacco
• Agitazione emotivo o assenza di emozioni
• Mancanza di volontà, anedonia
• Attenzione compromessa
Alcuni farmaci anticolinergici riescono a controllare abbastanza bene i sintomi positivi
ma non sono in grado di controllare i sintomi negativi (questi possono ess
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