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INCHIOSTRI

Si tratta di soluzioni o sospensione di una sostanza colorante usata per la scrittura o per la stampa.

a) Brown ink ( Ferro-gallico, Bistro, Seppia )

b) Carbon ink ( Nerofumo )

  1. NEROFUMO

    Parte colorante di natura carboniosa, derivata dalla combustione di oli e resine da cui si ricava la fuliggine mischiata in seguito con colla, gomma arabica o gomma lacca che permettevano la sospensione acquosa della parte.

    [ acqua + legante + parte carboniosa ]

  2. BISTRO

    Preparato miscelando cenere, ottenuta dalla combustione della legna da camino, con acqua e addensanti.

  3. SEPPIA

    Inchiostro Ferro Gallico. Si tratta del più importante nella storia dell'occidente essendo già conosciuto dai romani e sempre utilizzato per merito del fatto che i suoi ingredienti fossero facilmente reperibili. Composto dalle Galle / Vetriolo / Gomma arabica / Acqua + altri ingredienti facoltativi. L'acido gallico reagisce con il solfato di ferro dando insieme al suo prodotto.

Il principale sottoprodotto acido indesiderato - anche il ferro ha attributi negativi perché catalizza situazioni di degrado = reazioni di ossidazione legandosi con O nell'aria.

I tessuti si possono distinguere osservando la fibra al microscopio ottico o elettronico. Hanno forma diversa = morfologia (studio della forma).

  1. cotone = forma a nastro
  2. lino = forma bambù

La Carta Whatman è carta di pura cellulosa usata come solo filtro. Si vedono fibre di cellulosa intrecciate tra loro.

La Carta di Giornale invece mostra fibre distinguibili, ma sono fortemente caricate con additivi che in parte diluiscono il materiale cellulosico. Le cariche sono più chiare al microscopio.

La lunghezza d'onda dei raggi X è caratterizzata da fasci di elettroni / le radiazioni con lunghezze d'onda nel campo dei raggi X (lo spettro in cui si vedono ultravioletto, infrarosso... - basse lunghezze d'onda e alte frequenze) quella radiazione è abbinata a particelle.

Che sono gli elettroni? Gli elettroni sono particelle subatomiche che orbitano attorno al nucleo degli atomi.

Il microscopio elettronico funziona con un fascio di elettroni (che non possiamo vedere) che colpisce l'oggetto esaminato. L'immagine prodotta non è dunque a colori, ma è basata su luci e ombre. Questa differenza dipende dalla massa atomica: gli atomi più pesanti interagiscono di più con gli elettroni, mentre quelli più leggeri interagiscono di meno.

Le fibre organiche, come il lino, sono più leggere e appaiono più scure. Le cariche, come il silicio, il calcio e l'alluminio, sono più pesanti e appaiono più chiare.

Nei tessuti, vengono utilizzati coloranti di natura organica per la colorazione. Alcuni tessuti sono di natura cellulosica, come il lino, mentre altri sono proteici, come la lana e la seta. I coloranti sono materiali che possono essere utilizzati come pigmenti quando vengono aggiunti a qualcosa che li rende solidi, come la lacca. La lacca può essere applicata su un supporto inorganico che assorbe il colore.

Anche senza essere trasformati in lacche, i coloranti vengono utilizzati per la colorazione dei tessuti.

Organici di origine

animale o vegetale, anche quelli sintetizzati in laboratorio sono di origine naturale

Naturali di origine animale:

  1. Porpora - sostanza secreta da molluschi che venivano fatti essicare. La molecola colorante è la bromoindaco, contiene bromo e la struttura è uguale a quella dell'indaco (colorante blu), anche detta porporina. È una sostanza chiara che alla luce del sole diventa prima verde per poi assumere una tinta rosso-viola. Avvengono reazioni di fotossidazione (con aria e luce) - la luce catalizza la reazione dell'ossigeno.

  2. Cocciniglia - deriva da un insetto estraendo con acqua dal corpo dell'insetto (si diffonde dopo la scoperta dell'America dove era già molto utilizzata). La molecola di acido carminico è il principale colorante da cui si ottengono tinte solide di colore fucsia. Ha un grande potere tintorio che non si esaurisce con un solo bagno (si possono riusare per tingere più di un tessuto anche se si ottengono colorazioni meno intense).

  3. Chermes -

ottenuto per estrazione con acqua dal corpo essicato di un insetto spagnolo

colorazione rosso/bordeaux dato dall'acido chermessino

Natura di origine vegetale

  1. Robbia - estratto da una radice
  2. principio colorante sono l'alizzarina (fu poi sintetizzato) e la porporina

    il primo è di maggiore capacità colorante

    danno una colorazione rosso mattone all'arancione

  3. Cartamo - estratto da questo fiore di cui i petali hanno i principali coloranti
  4. uno giallo ed uno rosso

    il principio colorante è la cartamina

    abbandonato poiché sbiadisce facilmente alla luce

  5. Zafferano - si ottiene da fiori essiccati
  6. principio colorante è la crocetina

    colori da giallo a rosso

  7. Curcuma - spezia utilizzata (parte del curry)
  8. principio colorante è la curcumina

    colori da tinte giallo/arancio ma anche giallo oro

  9. Henné - tinta naturale
  10. principio è il lawsone

    colori da bruno, rosso, giallo oro

    nel tempo si schiarisce...

  11. legno del brasle / oricello
  12. Indaco

Guado - derivano da piantecolorazione blu/azzurraprincipi sono indigotina e molecole simili / indigotina una volta estratta ha una forma chiara che diviene blu allaluceIndaco dà una colorazione più stabile

COloranti di sintesiil primo fu la mauveina nel 1856 (Perkin)prodotti dalle prime industrie chimichesi estrae prima da uan cosa naturale e poi le sintesi partono modificando l'estratto (la sostanza naturale è unprodotto chimico estratto da un vegetale)si modifica la molecole per cambiarne il colore

PROCESSO TINTURA - legante si lega alle fibreprincio colorante in acquatessuto in acquascaldavaraffreddavatoglieva tessutoasciugavale fibre di natura proteica si colorano più facilmente (lana e seta meglio di cotone e lino)fra cotone e lino si colora più facilmente il cotonei gruppi funzionali più variegati del cotone permettono maggiori legami con il coloranteuna struttura proteica allo stesso modo e ancora maggiormentela cellulosa nel lino

avendo solo OH lo fa meno spesso per tingere si utilizzava un mordente (qualcosa che dà solidità) che permette di legare il colorante alla fibra. Si lega alla fibra e fa sì che il colorante si leghi alla fibra mordenzata, dando spessore. Generalmente è un sale. Questo non solo rende più solida la colorazione, ma permette anche, con lo stesso colorante, di ottenere colorazioni diverse (cambiando mordente ma stesso colorante). FIBRE TESSILI (classificazione): a) fibre naturali (vegetali e animali): - cotone / lino / canapa / juta - lana / alpaca / seta b) tecnofibre: - fibre sintetiche (poliesteri, poliammidi, poliacrilati) - fibre artificiali (origine naturale modificate) = rayon, viscosetessuti antichi sono più difficili da riconoscere perché possono essere danneggiati o trattati, ergo si usano tecniche di analisi. Le tecniche migliori per riconoscere i tessuti sono osservazione al microscopio. Si osserva dunque la morfologia del tessuto (la sua forma) perché

hanno tutte aspetti diversi ben riconoscibili

per analizzare un tessuto è necessario prima sfilarlo (costituito da trama e ordito = fibre attorcigliate)

talvolta i tessuti possono essere misti, ossia trama di un filato e ordito di un altro

va reso il campione omogeneo sfibrando il tessuto e poi separare i fili

si osserva sia la morfologia della fibra sia la sezione trasversale o longitudinale

DEGRADO

dovuto a luce, polvere, agenti chimici, umidità, calore, parassiti, muffe, errata conservazione o intervento restauro

Restauro

politura con acqua e solventi

consolidamento che avviene mediante cucitura con reintegrazione

Conservazione

microclima idoneo con giusta illuminazione, temperatura, protezione da insetti e muffe...

arrotolati in rulli e non piegati per non creare deformazioni o difetti nella conservazione nel punto di piegatura

MATERIALI CERAMICI

Ci si riferisce a manufatti inorganici realizzati ad un impasto composto principalmente da argilla ed altri minerali poi sottoposti a

cottura. Le sue caratteristiche principali sono: porosità, colore, ritiro, refrattarietà. Contiene in sé una data quantità d'acqua molto elevata che va persa nella fase di essicamento prima di essere cotto per evitare una contrazione che causerebbe la rottura. Si può distinguere in argilla primaria e secondarie (non subito un trasporto dal luogo in cui sono state formate) (trasportate dal luogo d'origine, depositandosi in bacini di deposizione).
  1. Preparazione
Si estrae l'argilla e vi si svolgono trattamenti per purificarla quali lavaggi o setacciamenti.
  1. Modellazione
Realizzata a mano o tornio.
  1. Essicamento
Si perde buona parte dell'acqua così da impedire fratture durante la cottura. + asciugatura lenta per lo stesso motivo.
  1. Rivestimenti
Antecedente alla cottura possono essere ingobbi o vernici / smalti (natura argillosa) (natura vetrosa) = sempre materiali inorganici dato che devono sopportare altissime temperature alla cottura.cottura 5) Cottura Temperatre altissime in forni di diverso tipo. TECNICHE DI RESTAURO + COMPLICAZIONI Nei tempi antichi vi è un tentativo (ricordiamo che il restauratore antico interveniva rendendo l'opera nuovamente fruibile) di ripristino dei manufatti - si integrava per aggiustarlo. Si distinguono pezzi ceramici da insediamento e necropoli a seconda di dove vengono ritrovati - il secondo caso vede oggetti posti per abbellimento, quindi se ne trovano anche quasi interamente ricomponibili - il primo invece si trovano oggetti quotidianamente utilizzati, ergo si ritrovano pochi pezzi frammentati. Lo stato di equilibrio del manufatto viene turbato dal lavoro degli archeologi - quando sotterrato è ad una certa condizione di temperatura e umidità che varia tirandolo fuori - si possono subire shock termici ambientali che possono causare fratture e degradi - cause degrado: gelo/disgelo, sali solubili, umidità, vento/acqua, acidi, inquinamento. FASI DI

RESTAURO

Fondamentale la fase di documentazione dei manufatti trovati, seguita poi da pulitura, consolidamento, ricomposizione ed infine un’eventuale integrazione (in ambito moderno sarà riconoscibile e reversibile). Oggetto spesso rilevato in frammenti che richiede una ricostruzione.

Pulitura può intendere rimuovere lo sporco che dipenderà da cosa voglio rimuovere e (terra, sali solubili, macchie…) dalle sue dimensioni.

Consolidamento si pratica insieme alla Ricomposizione con dei rincollaggi = integrazioni che secondo il moderno concetto di restauro devono essere riconoscibili e reversibili.

Vi deve ovviamente essere una “Protezione finale” applicando se necessario un protettivo e valutando (idrofobico).

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
27 pagine
SSD Scienze chimiche CHIM/04 Chimica industriale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Stefanoblange di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica dei materiali per il restauro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Vicini Silvia.