
A sostenere la prova di ammissione del 2016, secondo dati Miur, circa 56.500 persone: tutti sufficienti. O quasi. Ben quasi il 94% dei candidati, infatti, ha raggiunto i 20 punti necessari per risultare idonei ed entrare in graduatoria. Un’annata di geni? Forse, visto che ben 9 aspiranti matricole hanno totalizzato il massimo punteggio, 90 punti. Risultati così non si vedevano da anni, di sicuro sono ben lontani da quelli del 2015 o del 2014. Basti pensare che due anni fa, solo il 58,5% ha ottenuto i 20 punti minimi per entrare in graduatoria, mentre l’anno scorso addirittura meno della metà dei partecipanti (circa il 48%) ha raggiunto la sufficienza.
Scopri il commento dei candidati intervistati:
UN EXPLOIT INCREDIBILE - Una panoramica che torna simile anche se si va a guardare il punteggio massimo ottenuto al test. L’incredibile exploit di quest’anno appare ancora più sbalorditivo se andiamo a guardare il risultato dei “migliori” al test del 2015 o del 2014, fermi rispettivamente a circa 80,9 e 80,5 punti. Ben circa 10 di meno!
Insomma, un figurone che probabilmente accontenterà un po’ tutti e allontanerà lo spettro del ricorso. O almeno si spera. Fatto sta che anche il punteggio medio tra gli idonei è incredibilmente salito: parliamo di 48,36 contro i 30,86 dello scorso anno e dei 30,27 del 2014. Vogliamo fare un salto indietro, e guardare al 2013? Il primo classificato ha totalizzato 80,9 punti e il risultato medio degli idonei si assestava sui 33,85: perfettamente in linea con i test 2014 e 2015, ma totalmente in controtendenza con quello del 2016.
TUTTA COLPA (O MERITO) DI CAMBRIDGE? - E non può aver fatto la differenza quell’imprecisione tra le risposte ufficiali che ha reso necessario “abbonare” la domanda numero 16 (del questionario di Logica) a tutti gli aspiranti medici, né tanto meno una incredibile quanto improvvisa ondata di genialità di stampo ultraterreno tra gli studenti italiani. Probabilmente maggiore – a detta degli stessi candidati - è stato l’impatto della mancanza nel questionario della cosiddetta “Logica Cambridge”, o comunque di tutti quei quiz che portano il marchio del Cambridge Assessment, il grande assente di questa tornata di test di ingresso: la caratteristica dei quesiti di stampo inglese era proprio quello della complessità, con testi più lunghi e maggiore necessità di ragionamento.
PUNTEGGIO MINIMO PIU' ALTO? - Di sicuro, l’inversione di tendenza non può che avere delle conseguenze. Con un numero così basso di non-idonei, quasi tutti avranno diritto a concorrere in graduatoria e quindi, per sperare di conquistare uno dei (pochi) posti disponibili, il testa a testa si giocherà tutto sulla performance: ovviamente molto più alto sarà il punteggio minimo da acquisire per entrare, lo scorso anno calcolato intorno 30 punti (senza contare gli scorrimenti di graduatoria) e che, ad oggi, possiamo ipotizzare di circa 10 punti superiore.
MA VOI LO SAPEVATE GIA' - L’inversione di tendenza che ha reso il test di Medicina da “un incubo” a “una passeggiata” – concorrenza permettendo - è stata rilevata fin da subito dai candidati appena usciti dalle aule: da un’indagine di Skuola.net su circa 500 candidati è emerso che circa il 34% ha trovato molto facile la prova, un ulteriore 42% non ha comunque trovato grosse difficoltà. Tra le materie più difficili, gli studenti avevano indicato Chimica (ritenuta la più difficile dal 34%) e Fisica e Matematica (la parte più complessa per un altro 25%).
VIRTU' NELLA VIRTU' - Gli atenei più virtuosi, in questa generalizzata virtù del test di Medicina 2016, sicuramente l'università di Padova, di Milano, di Bologna e di Pavia, che vedono rispettivamente 17, 15, 11 e di nuovo 11 candidati nelle prime 100 posizioni (dati Miur): ha svolto in questi atenei del nord, quindi, il 54% dei “secchioni”. La sede lombarda può vantare poi ben 3 candidati da 90. Tuttavia la media di punteggio più alta tra gli idonei è appannaggio dell’università Udine ed è di 54,55 punti. La più bassa, che si ferma a 40,27, è rilevata invece a Catanzaro.
Carla Maria Ardizzone
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